SI SALVI CHI PUO’, LA MERKEL INVADE ATENE - IL VIAGGIO DELLA CANCELLIERA È IL SOPRALLUOGO DEL PADRONE NEL SUO LATIFONDO - I GRECI NON DEVONO ASPETTARSI ALTRI AIUTI MA UN SERMONE SU COME PRENDERE DILIGENTEMENTE L’EUROSUPPOSTA - IL GOVERNO DI SAMARAS DOVRÀ CACCIARE ALTRO CASH PER BLINDARE LA CITTÀ CON 7 MILA AGENTI - SINDACATI, PARTITI ‘SINISTRI’ E CITTADINI PREPARANO SCIOPERI E MANIFESTAZIONI…

Pierluigi Mennitti per "Lettera43.it"

La spesa per garantire l'ordine pubblico dovrebbe essere generosamente defalcata dal conteggio dei tagli imposti al governo greco: la cancelliera Angela Merkel è attesa ad Atene martedì 9 novembre e al suo arrivo all'aeroporto è destinata a trovare almeno 7 mila agenti impegnati a proteggere la sua sicurezza.

Convergeranno in città non solo da ogni distretto dell'Attica, la regione della capitale, ma dall'intero Paese. Il premier Antonis Saramas non vuole correre neppure il minimo rischio che le proteste annunciate dai sindacati e dai partiti della sinistra radicale possano creare problemi di incolumità all'atteso ospite.

«Sotto stretta sorveglianza verranno messe anche alcune istituzioni tedesche, come l'ambasciata e il Goethe Institut», ha scritto lo Spiegel, riportando le indiscrezioni pubblicate sui quotidiani greci, «perché si teme che la rabbia dei cittadini contro le continue misure di risparmio imposte al Paese in crisi possa tracimare in disordini in più punti della capitale».

ODIO E TERRA PROMESSA. La Germania è allo stesso tempo il Paese più odiato dai greci, che attribuiscono soprattutto ai diktat della cancelliera le politiche di austerità varate dal proprio governo, e quello dei desideri di gran parte dei giovani, che vorrebbero emigrarvi in massa per trovare quelle opportunità ormai svanite in patria.

Il Goethe Institut presidiato sarà un po' il simbolo di questo sentimento ambivalente: fuori poliziotti greci in tenuta da sommossa, dentro studenti greci impegnati a imparare il più velocemente possibile la lingua tedesca. Mai come in questi mesi, trovare un posto libero nei corsi di lingua organizzati dal prestigioso istituto è un'impresa impossibile.

Altri punti sensibili della visita saranno l'aeroporto, l'albergo in cui pernotterà la cancelliera e Piazza Syntagma, dove ha sede il parlamento, teatro principale degli scontri che negli ultimi anni hanno punteggiato le fasi più delicate della crisi greca. I responsabili dell'ordine pubblico intendono far ricorso anche a speciali mezzi dotati di idranti e hanno già annunciato che non risparmieranno fermi di polizia in caso di incidenti.

SERRATA DI TRE ORE. A tanto dispiego di forze, sindacati e partiti di sinistra hanno risposto con uguale energia. Le due maggiori organizzazioni dei lavoratori hanno indetto uno sciopero di tre ore e una grande manifestazione di protesta nel centro della città. E anche i due partiti della sinistra di opposizione, quello comunista e soprattutto il più forte Syriza, hanno chiamato i propri militanti a scendere in piazza: «Vogliamo mobilizzare tutte le forze di cui disponiamo», ha detto un portavoce di Syriza, «e portare in strada quanta più gente possibile per far vedere alla cancelliera la rabbia dei cittadini contro le nuove misure di risparmio annunciate».

UNA VISITA RIMANDATA TRE ANNI. Insomma, il 9 ottobre sarà ad Atene una nuova giornata di passione. «Sul piano politico l'importanza del vertice bilaterale si commenta da sé», ha commentato il Financial Times Deutschland, «giacché è la prima visita di Angela Merkel in Grecia dallo scoppio della crisi finanziaria. La cancelliera è nota per ponderare a lungo le proprie decisioni, ma questa volta si è presa tre anni di tempo prima di decidersi a mettere piede nel cuore della crisi».

TONI STEMPERATI. Il governo di Berlino ha cercato di allentare la pressione attorno al vertice e a stemperare le attese, parlando per bocca del portavoce Steffen Seibert di «incontro di routine», ma a nessuno sfugge la delicatezza della missione, resa nota peraltro in tempi strettissimi. Poche ore dopo la pubblicazione, venerdì 5 ottobre, sul quotidiano tedesco Handelsblatt dell'intervista in cui Samaras denunciava il pericolo di un rischio Weimar nel proprio Paese e dichiarava che Angela Merkel sarebbe stata la benvenuta in Grecia in qualsiasi momento, la cancelleria ha reso noti i dettagli della visita lampo ad Atene.

INTERVENTO DI POLSO. In attesa di scoprire le carte che la cancelliera giocherà in questa delicata partita, ci si è dovuti accontentare di annotare i suggerimenti che le sono pervenuti dalle seconde file del mondo politico tedesco. «Per gli esponenti del suo stesso partito (la Cdu) Merkel deve mostrare un atteggiamento franco e spiegare chiaramente ai greci le opzioni che hanno di fronte per uscire dalla crisi», ha riportato il Fdt, «ma in nessun caso questa visita deve essere interpretata come una lasciapassare per ulteriori aiuti finanziari.

Riallacciare il dialogo fra Atene e Berlino è importante ma il viaggio non deciderà nulla, perché nuove misure di aiuto alla Grecia saranno eventualmente decise dopo il rapporto della Troika. Toni più concilianti sono arrivati dai liberali, mentre dai socialdemocratici è giunto l'invito a portare un messaggio di solidarietà ed evitare di giocare il ruolo dello zio ricco». Suggerimento quest'ultimo probabilmente superfluo: tutto si può rimproverare alla cancelliera, tranne di ostentare sfrenata ricchezza.

 

MERKEL SAMARAS MERKEL SAMARAS GRECIA CRACK GRECIA EURO CRAC EURO CRAC GRECIA SCONTRI AD ATENE PROTESTE E SCONTRI AD ATENE DURANTE LO SCIOPERO GENERALE PROTESTE E SCONTRI AD ATENE DURANTE LO SCIOPERO GENERALE

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO