1. MENTRE UN PO’ DI AMERICANI HANNO VOTATO PER SCEGLIERE TRA COCA E PEPSI, AGLI ITALIANI TOCCHERÀ PARTECIPARE ALLA SOLITA FARSA IN CUI TUTTO È DECISO PRIMA 2. CON L’ALTA REGIA DI RE GIORGIO, GOLDMAN MONTI DOVRÀ SACRIFICARSI DI NUOVO PER IL NOSTRO BENE E RIMANERE A PALAZZO CHIGI, MENTRE PIERFURBY SI GETTA SUL COLLE 3. DA GROSSETO ARRIVANO I PRIMI DISPIACERI GIUDIZIARI PER IL PARTITO DEI MONTEZEMOLITI 4. GNAM GNAM, NONNA PINA CANCELLIERI CONTINUA A FARE LE TAGLIATELLE CON I MANGANELLI 5. QUANDO LE BANCHE HANNO IL CUORE IN MANO? DAVANTI AI DEBITI DELLA MOGLIE DI GRILLI

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1 - SE IL MONTI-BIS E' FIGLIO DEL PORCELLUM-BIS...
Mentre un po' di americani hanno votato per scegliere tra Coca e Pepsi, agli italiani toccherà partecipare alla solita farsa in cui tutto è deciso prima. Con l'alta regia di Re Giorgio Banalitano, quel che resta dei partiti sta cercando di assicurarsi la sopravvivenza programmando il Grande Pareggio. Goldman Monti dovrà sacrificarsi di nuovo per il nostro bene e rimanere a Palazzo Chigi, mentre Pierfurby Casini proverà la strada del Quirinale. Via tutti e che l'ultimo spenga la luce!

"Strappo sulla legge elettorale. Pdl, Lega e Udc alzano al 42,5% la soglia per il premio di maggioranza. Il Pd: non ci stiamo", titola il Corriere delle banche. Con Francesco Verderami che già va oltre e racconta "La regia del Colle per un compromesso": "C'è il Quirinale dietro l'accordo sulla legge elettorale. L'intesa di ieri cambierà ma è il primo passo per modificare il Porcellum" (p. 1).

Sulla Repubblica degli Illuminati, un utile pezzo di Francesco Bei spiega un po' di traffici: "Dopo la rottura di ieri un nuovo accordo è in vista tra centristi e Pd. Si tratta di far scendere al 40% la soglia oltre la quale scatta il premio di maggioranza, garantendo comunque un ‘premiolino' del 10 per cento al primo partito in caso la coalizione non vinca il ‘premione'.

Tradotto, l'alleanza fra il Pd (30%) e Sel (5%) non potrebbe governare da sola e avrebbe comunque il bisogno dell'apporto della "Lista per l'Italia' di Casini e Fini per formare una maggioranza. Spalancando così le porte al Monti-bis" (p. 15). Non a caso, quell'altro furbetto di Lorenzo Cesa dice a Repubblica: "I democratici non devono lamentarsi, in realtà loro vogliono ancora il Porcellum" (p. 14).

I giornali che non fanno parte del blocco di governo protestano. Cetriolo Quotidiano in prima: "Legge truffa contro Pd e Grillo. Così vince Monti senza candidarsi. Il premier avverte: ‘Possiamo cambiare il sistema di voto'. Poi in Senato passa un emendamento Rutelli fatto apposta per rendere il Parlamento ingovernabile. No di Democratici e Idv. Bersani: ‘Non ci vogliono a Palazzo Chigi'.

Intanto la Finanza perquisisce la sede per lo scandalo della segretaria del leader". Il Giornale: "Legge elettorale: blitz Pdl-Udc-Lega. Bersani nei guai, Monti pronto al bis. La strategia di Casini: con il Pd ma dopo il voto e con il Prof premier" (p. 8).

2 - E DA GROSSETO, PRIMI DISPIACERI PER I MONTEZEMOLITI...
Il coordinatore nazionale di Italia Futura, il partito dei carini fondato da Luchino di Monteprezzemolo, ha già i suoi guai giudiziari. Come svela Franco Viviano su Repubblica, Federico Vecchioni è stato rinviato a giudizio con l'accusa di truffa nell'uso di fondi pubblici per il fotovoltaico (p. 20). In molte redazioni, oggi, sarà dramma: riprendere o ignorare cotanta notizia che potrebbe anche solo spettinare Luchino vostro?

3 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
Su Libero, Franco Bechis spiffera un pezzo di quella che i curatori di questa modesta rassegna chiamano "cinesizzazione dell'Italia": "Il governo svela: vogliamo impoverirvi. Altro che crescita, i tecnici spiegano che la loro ricetta è tagliare i consumi. Il sottosegretario all'Economia, Polillo: gli italiani vivono al di sopra delle loro possibilità, perciò meglio aumentare l'Iva per ridurre gli acquisti e la dipendenza dall'estero" (p. 5).

L'altro pezzo della strategia è quello di ridurre i diritti dei lavoratori e aumentare il più possibile la produttività, mantenendo bassi i salari. Se si tengono a mente queste due direttrici del governo del Rigor Montis, si capisce che futuro hanno pensato per noi le cosiddette Elite Internazionali.

A proposito, ecco le supposte di giornata. "Il rapporto del 2011 sulla gestione dell'Inps: allarme sulle risorse. ‘L'aumento del lavoro precario peserà sulle pensioni future'. La Corte dei conti: indilazionabili le misure di risanamento. ‘Necessario rilanciare subito il sistema complementare" (Messaggero, p. 11). "Precari e donne, pensione ridotta fino al 15%. Allarme della Corte dei conti sulla riforma" (Repubblica, p. 18). Va dritto al sodo il Cetriolo Quotidiano: "La Corte dei conti boccia l'Inps di Mastrapasqua. Critiche per il buco dovuto all'Inpdap e per le troppe consulenze esterne (p. 12).

