STREGA SI FA UN PIPPERNO! - FINALE CON VOLATONA MOZZALIBRO: D’UN SOFFIO PIPERNO (126 VOTI) SU TREVI (124) E SUL SORPRENDENTE CAROFIGLIO (119) - PUNTEGGIO PERFETTO PER L’AUREA MEDIOCRITA’ DEI TRE LIBRI - LA MONDADORI RINGRAZI PER IL BATTICUORE LA “CUGINE” EINAUDI CHE CON FOIS HA RAGGRANELLATO 48 VOTI - NELLA VASCA DEL NINFEO, DOVE SI SONO AFFACCIATI TRA GLI ALTRI L’EX MINISTRO TREMONTI, CESARE ROMITI, ETTORE SCOLA…

Mirella Serri per "la Stampa"

Mezzanotte veramente di fuoco per gli Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi (Mondadori) di Alessandro Piperno. Lo scrittore romano, in una lotta all'ultima scheda, si è aggiudicato il premio Strega di quest'anno con 126 voti, dopo un serrato testa a testa con Emanuele Trevi autore di Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie) che si è fermato a 124 preferenze. Terzo Il silenzio dell'onda (Rizzoli) di Gianrico Carofiglio, con 119 preferenze; quarto Nel tempo di mezzo (Einaudi) di Marcello Fois, con 48 schede; quinto La colpa (Newton Compton) di Lorenza Ghinelli, con 16 voti (due e avrebbero potuto essere decisive le schede bianche).

Così la saga della famiglia Pontecorvo di Piperno, con il suo racconto di sesso oscuro e travagliato alla Philip Roth, i dissesti economico-finanziari, i sensi di colpa e la volontà di riscatto, trionfa allo Strega. Un traguardo tagliato con fatica, questo del romanziere romano, nonostante sia stato il vincitore annunciato fin dall'inizio dell'anno.

Era passata la mezzanotte quando al Ninfeo di Villa Giulia, dove hanno votato 434 giurati (su 460), Piperno ha festeggiato con lo Strega, il liquore sponsor della gara. A porgergli la bottiglia e a scandire i numeri dello scrutinio finale è stato Edoardo Nesi, il trionfatore del 2011, che ha officiato la selezione con i riccioli scompigliati dal caldo e dall'umidità.

Nella vasca del Ninfeo, dove si sono affacciati tra gli altri l'ex ministro Tremonti, Cesare Romiti, Ettore Scola, non soffiava un alito di vento e la guerra tra i candidati è stata assolutamente accalorata nel senso letterale del termine. Nonostante le premesse della vigilia, sembrava che Piperno, ironia della sorte, dovesse perire sotto il fuoco amico dei parenti-serpenti, ovvero degli einaudiani che sembravano non avere intenzione di sostenerlo.

La Mondadori non sembrava capace di far mollare ai giurati fedeli all'Einaudi (dello stesso gruppo editoriale) una manciata delle preferenze che in cinquina avevano determinato il successo del candidato dello Struzzo, Fois. I fans dello scrittore di Nuoro conquistati dal suo Vincenzo Chironi, il sardofriulano che torna nelle terre di origine, sembravano volerlo sostenere fino alla fine.

Avversario temibile per Piperno è stato poi Trevi ( a lungo in testa nel corso dello scrutinio), con il romanzo-saggio dedicato a Pier Paolo Pasolini. Il libro descrive le vicissitudini dello scrittore alle prese con Petrolio e anche quelle della vestale della memoria del poeta, Laura Betti (definita la Strega, non in omaggio al premio, o anche la Pazza). Con le sue pagine traboccanti di umori, amori e rabbia, Trevi si è accaparrato i voti dei più giovani e delle new entry nell'esercito degli oltre 400 giurati.

A ostacolare Piperno nella sua corsa finale ha contribuito l'affermazione del thriller introspettivo e psicoanalitico di Carofiglio. Lo scrittore-magistrato, nonché uomo politico, è l'unico nel gruppo dei cinque a essere ospite ben saldo nelle liste dei top ten. Con il suo giallo in cui ci si avvicina alla scoperta della verità tra rimozioni freudiane e indagine sul rapporto padre-figlio, si era aggiudicato anche le preferenze dei ragazzi delle scuole secondarie.

Ultima arrivata la più giovane, la 31 enne Ghinelli che ha messo in scena la storia di un'infanzia dove gli Orchi fanno la loro parte. Adesso il romanzo di Piperno, incoronato dall'alloro, è pronto a diventare il libro dell'estate. E la parola passa dai grandi elettori ai lettori, e basta.

 

PipernoPipernoPipernopipernoclm08 emanuele treviGIANRICO CAROFIGLIO

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLA DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DA AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”