FIAT HAPPY! – ALLO STABILIMENTO DI MELFI SI BALLA IL TORMENTONE “HAPPY” DI PHARRELL WILLIAM E “LA STAMPA” SCOPRE IL FENOMENO HAPPY-MANIA: POSTATI SU YOUTUBE UN MIGLIAIO DI VIDEO ‘FAI DA TE’ DA 93 PAESI DIVERSI (VIDEO)

1. VIDEO: WE ARE HAPPY FROM MELFI
Da ‘youtube.com'

 


2. POLEMICHE PER GLI OPERAI DI MELFI CHE BALLANO IN UN VIDEO PER LA CAMPAGNA WE ARE HAPPY
Paolo Griseri per ‘La Repubblica'

Modello Federmeccanica contro modello Fiat, il contratto dei metalmeccanici di Confindustria contro quello dei dipendenti del Lingotto. L'ultima frontiera dello scontro tra organizzazioni sindacali è in busta paga.

«Fiat ha sempre sostenuto che l'uscita da Confindustria era un affare per i suoi dipendenti perché il contratto specifico del gruppo avrebbe portato più soldi, ma non è così», attacca Michele De Palma, responsabile auto della Fiom. E snocciola il calcolo: «Per la prima volta da quando è stato istituito nel 2010 il contratto Fiat porterà nelle tasche dei dipendenti del gruppo meno soldi di quelli che arriveranno ai loro colleghi delle aziende collegate a Federmeccanica. Questi ultimi porteranno a casa 25.753,04 euro mentre i dipendenti Fiat arriveranno solo a 25.666,76».

Una differenza di 86,28 euro annui che aumenta se si include la quattordicesima, una mensilità che non è compresa nei contratti nazionali ma fa parte di quelli aziendali. Il contratto Fiat è contemporaneamente nazionale e aziendale.

Totalmente diverse le cifre fornite dai sindacati firmatari degli accordi con il Lingotto: «Fino al 31 dicembre scorso - dice Ferdinando Uliano, responsabile auto della Fim - il contratto Fiat dava agli operai del terzo livello 1579,3 euro al mese contro i 1506,7 di Federmeccanica. Dal primo gennaio i dipendenti di Federmeccanica hanno aumentato il loro salario di 38 euro mentre noi stiamo ancora discutendo con la Fiat sull'aumento per il biennio 2014-2015. In ogni caso, in base ai nostri calcoli, il contratto Fiat è ancora oggi superiore di circa 40 euro mensili», poco meno di 500 all'anno.

La discussione è di attualità perché martedì prossimo i sindacati del «sì» saranno a Torino per discutere la parte salariale del contratto del Lingotto. La Fiat non vuole sentir parlare di aumenti salariali e qualcuno, tra i firmatari degli accordi, comincia a ventilare l'ipotesi del blocco degli straordinari. Senza un significativo aumento salariale sarà difficile per il gruppo di Torino spiegare ai propri dipendenti la convenienza dell'uscita dal contratto di Confindustria.

Ad animare le polemiche è arrivato ieri pomeriggio un video girato nello stabilimento di Melfi dove un gruppo di dipendenti, insieme al direttore, balla in mezzo alle linee di montaggio. Il video spopola su youtube, si intitola «We are happy from Melfi plant» e aderisce all'iniziativa «www. wearehappyfrom. com» che raccoglie video analoghi da tutto il mondo. «Anche noi balleremo se otterremo gli aumenti salariali richiesti », commenta ironico Uliano. Per De Palma «mentre il direttore di Melfi balla, i lavoratori hanno turni massacranti».

3. HAPPY, IL MONDO SI SCATTA UN AUTORITRATTO DANZANTE
Piero Negri per ‘La Stampa'

Che cosa c'è dentro i quattro minuti di «Happy», la canzone di Pharrell Williams che questa settimana è prima in classifica in Italia, Usa, Gran Bretagna, Francia, Canada, Australia, Brasile ed è tra le più ascoltate di tutti gli altri Paesi dotati di una hit parade affidabile, anche in Russia e Ucraina, che almeno questo hanno oggi in comune?
Chi ha provato a rispondere ha tirato in ballo la semplicità: musicale (quel ritmo ciclico che potrebbe iniziare e finire in qualsiasi momento, e naturalmente andare avanti all'infinito); concettuale («Happy», felice, che altro c'è da aggiungere?); visiva. 

Per lanciare la canzone, Pharrell s'era inventato un video lungo 24 ore, cioè 360 video di quattro minuti ciascuno, girati in tutto il mondo, in cui lui e altre centinaia di persone ballavano per strada sul ritmo della sua canzone. È stato ovviamente un successone (a oggi le visualizzazioni su YouTube del clip «ufficiale», quello con Pharrell, sono quasi 140 milioni), ma ora è diventato molto di più. Dopo che è partito l'invito a fare proprio il messaggio della canzone e a imitare il suo autore, «Happy» ha scatenato un fenomeno mondiale mai visto prima.

Il sito www.wearehappyfrom.com ha raccolto (a ieri, e il numero sarà certamente salito) 817 video fai-da-te di gente comune che balla «Happy», da 93 Paesi del Pianeta. Molti i contributi italiani, quasi tutti molto recenti, a dimostrazione che la Happymania nel nostro Paese sta esplodendo solo ora. Ieri, per esempio, è arrivato anche il video in cui gli operai e gli impiegati dello stabilimento Fiat di Melfi (Potenza), danzano sorridenti in mezzo alle linee di montaggio e negli uffici sul ritmo della canzone di Pharrell.

«Viviamo un periodo storico in cui la tecnologia è alla portata di tutti - analizza Matteo Curti, autore del programma "Lorem Ipsum" che su Deejay Tv racconta nuovi e vecchi media - e anche per questo la semplicità e l'immediatezza vincono sempre. Si va per sottrazione, come aveva previsto Andy Warhol, e quando la gente pensa: "Ehi, questo potrei farlo anch'io"; oggi è inevitabile che il pensiero seguente sia: "Ma allora lo faccio anch'io"».

Come tantissimi super-selfie in movimento, di gruppo e perdipiù sulle note della canzone del momento, i video «dal basso» disegnano una mappa colorata del Pianeta nel segno di una felicità auspicata, comunque vera almeno in quei quattro minuti di semplice danza.
Si scopre così che i ragazzi di Dakar non ballano «Happy» diversamente da quelli di Zagabria, che ad Amman si fanno graffiti proprio come a New York (ma in Giordania c'è chi balla con il fez), che Abu Dhabi sembra una città europea e che «anche» a Tuzla si può essere felici, come sottolinea il video girato nella città bosniaca. Da Alberobello a Verona, nella lista c'è l'Italia dei mille comuni e in tutto il mondo molti gruppi di studenti universitari hanno organizzato una coreografia.

Astuta operazione di marketing a costo quasi zero o spontanea adesione di massa a un messaggio di speranza? Le interpretazioni possibili sono tutte comprese tra questi due estremi, ma è certo che la Happymania segna un punto di non ritorno nel rapporto tra artisti, nuovi strumenti di comunicazione e pubblico. L'unica interpretazione certamente sbagliata è la sottovalutazione.

 

 

Pharrell Williams balla con Lapita e la Streep HAPPY MELFI HAPPY HOLLYWOOD HAPPY DAKAR HAPPY BROOKLYN

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)