1. CATTELAN È VIVO E S’INCARTA NELLA CARTA IGIENICA DI “TOILET PAPER MAGAZINE” 2. UNA RIVISTA SENZA PAROLE, DI SOLE IMMAGINI, DISTRIBUITA IN CINQUEMILA COPIE NELLE LIBRERIE SPECIALIZZATE O NEI PUNTI VENDITA DI MUSEI E GALLERIE INTERNAZIONALI 3. “UN PRIMO PASSO VERSO LA VITTORIA DELL'IMMAGINARIO SULLA BANALITÀ DEL QUOTIDIANO” 4. ‘’“TOILET PAPER MAGAZINE”È COME SEDERSI A TAVOLA CON IPOTETICI PARENTI DEL MERIDIONE. UN PASTO INTENSO FATTO DI 23 AUDACI, GENUINE, INASPETTATE PORTATE. UN VIAGGIO OLFATTIVO CROMATICO E TEMPORALE IN UN MONDO SPAVENTATO DALLE DIETE’’

Alessandra Mammì per L'Espresso

Digitate "toilet paper" su Google e al primo posto non appare, come sarebbe giusto, una definizione Wikipedia di carta igienica: soffice tessuto cartaceo per igiene umana. No. Al primo posto c'è il link a "TOILET PAPER MAGAZINE. toiletpapermagazine.com/." Una rivista di sole immagini, distribuita in cinquemila copie nelle librerie superspecializzate e super glam o nei punti vendita di musei e gallerie internazionali.

Fanzine che supera d'un balzo lo strumento domestico tra i più diffusi al mondo. È un gran successo. Un primo passo verso la vittoria dell'immaginario sulla banalità del quotidiano. Spiacenti per i rotoloni ma questo TP (come è già battezzato nell'ambiente) è un progetto artisticamente alto: firmato da Maurizio Cattelan, riconosciuto maestro e perfetto interprete dei nostri sghembi tempi insieme a Pierpaolo Ferrari noto fotografo di pubblicità e moda con vaga somiglianza ad Adrien Brody, ma soprattutto sorprendente e ironico ritrattista di celebrities da Lady Gaga ad Alec Baldwin, comprese le foto del socio Cattelan mentre fa boccacce con corvina parrucca cotonata.

Si sono conosciuti una decina di anni fa in quel di Milano, ma il "coup de foudre" arrivò nel 2009 con un (già TP Style) servizio di moda firmato a quattro mani per "W magazine", starring Linda Evangelista protagonista e vittima di situazioni limite. Poi da lì si continuò. Ognuno a casa sua a sfogliare riviste per uomo-donna, news magazines, giornali di settore dalla veterinaria alla vela.

Ognuno nella sua città (Milano - New York - Los Angeles) a curiosare per strada, a parlare con la gente, ad annotare dettagli. «Non so dire cosa sia lo stile TP ma so esattamente se un'immagine è TP o non lo è». Dice Cattelan. «TP è come sedersi a tavola con ipotetici parenti del Meridione. Un pasto intenso fatto di 23 audaci, genuine, inaspettate portate. Un viaggio olfattivo cromatico e temporale in un mondo spaventato dalle diete». Dice Ferrari.

TP è l'orrore in un gelato alla fragola pieno di cicche, in un volto ricoperto di mortadella, nella saponetta morsicata di netto con segno dei denti.TP è il terribile nella testa di porco mozzata con gli occhi bistrati di ombretto. TP è il sublime in un pezzo di pane con molte muffe in HD, in un'unghia scarlatta di smalto e tagliata a fette, nelle ali di un canarino minacciate da forbici chirurgiche.

Immagine, questa, grondante perfidia. Degna di Gatto Silvestro e della copertina di "Toiletpaper" versione libro (in uscita per le edizioni Damiani, pp. 252, euro 50). Antologia e selezione delle più TP immagini pubblicate nel "Toiletpaper magazine". E, a differenza della rivista una collana di testi altrettanto allucinati e improbabili. Dalla "Guida alla costruzione di un Robot" del 1979 a quattro pagine scandali con il suffisso Gate: Watergate, Spygate e persino Rubygate (nel senso di Berlusconi).

Ma è la versione libresca. L'originale TP non stampa neanche una sillaba, per superare col potere di ogni buona arte visiva ogni barriera linguistica. Stessa tecnica che fu di un'altra seminale rivista Made in Cattelan: "Permanent Food", taglia&incolla di visioni strappate dalla carta stampata vecchia-nuova-patinata-riciclata. Un montaggio elettrico, pagina dopo pagina, e un discreto successo editoriale (per gli intimi s'intende).