"Ancora pasticci sugli esodati. E la Fornero congela i salari. Tutele per più lavoratori, salta l'emendamento in commissione alla Camera: "Non c'è la copertura". Il ministro vorrebbe lo stop all'adeguamento degli stipendi all'inflazione" (Giornale, p. 14).

4 - STUPIDARIO A STELLE E STRISCE...
Politicanti italiani in festa dall'ambasciatore Usa per accreditarsi un po' e strappare qualche titoletto. Si ride sul Messaggero: "Bersani e Renzi uniti dal tifo per Barack. Il sindaco: lui è la speranza. Casini: anche lì la contesa è al centro" (p. 9). Insomma, Pierfurby sarebbe decisivo anche negli States.

5 - NONNA PINA CANCELLIERI CONTINUA A FARE LE TAGLIATELLE CON I MANGANELLI...
Titoli da ridere anche i titoli sui vertici della Polizia. Repubblica: "La difesa di Manganelli: ‘Con i conti non ci so fare ma non sono un imbroglione'. Viminale, spuntano nuovi appalti sospetti" (p. 21). Più ardita la lettura del Corriere: "Buchi e ritardi nell'indagine sugli appalti del Viminale. Manganelli: non imbroglio. Il capo della polizia dal procuratore di Napoli" (p. 23). Inquietante il Sole 24 Ore: "Appalti, vertice Cancellieri-Pignatone. Il vicecapo Izzo conferma l'intenzione di dimettersi. Vicina una svolta giudiziaria" (p. 23). Intanto la prefettessa Cancellieri spera che il petardone esploda in mano al prossimo ministro degli Interni.

6 - QUANDO LE BANCHE HANNO IL CUORE IN MANO...
Ok, il signor ministro va in tv con la nuova compagna al seguito a dire che è tutto a posto, e che lui non ha rapporti con l'ex moglie da anni eccetera eccetera. E figuriamoci se Finmeccanica, o chi per lei, ha pagato consulenze farlocche a Madame.

Ma il Cetriolo Quotidiano non molla e oggi Giorgio Meletti racconta "Tutti i misteri dei debiti dell'ex moglie di Grilli. Le banche non hanno mai chiesto indietro milioni di euro. La sua società "Made in museum" smette di presentare bilanci e nessuno si preoccupa dei conti in sospeso. Alle società normali non succede". Del resto, fu la stessa signora Lowenstein a dire a un giornalista di Repubblica: "Questa è una storia molto, ma molto più complicata di quello che crede" (6 ottobre).

7 - ... E UNA COMBRICCOLA DI ETERNI AL COMANDO...
Abramo Bazoli mette la parola fine al colpo di coda di Palenzona. "Bazoli: ‘Nessun ruolo su Unintesa'. Ca' de Sass, pesa la tornata elettorale. Guzzetti pensa a una staffetta per lasciare Cariplo alla vice Mariella Enoc nel 2016" (Repubblica, p. 37). Sul Corriere, brani della predica di Abramo: "Le banche sono solide, ma il mercato è fragile" (p. 32). Ah, però. Gitarella a Siena? Per la cronaca, intanto, ricordiamo che nel 2016 Bazoli avrà 84 anni, Guzzetti 82 e la giovane emergente Enoc solo 72 anni.

8 - NOTIZIE DA NASCONDERE...
La Corte dei conti francese boccia la Torino-Lione: "Tav costoso e inutile". Alla vigilia del vertice di Lione con i Sì-Tav italioti, i magistrati francesi mettono su internet un documento fastidioso: "Spese lievitate da 12 a 26 miliardi e previsioni sul traffico sballate. Tutti gli studi socioeconomici realizzati sono negativi. Meglio potenziare la linea esistente". Il Cetriolo Quotidiano, che non ha banche e costruttori tra i suoi azionisti, dedica una pagina alla notizia (p. 11). Agli altri non funzionava la connessione internet, evidentemente.

9 - E LERNER PRESE PER IL CULO RAMPINI...
Due aspiranti direttori di Repubblica - o dell'Espresso, fate voi - allietano la pagina 49 di Repubblica. Il paraguru cino-indo-americano dell'Ingegner Sorgenio sforna un nuovo saggio per la Mondadori (oh, son bei soldi) e l'apolide Gad Lerner lo recensisce così: "Ce lo immaginiamo che corre la mattina presto lungo i viali di Central Park o sul tapis roulant di una palestra newyorchese, mentre un'apposita cuffia gli inocula dalle orecchie al cervello l'audiolibro di un saggio sull'economia globale. Il maratoneta Federico Rampini, figura d'inviato e analista certo familiare ai lettori del nostro giornale, non si era mai raccontato in questa invidiabile postura di portavoce delle ansie di una generazione protesa a elasticizzare addirittura il proprio ciclo biologico".

Per liberarvi di noi, ma anche no: colinward@autistici.org

 

 

Monti Napolitanocasini monti PIERFERDINANDO CASINI LORENZO CESA Federico Vecchioni MAR GIANFRANCO POLILLO Mastrapasqua Antonio BERSANI RENZIManganelli Pignatone Della Rocca Foto Forzano GMT lisa e vittorio grilli GetContent asp jpegVITTORIO GRILLI E COMPAGNA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…