
SATIRA IN RAIMONDO-VISIONE - “AVERE PER 20 ANNI UN’ANOMALIA COME BERLUSCONI HA PRODOTTO UN' ARIDITÀ SATIRICA DI CUI OGGI PAGHIAMO ANCORA IL PREZZO. NON C'È UNA SATIRA, DI CONSEGUENZA NON ESISTE UNA SATIRA SU RENZI. CROZZA? MEGLIO I PERSONAGGI DEI MONOLOGHI”
Malcom Pagani per il “Fatto Quotidiano”
Saverio Raimondo sostiene che il suo sia: "Più un lavorìo che un lavoro. Provo, scrivo e sono ossessionato dalla ricerca".
Raimondo, romano del 1984, va in onda ogni sera alle 23 sul canale 124 di Sky, Comedy Central. Il programma si intitola CCN . Una striscia di notizie paradossali in cui Raimondo che presto vedremo su Sky Uno in Dov' è Mario? scritto da Mattia Torre con Corrado Guzzanti su Sky, affronta a suo modo temi eccezionali trattati con umorismo anglosassone:
"Alla Mafia si paga il pizzo con l' home banking, senza inutili discussioni". Chiamato a declinare gli elementi più importanti della propria satira, Raimondo cita: "Il paradosso e l' antiretorica".
La nostra satira è retorica?
A volte risulta così retorica da essere a propria volta meritevole di essere satireggiata. La satira sulla satira - ed è un peccato - non si fa mai. In compenso in Italia la satira si issa su un piedistallo, punta il dito, diventa moraleggiante. È inefficace.
Ne è sicuro?
Sicurissimo. Così come sono sicuro che avere per vent' anni un' anomalia come Berlusconi abbia prodotto un' aridità satirica di cui oggi paghiamo ancora il prezzo. La satira italiana è imperniata sulla politica. È vero che la politica offre molti spunti, ma è vero anche sono spunti pigri, piatti precotti, pietanze a cui basta aggiungere una chiosa per essere consumate. Lavori mezz' ora, hai fatto il tuo atto di militanza e ti senti soddisfatto. Ma io mi chiedo: la fantasia, in questo processo, dove va a finire?
La satira italiana quindi è anche senza fantasia.
Occupandosi soltanto di politica, la satira italiana si è dimenticata di tutto il resto.
Non c' è una satira esistenziale. I satirici italiani nella stragrande maggioranza dei casi non sono ironici e non sono autoironici.
Non ci dicono mai come stanno e come si sentono dentro. Raramente, ci pensi per un momento, anche per una lunga tradizione di maschere, di parrucche e di trucchi, l' attore si presenta in scena con la propria faccia. La satira è un grande mezzo espressivo. Ci racconta l' intimo di un comico.
Pensa a Woody Allen?
A lui e a tanti altri. Sono convinto che solo dopo aver smontato te stesso puoi essere pronto a farlo con il Papa o con il governo di turno.
woody allen nella scena dell aragosta
Su quello Renzi di satira ce n' è poca.
Non c' è una satira, di conseguenza non esiste una satira su Renzi ai tempi di Renzi.
Comunque alla storia che la satira sia in grado di condizionare l' opinione pubblica non ho mai creduto.
Sarà anche per disincanto generazionale, ma non mi pare che in passato fosse diverso. La satira non ha mai cambiato il mondo. Il grande dittatore non ha fermato Hitler. In generale non amo la satira che si prende sul serio.
E chi ama?
Da ragazzo Allen e Paolo Villaggio, Fantozzi era grandioso anche letterariamente.
Oggi l' elemento che sovverte il quadro. Stephen Colbert che fingendosi repubblicano ultraradicale da liberale democratico qual è, riesce a far stare nel dubbio e nel paradosso milioni di persone.
La satira quindi secondo lei non è informazione.
C' è stato un tempo in cui sostituiva l' informazione e la denuncia. Ma io faccio di tutto per allontanarmi dalla satira di denuncia.
matteo renzi e berlusconi 0aa87941
Non voglio militare e non voglio informare. Sono pieno di dubbi, paure e incertezze e le porto con me in scena. La satira è un discorso privato più che pubblico. È un atteggiamento. Una postura. Vado in scena e cerco di raccontare la mia prospettiva.
È tra i compiti di un autore satirico?
È un lavoro su se stessi duro, tristissimo e impietoso. Siamo tutti marci, compromessi e contraddittori. Ma se il satirico non capisce che la prospettiva da cui guarda il mondo è lui stesso, non c' è satira possibile.
Parlava di Berlusconi.
Rappresentarlo come caudillo è stato facile, ma pur con innegabili elementi di censura, non c' era un autore che alla satira antiberlusconiana affiancasse una sana presa in giro dell' elettore. Noi satirici ci siamo autoassolti e abbiamo prodotto uno stucchevole volemose bbene che alla lunga ha prodotto noia.
Crozza le piace?
Non è il mio genere, ma fa bene il proprio lavoro anche se mi sembra che faccia meglio i personaggi dei monologhi.
Nella satira italiana c' è un problema di scrittura?
Direi nella comicità. I comici scrivono poco e male e non c' è la cultura della scrittura comico-umoristica che altrove è un genere e un valore che ti insegnano a padroneggiare.
L'estrazione del comico in Italia è sempre stata molto popolare, orgogliosamente ignorante. Come se l' ignoranza fosse una patente di autenticità. Il comico colto è una rarità.
Lei si sente una rarità?
Sono un ansioso. Un comico di nicchia. Probabilmente ci sono più persone che mi conoscono di quante non mi conoscono e più detrattori che cultori. Non lo voglio sapere. Cerco di non pensarci.
woody allen
Matteo Renzi e berlusconi
SAVERIO RAIMONDO