«"Toiletpaper" è la rappresentazione del processo digestivo in seguito alla indigestione di immagini di "Permanent Food"», Ferrari metaforicamente dixit. «"Permanent Food" era un Frankenstein. TP è una mostra in formato stampa», Cattelan. Ovvero: se nella vecchia rivista le immagini venivano compulsivamente rubate, nella seconda invece sono meticolosamente costruite.

Veri e propri set. Basta guardate i credits nel sito, che ospita anche TPvideo («vignette», preferisce Cattelan). Ci sono produttori, direttori della fotografia, costumisti, addetti a trucco e parrucco, tecnici delle luci, scenografi, art directors. Il tutto per costruire immagini che provocano reazioni cerebrali prima ancora che emotive.

Torniamo all'uccellino, il disagio dello spettatore arriva non tanto dal contenuto (una creaturina fragile e innocente minacciata da un azione violenta) ma dalla nitida freddezza dei colori, dalla posizione delle mani, dall'inclinazione delle forbici (le diagonali sono linee temibili in pittura dai tempi di Paolo Uccello) e soprattutto dalla sospensione dell'azione e del tempo, che crea un'indifferenza ben più terribile della violenza.

«Lo ammetto in TP ci sono molte cose simili al mio lavoro d'artista. L'atemporalità, la presenza della morte ma soprattutto un senso di perdita che mi è familiare. Anche la costruzione delle immagini non è molto diversa da quella delle opere. Mi piace lavorare a casa passare al setaccio migliaia di immagini, e arrivare a un nucleo di trenta o quaranta. Poi prendere tempo, metabolizzare e infine concludere in una sintesi. Ecco, le immagini belle sono quelle essenziali».

Parole sue. Di quel Cattelan che aveva annunciato l'addio alle scene dopo l'apoteosi al Guggenheim e che invece dimostra di procedere la sua indagine su diversi sentieri e per diverse modalità di lavoro. «Le immagini che vincono sono quelle che hanno più vite, che rimbalzano da un giornale alla copertina di un disco o si incastrano in oggetti che siano un piatto smaltato, una maglietta, una carta da parati, un ombrello.

Esempio: la saponetta masticata è diventata la copertina del cd di Jovanotti, poi ritorna nella clip del disco e immagino che rafforzandosi di passaggio in passaggio un giorno possa spuntare in una galleria d'arte, chiusa in una teca come opera. E allora il cerchio è completo. Il processo iconico si è rovesciato: dal virtuale al reale. Ma la cosa più importante è mettere in atto una penetrazione passiva delle immagini perché più si riciclano più diventano forti.

Ora, con Seletti Design stiamo lavorando all'ipotesi che TP approdi su oggetti. Tazze, servizi di piatti a 5 euro l'uno. Tutto a buon mercato. Altrimenti l'operazione non funziona. Chiaro?». Scodelle con immagini di castori cocainomani, polli decapitati e glutei pinzati con mollette da panni. Situazioni allucinate create per una rivista di poche pagine e pronte a diventare cuscini, lenzuoli o tazze da caffelatte.

Giocosa e grottesca complicità di due menti che condividono passioni e ossessioni («Ma non scriva visioni è troppo religioso», Cattelan). Opera sovversiva in forma cartacea. («La carta sta morendo ma non ne abbiamo mai prodotta così tanta», ipse dixit). Carrellata di incubi, forniti come un listino dell'inconscio da terzo millennio: horror, splatter, glamour, suspence, gore e persino un omaggio ai "Soliti idioti" perché non sia escluso il comico demenziale.

TP è specchio dei tempi, e dunque giustamente deformato dal nostro luna park e da due geniali, perfezionisti, costruttori di icone e ironia. Ferrari cosa ha imparato da Cattelan? «A essere esigente». E lei cosa ha insegnato a Cattelan? «A portare il cappello da uomo».

 

CATTELAN - "TOILET PAPER"CATTELAN - "TOILET PAPER"CATTELAN - "TOILET PAPER"CATTELAN - "TOILET PAPER"CATTELAN - "TOILET PAPER"CATTELAN - "TOILET PAPER"CATTELAN - "TOILET PAPER"CATTELAN - "TOILET PAPER"CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANOMAURIZIO CATTELAN E STEFANO BOERICATTELAN - "TOILET PAPER"CATTELAN-GIONI INSTALLAZIONE DI MAURIZIO CATTELAN IL PAPA COLPITO DAL METEORITE

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...