ORDINE DA ABOLIRE - PER NON FARSI CANCELLARE, I GIORNALISTI SONO COSTRETTI A PARTECIPARE ALL’INUTILE FORMAZIONE OBBLIGATORIA. MA I CORSI GRATUITI NON BASTANO E QUELLI A PAGAMENTO FANNO INCASSARE ENTI PRIVATI E UNIVERSITÀ

Paola Ambrosino per “Italia-24news.it

 

ORDINE DEI GIORNALISTI
ORDINE DEI GIORNALISTI

Fa acqua da ogni parte la Riforma degli Ordini Professionali (DPR 137/2012) che prevede l’obbligo della formazione per tutti gli appartenenti. Per quanto riguarda, ad esempio, giornalisti e pubblicisti, la norma  - firmata Paola Severino – impone di seguire una serie corsi, con crediti relativi, che dovrebbero essere gratuiti ma che poi di fatto non sono sufficienti per tutti.

 

A sollevare il problema, il deputato Pd Michele Anzaldi che ha annunciato la presentazione di una interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per fare luce sull’ennesimo controsenso del nostro sistema ed evitare ulteriori speculazioni economiche. “

 

Gli ordini regionali – si legge – dovrebbero fornire suddetti corsi di aggiornamento in maniera gratuita ma il numero dei giornalisti è di molto superiore ai posti previsti dai corsi gratuiti e per gli iscritti diventa praticamente impossibile poter assolvere agli obblighi previsti dal citato Regolamento se non rivolgendosi a corsi di aggiornamento, organizzati da diversi enti, a pagamento, che negli ultimi anni hanno visto lievitare i costi; alcuni corsi affidati ad enti privati arrivano a costare anche 700 euro”.

tucci bruno 001tucci bruno 001

 

È per questo motivo che Anzaldi chiede di sapere se il governo sia a conoscenza delle criticità e se non ritenga opportuno intervenire in tempi rapidi per modificare il regolamento. “I corsi di formazione sono semplicemente una stupidaggine” ha commentato Bruno Tucci, ex presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio e Molise, in un’intervista esclusiva al nostro giornale.

 

“Non servono a nulla! L’aggiornamento è utile per avvocati, medici, ma non per i giornalisti. Cosa dovrebbero “scoprire” di nuovo? Un articolo forse? E poi… con tutto il rispetto, io ho decenni di carriera alle spalle e dovrei fare aggiornamenti magari con un pubblicista. Le sembra normale?”. 

 

MICHELE ANZALDIMICHELE ANZALDI

“Bene ha fatto Michele Anzaldi a rivolgersi a Orlando – ha continuato Tucci – bisogna fare chiarezza. Nel Lazio, ad esempio, ci sono almeno 700 giornalisti Rai impazziti che non sanno che pesci prendere e mi chiamano disperati. Proprio questa mattina mi ha telefonato un professionista dicendomi che deve scegliere fra i corsi o un reportage in Brasile sul ballottaggio delle presidenziali! È assurdo! E chi non fa i corsi rischia di essere cancellato dall’albo… una follia. La colpa è della Severino e del consiglio nazionale che non si è opposto”.

 

Dello stesso avviso anche Luigi Amicone, direttore di Tempi, che, sempre in un’intervista al nostro giornale ha parlato di provvedimento “grottesco”. “Nel mondo neanche esiste l’albo dei giornalisti e noi non solo siamo riusciti a crearlo, ma siamo andati anche oltre con questi corsi obbligatori. Basta con questo Stato balia. Ma ve lo immaginate un direttore come Giuliano Ferrara che va a prendere lezioni e magari viene anche rimandato?”.

Luigi Amicone Luigi Amicone

 

Per Amicone, quindi, si tratta di una “mera speculazione economica. Nel 2012 ci sarà stata una lobby agguerrita e la Severino non si sarà posta minimamente il problema”. Un plauso all’iniziativa parlamentare di Michele Anzaldi  è arrivato anche da Luca Telese, giornalista e conduttore di Matrix che, raggiunto dai nostri microfoni, ha riconosciuto che “i corsi di formazione dovrebbero essere almeno gratuiti per tutti!”. E poi ha confessato: “Fra l’altro non ho ancora fatto nessuno corso, per fortuna me lo avete ricordato!”.

 

2 - GIORNALISTI, LO SCANDALO DEI CORSI DI FORMAZIONE OBBLIGATORI

Davide D’Antoni per “Ilfattoquotidiano.it

 

Troppe cose non vanno nella professione più bella del mondo: osservare la realtà e raccontarla con la penna e con le immagini. Tutte le più importanti aziende editoriali italiane sono in crisi economica e di identità e negli abissi portano con loro il giornalismo.

 

Dal punto di vista contrattuale oggi la professione è divisa in tre tipologie di giornalisti:?A) Tutelati, quelli con il contratto Fnsi?B) Semi-Tutelati, quelli con il contratto Aeranti Corallo e Frt (con stipendio più basso, senza Casagit e con mansioni proprie di un tecnico)?C) Sfruttati, i free lance pagati 3/4 euro a pezzo.

 

Tutti devono frequentare i corsi di formazione resi obbligatori dalla legge che riforma gli Ordini professionali (DPR 137/2012). Trasformare la formazione in un obbligo di legge è un principio sacrosanto perché permette di restare al passo con le innovazioni tecnologiche e di legge (nonché di ripassare un po’ di etica imbastardita dai tanti ‘compromessi’ necessari sul luogo di lavoro).

giuliano ferrara (4)giuliano ferrara (4)

 

Tuttavia la riforma fa acqua da tutte le parti e salda interessi corporativi e di amicizia: i pochissimi corsi gratuiti infatti sono (giustamente) tutti esauriti e non resta, per poter assolvere l’obbligo di legge, che iscriversi a quelli a pagamento, pena la cancellazione dall’albo professionale. E’ gratuita solo la formazione deontologica, che prevede 1/4 dei crediti totali richiesti nel triennio.

 

Fatta la legge, ecco l’affare: i 3/4 dei crediti infatti sono quasi tutti a pagamento. Mi chiedo come mai il legislatore non abbia pensato di svincolare l’aggiornamento professionale dall’Ordine, cosicché ciascuna azienda avesse potuto organizzare corsi in autonomia e secondo le proprie esigenze produttive, lasciando così all’Ordine quelli per i free lance e i disoccupati.

 

E invece sfogliando, per esempio, l’elenco dei corsi previsti dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia scopriamo che vengono affidati a enti privati, come l’Università Cattolica o il Consorzio Iulm-Mediaset (il cui costo del seminario organizzato lo scorso mese di maggio è di 671 euro a partecipante!) che con la formazione dunque si arricchiscono.

RAFFAELE FIENGORAFFAELE FIENGO

 

E poi c’è la beffa: affidare un seminario dal titolo “Giornalismo che cambia” a Raffaele Fiengo, storico ex cdr del Corriere della Sera oggi in pensione. A lui sono stati assegnati moltissimi corsi (tutti a pagamento) dal suo ex collega Gabriele Dossena, neo presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e redattore proprio del Corriere della Sera.

 

A lui chiediamo: con quale criterio vengono scelti i docenti che tengono i corsi? E’ stato fatto un bando di gara? Quanti curriculum di candidati sono stati presi in considerazione? A quanto ammonta il loro compenso? Perché tutti i corsi non sono gratuiti considerato che i giornalisti già pagano la quota annuale all’Ordine? Un Ordine che, in teoria, oggi sarebbe ancor più necessario nella difesa della professione ma che, in pratica, nessuno sa a cosa serva.

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…