"YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI, ULTIMA PUNTATA - DA OBAMA AGLI UFO: LA NUOVA “TV INTERNAZIONALPOPOLARE” - I GRAMMY AWARDS E LA NOBEL FOUNDATION GUARDANO ALLA COMUNITÀ DI YOUTUBE - LA CRISI DI GOOGLE, CHE MENTRE PERDE SOLDI, VIENE CIRCONDATA DA TANTI NEMICI, PRONTI A DICHIARARE GUERRA SUL FRONTE DEL COPYRIGHT (VIACOM SUL PIEDE DI GUERRA) - COME ANDRÀ A FINIRE? LO VEDREMO SUGLI SCHERMI DEI VIDEOTELEFONINI…

"YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI
Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured


1 - LA TV INTERNAZIONAL-POPOLARE
27.12.07, San Bruno. Per celebrare la chiusura dell'anno YouTube sceglie stavolta una forma meno spettacolarizzata di quella adottata nel 2006, ma decisamente orientata alla «conquistata autorevolezza». «Quest'anno» afferma il suo direttore marketing, Jamie Byrne «YouTube e la Comunità sono stati in prima fila in politica, musica, intrattenimento e tanto altro».

Gli analisti notano la priorità data esplicitamente alla «politica». «Tra i milioni di video creati, caricati, scoperti e resi popolari» continua Jamie «alcuni sono diventati veri e propri fenomeni culturali. Ecco quelli che abbiamo scelto: Battle at Kruger; Chocolate rain; Live Britney alone; Me singing «What goes around» di Justin Timberlake; Nora the piano playing cat; Obama girl (il più politico di tutti, NdA); Otters holding hands; Paris in jail; Soulja Boy Tellem; UFO Haiti». È una lista di dieci clip che costituiscono la base della nuova «Tv internazionalpopolare», non solo per il loro elevatissimo numero di visionamenti, ma anche per essere stati i più condivisi e i più discussi.

La lista quindi potrebbe, forse dovrebbe, diventare oggetto di studio da parte di molti esperti di diverse discipline e non solo dei guru dell'advertising. Alcuni «fenomeni culturali» proposti da YouTube infatti rischiano di alimentare gli archetipi di riferimento dei prossimi stili di vita delle giovani generazioni.

Due esempi per tutti. Obama Girl è una dichiarazione d'amore cantata, una «videoserenata» dunque, che una bellissima ragazza dedica al candidato democratico Barack Obama; il clip ha raccolto le attenzioni di circa 6 milioni di spettatori ed è stato ripreso in quasi tutte le Tv d'America. Mentre UFO Haiti, in cui si vedono alcuni oggetti volanti non identificati sorvolare a bassa quota la spiaggia, con i suoi 7 milioni e 200.000 visitatori, ha innescato un videodibattito senza precedenti in una sezione di YouTube in cui si rinvengono più di 100.000 filmati sull'argomento UFO, moltissimi dei quali collezionano tra i 2 e i 4 milioni di visionamenti. Ai posteri l'ardua sentenza!

3.01.2008, Santa Monica, California. Il nuovo anno si apre con la conferma di uno dei ruoli assunti da YouTube nella grande fabbrica delle star. L'enorme sistema di consenso/dissenso viene messo stavolta a disposizione di Sua Maestà il cinquantesimo Grammy Awards. La più grande manifestazione dell'industria planetaria musicale, paragonabile agli Oscar per il cinema, affida agli youtuber la scelta di alcuni musicisti, uno dei quali avrà l'onore di calcare il palcoscenico dei Grammy la sera del 10 febbraio.

«Presto» commenta qualcuno «la Nobel Foundation chiederà agli youtuber di segnalare ed eventualmente votare i candidati». Perché no? In effetti il processo è già in corso: Al Gore, Nobel per la pace, ne è un esempio. E fra l'altro, già dal 3 ottobre 2007, la Nobel Foundation ha attivato un proprio canale su YouTube riconoscendo al sito di essere «la perfetta piattaforma grazie alla quale la Nobelprize.org può raggiungere globalmente la sua audience in modo innovativo».

