
L’ELEZIONE A PAPA DI ROBERT FRANCIS PREVOST SI DEVE A UN GENEROSO PASSO INDIETRO DEL CARDINALE PAROLIN, IL CUI CONSENSO NON E’ RIUSCITO A SFONDARE TUTTE LE DIFFIDENZE – SU PREVOST SI SONO CONDENSATI INNAZITUTTO I VOTI DEI PORPORATI NORDAMERICANI - A LUI, FIGLIO DI GENITORI EMIGRATI DALLA FRANCIA, HANNO GUARDATO CON SIMPATIA ANCHE I CARDINALI AFRICANI FRANCOFONI E I CARDINALI PIU' CONSERVATORI CHE HANNO PREFERITO IL SUO NOME ALL’IPOTESI DI UN OUTSIDER – A FAVORE DI PREVOST HANNO GIOCATO: 1) LE GRANDI DOTI DI MEDIAZIONE DIMOSTRATE ALL’ULTIMO SINODO DOVE È RIUSCITO A METTERE DACCORDO I VESCOVI CONSERVATORI CON QUELLI APERTURISTI TEDESCHI 2) ALCUNE PRESE DI POSIZIONE CONTRO DONALD TRUMP (HA DEFINITO “UNA SCELTA CRIMINALE” LA DECISIONE DELLA CASA BIANCA DI CANCELLARE OLTRE IL 90% DI AIUTI INTERNAZIONALI GESTITI DA USAID)
Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
ROBERT FRANCIS PREVOST - PAPA LEONE XIV
Sulla Loggia delle Benedizioni Robert Francis Prevost, neoeletto papa Leone XIV, non si è presentato da solo. Accanto a sé ha voluto Pietro Parolin. Era lui il candidato favorito alla vigilia del Conclave. Lui nella parte del candidato «che entra Papa» e rischia, come infatti è accaduto, di «uscire cardinale».
Ma quell’averlo voluto accanto, prima della benedizione Urbi et Orbi, è stato il segnale più evidente che tra i due non c’è stata, né ci sarà, alcuna ostilità. Un messaggio per dire, plasticamente, al mondo che non solo la politica estera di Francesco e le sue sfide del dialogo con la Cina e con il Global south non si toccano. Ma anche che la «pace disarmata e disarmante», auspicata nel primo discorso da Prevost, inizierà proprio dalla Curia.
Le voci di dentro, parlano di un Conclave che si è aperto con la conta dei voti che ha mostrato un numero consistente di preferenze per Parolin, ma non tale da poter raggiungere una condivisione granitica […] Non poteva finire così. Il primo a non volerlo era proprio Parolin. Così, ieri, dentro le mura leonine, c’era chi sussurrava di un suo generoso passo indietro con preferenze pilotate in favore del candidato in ascesa, Prevost.
E c’era persino chi favoleggiava che il passo indietro di Parolin fosse stato all’origine del grande ritardo con cui è apparsa la fumata nera del primo giorno. […] Quel che è certo è però che Prevost, missionario per un ventennio in Perù, dove ha fondato anche una parrocchia, conosciuto da Papa Francesco durante un suo viaggio e nominato subito cardinale e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, abbia potuto beneficiare dello scontro sotterraneo che in questo Conclave ha diviso i cardinali del Nord America da quelli dei paesi sudamericani.
robert francis prevost in peru
Ma anche che sia stato favorito, e non poco, dell’eco della sua presa di posizione contro la scelta di Donald Trump di cancellare oltre il 90 per cento di aiuti internazionali gestiti da UsAid: definita «scelta criminale». A lui, figlio di genitori emigrati dalla Francia, Louis Marius Prevost di origini italo-francesi e Mildred Martínez, di origini spagnole, hanno guardato con simpatia anche i cardinali africani francofoni.
E tutta l’ala di cardinali più attenta alla tradizione ha visto certamente con maggiore benevolenza a lui che all’ipotesi di un outsider magari fra gli ultimi nominati, agli angoli estremi della terra, da Papa Bergoglio. Avendo potuto apprezzare di Prevost anche le grandi doti di mediazione dimostrate all’ultimo sinodo dove è riuscito a mettere daccordo i vescovi conservatori con quelli aperturisti tedeschi che chiedevano, per esempio, le ordinazioni diaconali se non proprio presbiteriali delle donne con i tradizionalisti.
il giuramento di pietro parolin prima del conclave 1
Caratteristiche che hanno fatto individuare nel cardinale laureato in matematica, teologia e diritto canonico, non un semplice seguace di Papa Francesco, ma l’uomo capace di realizzare le riforme che lui non ha avuto la forza di portare a termine. Ma senza strappi. […] Prevost sarà successore di San Leone Magno che difese l’ortodossia cattolica e affrontò Attila convincendolo a non invadere Roma. Ma calcherà soprattutto le orme di Leone XIII il Papa dell’enciclica Rerum Novarum che affrontò la questione sociale e i diritti dei lavoratori e dette il via alla dottrina sociale della Chiesa, consolidata dal Concilio Vaticano II e iconizzata dalla famosa frase di Paolo VI, «attenti all’ira dei poveri», rivolta anche alle gerarchie ecclesiali. […]
pietro parolin NELLA CAPPELLA PAOLINA PRIMA DELLA PROCESSIONE PRE CONCLAVE
robert francis prevost
LEONE XIV ROBERT FRANCIS PREVOST E ACCANTO A LUI IL CARDINALE PIETRO PAROLIN
il giuramento di pietro parolin prima del conclave 2