enzo tortora

“MI SENTO UMILIATO FINO AL MIDOLLO. NON MI PARLARE DELLA RAI, DELLA STAMPA, DEL GIORNALISMO ITALIANO. È MERDA PURA. MI HANNO CROCIFISSO, LINCIATO, SONO IENE” - IL PIU’ GRANDE ERRORE GIUDIZIARIO ITALIANO, IL CASO TORTORA, OGGI DIVENTA UN LIBRO (“LETTERE A FRANCESCA”) CON LE MISSIVE CHE IL PRESENTATORE SPEDI' ALLA COMPAGNA FRANCESCA SCOPELLITI,

enzo tortora e francesca scopellitienzo tortora e francesca scopelliti

Concetto Vecchio per “la Repubblica”

ENZO TORTORA - LETTERA A FRANCESCAENZO TORTORA - LETTERA A FRANCESCA

 

«È stato atroce, Francesca. Uno schianto che non si può dire. Ancora oggi, a sei giorni dall’arresto, chiuso in questa cella 16 bis, con altri cinque disperati, non so capacitarmi, trovare un perché. Trovo solo un muro di follia». Roma, carcere di Regina Coeli, 23 giugno 1983: Enzo Tortora, 54 anni, il famosissimo conduttore di Portobello, spedisce incredulo la sua prima lettera alla compagna Francesca Scopelliti.

 

È finito in una retata di 856 persone, i magistrati di Napoli lo accusano di trafficare droga per la camorra: il più clamoroso errore giudiziario del Dopoguerra. Scrive: «Mi verrebbe da ridere, amore, se la cella non fosse vera, le manette autentiche, le notizie emesse sul serio. È come se mi avessero accusato di avere ucciso mia madre, e dicessero di averne le prove». Tra quei giorni di giugno e il 17 gennaio 1984, quando sarà posto agli arresti domiciliari, Tortora invia 45 missive a Scopelliti. Ora sono un libro: Lettere a Francesca (Pacini editore).

 

L'ARRESTO DI ENZO TORTORAL'ARRESTO DI ENZO TORTORA

PIGIATI IN SETTE IN POCHI METRI

«Mio caro amore, ci pigiano, in sette, in pochi metri. Come puoi immaginare non è esattamente il Circolo del Golf. Martedì o giovedì avrò, a quel che si dice, un confronto con un criminale o due che non ho mai visto, e poi non so. Quello che so è che la lotta fra me, innocente, e l’accusa, ormai impegnatissima a dover dimostrare il contrario (un altro aspetto di questa farsa italiana) continuerà a lungo». ( 2 luglio 1983)

 

NON HANNO NIENTE

«Visto? Annullato questo interrogatorio. Non hanno niente in mano. Ora cercano follie fiscali, si ridurranno a dimostrare che non ho pagato l’Iva o che i soldi della Grappa Piave (di cui Tortora era testimonial) erano di Turatello. Non ridere. È così».

Enzo Tortora con le figlie Silvia a sinistra e Gaia Enzo Tortora con le figlie Silvia a sinistra e Gaia

(11 luglio).

 

GUARDA PER ME IL MARE

«Ricevo i tuoi messaggi e ti so almeno, al mare. Chissà perché si dice “al fresco”. Io muoio di caldo, in cella. Balza fuori da ogni cella d’Italia un criminale che pur di guadagnarsi uno sconto mi accusa di ogni pazzia, spero la difesa passi duramente al contrattacco. Mi sono rapato e sono atterrito dal vedere come questa mia esperienza mi abbia trasformato: non ho più un pelo nero. Guarda per me il mare, baciami un fiore».

 

enzo tortoraenzo tortora

LINCIATO E CROCIFISSO

«Non mi parlare della Rai, della stampa, del giornalismo italiano. È merda pura. A parte pochissime eccezioni mi hanno crocifisso, linciato, sono iene. Sai, non esco a fare l’ora d’aria perché i tetti sono pieni di fotoreporters». (31 luglio)

 

SONO VIVO PER MIRACOLO

«Esplodono fuochi artificiali (miei numeri telefonici nelle agende dei killer!!): questa croce doveva capitare a me. Non ti dico, Cicciotta, come sto. Spesso mi sembra un miracolo l’essere vivo. Ho visto le foto di mia madre infamata (“Gente”) persino nella cappella dove va a pregare per me. Sono ancora nel tunnel, sono diventato “il caso”, “il giallo”: tutto ciò che odio». (11 agosto)

 

CAMBIO CITTADINANZA

(Prima lettera dal carcere di Bergamo). «Cicciotta, ho un tremendo mal di testa. Fuori piove, e io come casalinga (debbo lavare, pulire, spazzare, eccetera, a Regina Coeli almeno facevamo i turni) mi sto rivelando una frana. Sto accarezzando l’idea di chiedere il cambio di cittadinanza. Questo Paese non è più il mio». (24 agosto)

 

PROCESSI FASCISTI

enzo tortora tvenzo tortora tv

«Il mio compito è uno: far sapere. E non gridare solo la mia innocenza: ma battermi perché queste inciviltà procedurali, questi processi che onorano, per paradosso, il fascismo, vengano a cessare. Perché un uomo sia rispettato, sentito, prima di essere ammanettato come un animale e gettato in carcere. Su delazioni di pazzi criminali». (30 agosto)

 ENZO TORTORA ENZO TORTORA

 

NOSTALGIA DEL CINEMA

«Ciccia, la domenica è due volte galera. Perché si spengono persino gli esili fuochi che contrappuntano questo deserto: la posta, una possibile visita, un qualcosa insomma. Mi fa piacere leggere sui giornali che al cinema danno ancora Tootsie e Gandhi, è come una conferma che io te li abbiamo visti, dunque era vero che esistevamo e che c’è stato un tempo in cui andavamo al cinema tenendoci per mano». (31 agosto)

 

LA VISITA DI MONTANELLI

francesca scopellitifrancesca scopelliti

«Ieri sera è venuto a trovarmi Montanelli: è stato terribile. Ma lui è stato molto caro. Solo ci si sente, non so come dirti, umiliati fino al midollo» ( 15 settembre)

 

I GIUDICI TI ROSOLANO

«Domani vedrò gli avvocati che hanno già ricorso al Consiglio della Magistratura. La tortura che i nazisti infliggevano era più rozza, ma migliore. Un colpo alla nuca, e via. Ma questi ti rosolano a poco a poco, fra i tormenti. Solo tre categorie di persone (ho scoperto) non rispondono dei loro crimini: i bambini, i pazzi e i magistrati. La cosa più atroce è non poter fare nulla, se non aspettare » . ( 2 ottobre)

enzo tortoraenzo tortora

 

LA CELLA ALLAGATA

«Ho combinato un disastro nel cesso, lasciando il rubinetto aperto del piccolo lavabo, e così ho allagato la cella. Sai cosa costa all’erario un detenuto, al giorno? 180 mila lire al giorno! Potrei dormire all’Hilton, prendendo il resto, e senza dover fare lo sguattero». ( 3 ottobre)

 

RESISTERE

«Che faccio? Se lo domandano tutti. Resisto. Spero mi cambino le medicine: mi deprimono molto». (13 ottobre)

 

POCHE ILLUSIONI

enzo tortora e francesca scopelliti enzo tortora e francesca scopelliti

«Ho parlato con Della Valle, reduce da Napoli. Non c’è da farsi la minima illusione. La mia vittoria, enorme, sull’ultima infamia, a loro non fa né caldo né freddo. L’ostilità del giudice istruttore, in combutta palese con i due pm, autori della retata, è enorme. Ricorreremo in Cassazione. O prosciolto in quella sede, o ammanettato a Napoli, in processo, con altri 20 camorristi». (27 ottobre)

 

COME NEL FILM DI SORDI

«Alle 22,30 ti chiudono anche la porta, ti danno quattro giri di chiave ulteriori (ormai ogni giro è una coltellata). Ogni tre ore passano e ti accendono la luce. Se sei al cesso, un buco apposito consente loro di vederti. Non è cambiato niente dal film di Sordi». ( 9 novembre)

enzo tortora a portobelloenzo tortora a portobello

 

MI SONO ARRESO

«Ho capito di avere perso. Ero convinto di aspettare qui il processo in tempi di qualche mese. Morale: mi sono arreso. Un’umiliazione infinita». (16 novembre)

 

NON MENDICO LA LIBERTÀ

«La libertà provvisoria(!), chiesta, mendicata: è ripugnante. Non è da me, insomma. Non faccio che vedere neurologi, cardiologi, osteologi, reumatologi. Sono in carteggio con Annamaria Ortese».( 26 novembre)

 

NATALE IN CELLA

«Natale, da qui, è semplicemente ridicolo. L’ho passato rileggendo L’asino d’oro di Apuleio. Si è impiccato in cella un uomo. Una scena atroce. Siimi vicina, Cicciotta mia. Ti dico: buon Natale, va bene? (25 dicembre) “

enzo tortora 4enzo tortora 4

 

enzo tortora enzo tortora enzo tortora 3enzo tortora 3

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."