15.01.2008, Messico. Un curioso, divertente e molto significativo segno dell'era YouTube giunge dal Messico. I cugini latini, ma comunque «nordamericani», intravedono un enorme potenziale di business e di emancipazione nel sito di videosharing e non si limitano più e solo a inviare video. Hanno addirittura allestito dei «chioschi» attrezzati con apparecchiature in grado di effettuare riprese e inviare i filmati a YouTube.

I chioschi mobili girano per le strade della nazione e si fermano in cittadine e paesi offrendo dimostrazioni ai passanti e spiegando le opportunità per musicisti e altri aspiranti al successo. Probabilmente, mentre scriviamo, in chissà quanti altri posti del pianeta si stanno svolgendo scene simili. Emir Kusturica, o qualcun altro, prima o poi ci farà un film.

24.01.2008, San Bruno. Dopo tanti annunci tesi a individuare il nuovo trend, YouTube comincia a entrare nei dettagli di quello che sarà, a breve, il rapporto con la telefonia mobile. «È fondamentalmente la stessa esperienza che si può avere con il desktop» dice Dwipal Desia, responsabile dei prodotti per la mobilità di YouTube. Ovvero: si può filmare, inviare e rivedere, semplicemente grazie a tre bottoni attivi del telefono cellulare.

Al momento in cui scriviamo YouTube fornisce pieno accesso in mobilità solo all'iPod della Apple e agli apparati venduti dalla Helio, una piccola società americana specializzata in reti 3G ad alta velocità. Una versione ridotta di YouTube è anche a disposizione di tutti gli abbonati della Verizon Wireless, una partnership tra Verizon e Vodafone. In una recente intervista Desia ha onestamente affermato che la maggior parte dei telefoni cellulari venduti da Verizon Wireless non è in grado di supportare appieno il servizio di streaming.

C'è da precisare che Desia parla dell'eventualità di avere accesso a centinaia di milioni di video e comunque il visionamento è solo un aspetto della mobilità. Gli sforzi dei costruttori e di YouTube si stanno al momento concentrando sulla facoltà di realizzare il caricamento in rete dai videocellulari: attualmente ciò è possibile con apparecchi prodotti da Motorola, LG Electronics, Nokia, Sony Ericsson ed Ericsson.

L'uso di tali videocellulari, nonostante preveda che il successivo visionamento si debba poi effettuare sul PC, si sta diffondendo a grande velocità anche tra i professionisti. L'ultimo grande test avanzato di questa pratica si è avuto nel corso del recente incontro di Davos, tenutosi a fine gennaio.

In questa occasione i potenti disponibili a interviste, oltre a essere invitati a parlare di fronte alle webcam allestite dal team di YouTube, si sono visti puntare addosso dei videotelefoni di ultima generazione e si sono rivisti pochi minuti dopo su YouTube. Mentre altri personaggi, sollecitati e addestrati dai loro uffici stampa, hanno utilizzato i videotelefoni per diffondere immediatamente le loro opinioni e dichiarazioni su YouTube.

2 - SMILE PLEASE! (FOTO DI GRUPPO A INIZIO FEBBRAIO 2008) NELLO STERMINATO PUZZLE, O SE PREFERITE IN QUEL MOSAICO...
senza centro e senza perimetro che è diventato YouTube, così mutevole e soggetto a tendenze contrastanti e transitorie, una memoria planetaria iperreale, surreale, irreale e dunque molto reale, costituita da centinaia di milioni di clip, continua incessantemente a crescere in ogni direzione e comincia a condizionare ogni pensiero e attività, dimostrando un antico postulato: «Il potere risiede anche nella capacità di gestire memoria».

