bardella influencer

A MALI ESTREMI, ESTREMA DESTRA: DIETRO L’ONDA NERA IN FRANCIA E GERMANIA C’E’ IL VOTO DI PROTESTA DEI RAGAZZII - I GIOVANI FRANCESI E TEDESCHI VOTANO IN MODO MASSICCIO PER LE PEN E LE SVASTICHELLE DI AFD - LE RAGIONI? LA PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO, L’INCAPACITÀ DI MANTENERE IL PROPRIO STANDARD DI VITA E LA PAURA DEGLI IMMIGRATI – IL RUOLO DEI VIDEO DEGLI INFLUENCER FRANCESI DELLA "FACHOSPHÈRE", CHE SI PIAZZANO BEN OLTRE GLI SLOGAN DI LE PEN… - VIDEO

 

Lisa Di Giuseppe per “Domani” -Estratti

 

bardella

Si nasce incendiari e si muore pompieri, recita il detto. Che i giovani restano incendiari l’hanno confermato anche le ultime elezioni europee: il voto radicale nelle fasce meno anziane in Europa galoppa. Ma vola addirittura, per quanto riguarda la destra: soprattutto in Francia e Germania.

 

Un trend che appare in controtendenza rispetto al voto italiano, che ha privilegiato Avs, ma ha contribuito anche al successo che questa sera ha archiviato Marine Le Pen in Francia.

 

Ma per l’Europa centrale, l’onda nera rischia di non fermarsi qui: il primo settembre si vota in Germania orientale, dove il voto giovanile potrebbe fare un altro brutto scherzo in termini di sostegno alla destra più estrema.

 

Una conseguenza logica di quello che è successo al voto europeo, dove tra i giovanissimi (in Germania si votava dai 16 anni in su) i partiti più votati sono stati Cdu e AfD, alla pari con il 17 per cento delle preferenze ciascuno: nel 2019 AfD era al 4 per cento e la Cdu al 12. Nella popolazione complessiva la Cdu ha preso il 30 per cento, AfD il 16.

 

afd

A perdere massicciamente (ancora più che nel resto dell’elettorato) sono stati i Verdi, grandi favoriti delle ultime elezioni continentali, che hanno lasciato sul terreno 23 punti percentuali. Per gli osservatori le ragioni stanno – come per i coetanei francesi – nella preoccupazione per il futuro.

 

Alla base c’è una visione molto pessimistica della vita che li attende: la precarizzazione del lavoro, l’incapacità di mantenere il proprio standard di vita, o addirittura il rischio che le proprie condizioni possano peggiorare a causa dei cambiamenti della società portati dagli immigrati arrivati più di recente.

jordan bardella

 

Quest’ultimo è un dettaglio particolarmente rilevante per i risultati tedeschi. Quasi nove milioni di abitanti hanno un background migratorio, in molti casi si tratta di famiglie che risiedono in Germania da diverse generazioni: tanti di origine turca, tanti di etnia tedesca rientrati dall’Unione sovietica dopo la fine della Seconda guerra mondiale, i Russlanddeutsche.

 

L’estrema destra di AfD, che pure promuove la “remigrazione”, cioè il respingimento dei nuovi migranti, è comunque attraente per queste fette di popolazione, spiega a Zdf Naika Foroutan, a capo del centro tedesco per la ricerca sull’integrazione e la migrazione: oltre a chi è conservatore di suo, c’è chi vota il partito azzurro per protesta, o ancora chi spera che AfD manderà via soltanto i migranti “cattivi”, non quelli “buoni” che la votano.

baptiste marchais

 

Ma a differenza di cinque anni fa, i giovani, che siano seconde o terze generazioni di genitori migranti oppure no, hanno riposto la loro fiducia negli estremismi: in Francia, a differenza della Germania, anche in quello di sinistra.

 

julien rochedy

La radicalità che alle ultime elezioni era generata soprattutto dalle questioni ambientali, che avevano portato il 23 per cento degli elettori tra i 18 e i 24 anni a votare Europe-Écologie-Les Verts, oggi sembra però rivolta altrove: i Verdi si fermano appena al 16 per cento, mentre a fare il grande balzo sono La France Insoumise (19 per cento contro il 14 del 2019, molto sopra al risultato complessivo che si ferma all’8) e soprattutto il Rassemblement National, che dal 17 per cento arriva di colpo al 30 per cento, poco sotto il risultato medio, che arriva al 33 per cento.

 

Il caso francese è particolarmente interessante: il trend del Rn è infatti positivo da qualche anno e – nonostante anche il 9 giugno ci siano state massicce proteste contro il risultato elettorale – segna un deciso cambio di passo rispetto a solo qualche lustro fa.

 

Basta tornare infatti al 2002, quando la prospettiva di un ballottaggio tra Jean-Marie Le Pen e Jacques Chirac provocò una mobilitazione di grandi proporzioni stimolata soprattutto dalle fasce più giovani della popolazione che scese in piazza contro la possibilità che l’estrema destra conquistasse il potere.

 

(...)

 

 

julien rochedy 44

Altro elemento significativo nel decollo della destra è stata la capacità di subodorare immediatamente la potenziale portata dei social più usati dai giovani, TikTok e Instagram, dove la maggior parte dei contenuti di quel mondo sono migrati negli ultimi anni da Youtube.

 

(...)

C’è ormai addirittura un giro di influencer che si muovono nell’universo della destra social: in Francia ha già un nome, la Fachosphère. I partiti tradizionali sono arrivati troppo tardi, con idee troppo poco efficaci: l’ultimo esempio è stata l’iniziativa #ReclaimTikTok, “recupera TikTok”. Promossa dell’arco parlamentare del Bundestag non è riuscita ad arginare l’ondata di contenuti di estrema destra che aveva già invaso lo spazio pubblico dei social network.

 

In Francia le figure di riferimento del mondo antifemminista (che sfrutta anche il momento di gloria delle Tradwives, gli account che celebrano le mogli “tradizionali” che si sottomettono al marito e rinunciano alla carriera) e razzista lavorano con gli stessi strumenti di tutti gli altri personaggi di rilievo dei social: promozioni, collaborazioni, contenuti che creano molte interazioni.

 

papacito

L’aspetto interessante è che anche in questo caso gli influencer non rispondono soltanto al cliché più diffuso del militante di destra, come l’ex politico del Fn Julien Rochedy, diventato Vip di Instagram con quasi centomila follower, o Baptiste Marchais, ex sportivo che si bea delle sue opinioni misogine, ma appartengono anche alle seconde e terze generazioni di migranti, come nel caso di Papacito (al secolo Ugo Gil Jimenez) o del controverso Valek.

 

Con i loro video in cui propongono un nuovo modello di virilità, nazionalismo e altri valori cari al Rn hanno creato un nuovo standard. I loro contributi vengono apprezzati anche dai politici di professione, che spesso devono tenere toni più moderati ma possono approfittare del whistleblowing – l’evocazione di contenuti problematici per il mainstream ma cari alle frange estreme del cui voto la destra ha bisogno – praticato da quegli account, mentre si inscenano a loro volta come influencer.

comitato elettorale afd - festeggiamento per i risultati delle europee

 

baptiste marchais 45comitato elettorale afd - festeggiamento per i risultati delle europeemanifesti elettorali di bardella e le pen strappati

(…)

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....