Al suo interno si colloca e si ridefinisce omnia e, per la prima volta, si mostra un immenso documentario dei terrestri intenti a realizzare l'immaginabile e l'inimmaginabile, ciò che è degno e ciò che è indegno per l'umana natura.

Per il momento YouTube appare vincente: ipnotizza la generazione del millennio e una bella fetta di quella precedente, crea aspettative d'affari e suggerisce sogni umanitari a colori... Il numero dei portali nazionali è giunto a diciannove e si accede al sito in quindici lingue diverse, tra cui russo, giapponese e cinese. La casa madre di YouTube però, in questa recente stagione, è in grandi difficoltà.

Nel NASDAQ, altro Aleph fatto solo di numeri, sigle e transazioni che avvengono alla velocità della luce, stanno avvenendo fatti inquietanti. Il grande totem Google è ancora il dominatore della scena web: i numeri affermano che può attirare il 60% degli investimenti pubblicitari, ma gli investitori che per due anni lo hanno idolatrato, da un paio di mesi hanno smesso di adorarlo e non vanno più al suo tempio a offrire i loro risparmi, né la loro fiducia.

Al momento della chiusura di questo libro (4 febbraio 2008), un'azione Google vale poco meno di 500 dollari, mentre, lo ricordiamo, valeva 700 dollari il 24 dicembre 2007. Perché? Gli investitori del NASDAQ e specialmente i day-trader che ogni giorno speculano sui titoli alla ribalta, si mostrano un po' delusi dai bilanci che Google ha presentato nel quarto trimestre 2007. Aspettavano dividendi pari a 4,45 dollari per azione e invece ne hanno ottenuti solo 3,79.

Il totem inoltre è circondato da giganti ostili, la recessione incalza in Usa e nel pianeta, al NASDAQ dunque si vende: si ritirano le puntate prima che la sensazione di pericolo si traduca in realtà. Il fiore all'occhiello di Google, YouTube, ha generato esiti al di là di ogni aspettativa. Per un po' il successo della piccola provincia ha addirittura trainato il titolo. È stato un ottimo affare, soprattutto per chi ha incassato in tempo ed è uscito dal gioco. Ma oggi la partita si fa dura, troppo dura.

I motivi invisibili e i segreti non si sapranno mai. Però, troppi «nemici» gli si stanno schierando contro e tutti molto, molto grossi e cattivi. La sentenza da 1 miliardo di dollari, che risolverà in un senso o nell'altro il contenzioso con la Viacom, è ancora appesa a un filo e probabilmente bisognerà aspettare il nuovo inquilino della Casa Bianca per la decisione. Ma se il suo esito dovesse essere negativo, Google sarà esposto a un'emorragia di denaro senza fine a favore di quei proprietari di diritti, attualmente in stand by ma pronti a saltargli alla gola. Negli affari digitali poi la «strana coppia», costituita da General Electric e Rupert Murdoch, gli ha giurato apertamente guerra e sta schierando le armate.

Molti sono anche impressionati dall'offerta che Microsoft ha fatto alla fine di gennaio per acquistare Yahoo!: circa 45 miliardi di dollari per fondere due società che sono entrambe antagoniste di Google e andrebbero a costituire un polo temibilissimo. «C'era da aspettarselo» scrive Marco Panara il 4 febbraio 2008 su Repubblica. «Era inevitabile che la prima software company del mondo, Microsoft, e la prima Internet company del mondo, Google, finissero per trovarsi una di fronte all'altra in un duello tra colossi».

Roelof Botha e i signori della Sequoia Capital si stanno dedicando ad altre imprese fruttuose. Eric Schmidt continua a volare da una metropoli all'altra con il suo jet aziendale negoziando affari e impollinando come un'ape operaia re, dittatori, politici e imprenditori. Recentemente, al vertice di Davos 2008, dove si era recato insieme a Chad Hurley, ha esposto una strategia fondata su tre punti chiave: potenziare il motore di ricerca e i contenuti; estendere ogni servizio ai telefoni cellulari; garantire la privacy alle centinaia di milioni di utenti.

Gli altri due boss di Google, Larry Page e Sergey Brin, non rilasciano dichiarazioni preoccupate neanche sotto tortura nonostante si sappia quale supplizio debbano subire ogni sera alla chiusura del NASDAQ. A conti fatti, in poco più di un mese, il patrimonio personale dei tre si è ridotto di qualche miliardo di dollari. I triumviri tentano piuttosto di rassicurare qualsiasi loro referente, garantendo una stabilità e una continuità nella guida della corporation, al punto che hanno reso noto recentemente, in un'intervista congiunta a Fortune, una specie di patto di sangue che avrebbero sottoscritto, nell'agosto del 2004, un mese prima della quotazione in Borsa.

«Uno per tutti, tutti per uno... per vent'anni». Come i tre moschettieri, Eric, Larry e Sergey, a quel tempo si sarebbero reciprocamente giurati di restare insieme fino al 2024. La rivelazione però non è bastata a frenare l'emorragia e chissà, magari «qualcuno» ha anche pensato di suggerire a Chad e Steve di mettere la «politica» al primo posto? Però, forse è anche per questo che i giganti stanno assediando la casa madre.

La gran parte della Comunità, intanto, inconsapevolmente filma e si autoincensa serena. Alcuni suoi membri però - quelli che non si sono affrettati a comprare e a rivendere al momento giusto le azioni Google; quelli che non cercano i finanziamenti dalla pubblicità e che non considerano il talento una merce di scambio; i sognatori umanitari, i videopoeti e gli ultimi della Terra che attraverso il video-sharing invocano giustizia - dai loro blog fanno sapere comunque che «visioni di guerre imperiali e giurassiche stanno condizionando la pacifica convivenza ed evoluzione nel web».

Echeggiano qua e là citazioni che spaziano dai discorsi di Kofi Annan alle canzoni del primo Bob Dylan, dall'esempio di Gandhi al pensiero premonitore di Timothy Leary. «La società postpolitica delle informazioni che ora nasce» scriveva Leary nel 1994 nel suo Caos e cybercultura «non opera in base all'ubbidienza e al conformismo nei confronti dei dogmi, ma in base al pensiero individuale, al know-how scientifico, al rapido interscambio di fatti su reti dotate di feedback, all'ingegnosità dell'alta tecnologia e alla creatività pratica delle avanguardie.

La società del futuro non si limita più a tollerare a malincuore un po' di innovatori dalla mentalità aperta. La società cibernetica dipende totalmente dalla disponibilità di una grande riserva di persone che comunichino le une con le altre alla velocità della luce attraverso i confini degli Stati».

Per qualche verso sembra la descrizione di un ideale YouTube, ma... la società postpolitica delle informazioni, se mai, è nata prematura ed è rimasta nell'incubatrice, e le guerre dell'Era digitale probabilmente sono solo all'inizio. «C'è tanta strada da percorrere» diceva Marshall McLuhan «e le stelle non sono altro che stazioni di cambio lungo la via». Vedremo... prossimamente sugli schermi dei videotelefonini.

23/Fine.

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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-prima-puntata-ha-cambiato-la-vita-a-36398.htm

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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-seconda-puntata-se-i-tre-giovani-nerd-36452.htm

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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dago-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-7-puntata-il-sito-preso-di-mira-36724.htm

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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/youtube-story-di-glauco-benigni-21-puntata-lo-sconvolgente-iperrealismo-degli-youtuber-mette-la-37743.htm

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CHAD HURLEY STEVE CHEN JAWED KARIM STEVE CHEN YOU TUBE lapresse youtube Chad Hurley Steve Chenil fondatore di youtubeCHAD HURLEY CHAD HURLEY E STEVE CHEN

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