giuseppe conte beppe grillo elly schlein giorgia meloni

"SE SI VOTASSE OGGI ANDREMMO DA SOLI” - GIUSEPPE CONTE SFASCIA IL CENTROSINISTRA E FA UN REGALONE ALLA MELONI: “QUELLI DI ‘SINISTRA’ VOTANO LA COMMISSIONE URSULA, NOI NO. QUELLI DI ‘SINISTRA’ MANDANO LE ARMI A OLTRANZA IN UCRAINA. CI DEFINIAMO ‘PROGRESSISTI INDIPENDENTI’ PERCHÉ SIAMO UN'ALTRA COSA - BEPPE GRILLO? SI E’ STACCATO DALLA SUA COMUNITÀ: IN QUESTI TRE ANNI, NON È MAI RIUSCITO A ESPRIMERE UNA TRAIETTORIA ALTERNATIVA. LA VERITÀ È CHE NON HA MAI DIGERITO CHE IL MOVIMENTO POTESSE ESSERE GUIDATO DA ALTRI. LA CONSULENZA È STATA FATTA PER COINVOLGERLO NELLA COMUNICAZIONE. POI C'È LA MALLEVERIA, CHE COPRE LE SUE SPESE LEGALI. LÌ C'ERA LA CONTROPRESTAZIONE DI NON CONTESTARE IL SIMBOLO PER COME SIN QUI MODIFICATO O PER COME VERRÀ MODIFICATO IN FUTURO. VOTARE CON IL CENTRODESTRA SULLA RAI? NON APPOGGEREMO SIMONA AGNES"

Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “la Stampa”

 

Giuseppe Conte, come si spiega il requiem di Beppe Grillo? È una questione personale o politica?

conte grillo draghi

«Sicuramente non è una bega personale tra lui e me, come un po' distortamente alcuni la rappresentano. La questione è politica. Ed è semplice: da un lato c'è il passato e dall'altro c'è il futuro».

 

Sta dicendo a Grillo: il morto sei tu. Capisco bene?

«[…] Quel progetto originario, cui ci si richiama polemicamente, non c'è più da tempo. I valori, quelli sì, sono vivi, a partire dalla difesa della legalità e dall'intransigenza morale. Ma le forme di applicazione sono state ampiamente superate. Mi limito a ricordare che non fui io a dire "Draghi è grillino"».

grillo

 

Grillo sarà marginale, ma rappresenta comunque il mito delle origini. All'esterno dà l'idea di un'implosione.

«Il mito si è ampiamente consumato. L'indicatore di quello che le sto dicendo è proprio il voto degli iscritti sulla sua defenestrazione. Mi ha sorpreso negli esiti anche per l'entità. E mi ha fatto capire quanto Grillo si sia staccato dalla sua comunità».

giuseppe conte

 

Però comunque tocca dei nodi politici irrisolti. Le alleanze, ad esempio. Che gli risponde?

«Ben prima che io arrivassi avevano già fatto una svolta sulle alleanze da lui benedetta. Come l'avevano fatta su simbolo, doppio mandato, mandato zero, eccetera. Domando: ma di che stiamo parlando? Mi si rinfaccia una mitologia già superata dalla realtà dei fatti. La verità è che lui, in questi tre anni, non è mai riuscito a esprimere una traiettoria alternativa».

 

beppe grillo

È ferito da questa asprezza umana o, in fondo, sente l'ebbrezza del parricidio?

«Né l'uno né l'altro. Anche perché ha deciso la base. Pensi che io stesso, in consiglio nazionale, ho avanzato dei dubbi sul fatto di far votare il quesito che aboliva il ruolo di garante. Ma ha prevalso il rispetto della volontà degli iscritti. Nel nuovo Movimento che sta nascendo nessuno può essere Sopraelevato».

 

Il vostro è stato un rapporto altalenante. "Elevato", poi "incapace", poi "Mago Oz". È lui Crono che mangia i figli o è lei che tradisce i padri?

«Non sono stato mai figlio di Grillo. Ho una storia diversa. È lui che mi ha chiesto di dare una mano. Per questo ho sempre avuto con lui un rapporto in fondo paritario. […] non ho mai risposto a invettive e battute velenose».

 

Verso chi sente un debito di riconoscenza politico?

grillo conte m5s ellekappa

«Potrei segnalare singole persone che mi hanno avvicinato al Movimento, ad esempio Alfonso Bonafede. Ma la vera riconoscenza ce l'ho verso i cittadini che mi hanno riempito di calore dopo l'uscita da palazzo Chigi e verso l'attuale comunità, che ci sostiene […]».

 

È vero che avevate fatto una scrittura privata? Lei si impegnava a dargli la famosa consulenza di 300mila euro, lui non doveva intromettersi sulla politica. Ci sveli il non detto.

«La verità è che Grillo non ha mai digerito che il Movimento potesse essere guidato da altri. La consulenza è stata fatta per coinvolgerlo nella comunicazione. Poi c'è la malleveria, che copre le sue spese legali. Lì c'era la controprestazione di non contestare il simbolo per come sin qui modificato o per come verrà modificato in futuro».

beppe grillo al volante del carro funebre video contro giuseppe conte 3 dicembre 2024 3

 

Cioè: ti copro le spese, tu non ti occupi di queste questioni. Teme una scissione?

«No, non si fa una scissione dicendo "abbiamo un grande futuro alle spalle". Da Grillo in tre anni non ho sentito nessun progetto politico alternativo».

 

E se Grillo si porta via il simbolo? Ha preparato un nome di riserva?

«Impossibile, perché il simbolo è del Movimento 5 stelle. Glielo dico da avvocato. Il rischio non c'è».

 

Dal Movimento di Grillo al partito di Conte. Non è che si passa da un padre padrone a un altro?

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

«Ieri grillini, oggi contiani? Assolutamente no. Il processo costituente sta dimostrando che c'è una comunità libera, autonoma, che non si lascia asservire da nessuno».

 

C'è spazio per il dissenso?

«Non temo di essere criticato. È il sale della democrazia».

 

Scusi, ma che significa "progressisti indipendenti"? Dice Prodi: l'M5s non è di sinistra.

GIUSEPPE CONTE E ELLY SCHLEIN

«Gli do ragione. E infatti la mia comunità non si definisce di sinistra, ma progressista».

 

Nel mondo sono sinonimi.

«[…] Quelli di "sinistra" votano la commissione Ursula, noi no. Quelli di "sinistra" mandano le armi a oltranza in Ucraina, favorendo l'escalation, noi no. Aggiungo: queste cose il Pd le ha votate assieme a Giorgia Meloni. Per questo ci definiamo "progressisti indipendenti". Perché siamo un'altra cosa, del tutto nuova ed originale».

 

No a Ursula, no alle armi: se si votasse domani, riandrebbe da solo?

«Se il Pd non cambia idea sì. È la logica conseguenza della nostra coerenza. Questi punti per noi sono assolutamente discriminanti».

 

ELLY SCHLEIN CONTE

Sta dicendo: non farò mai il cespuglio di un nuovo Ulivo.

«Formule preistoriche. Noi vogliamo definire un percorso alternativo a questa destra, fondato sulla chiarezza: il no senza se e senza ma alle armi per costruire un nuovo ordine multipolare; politiche sull'immigrazione che rappresentino una terza via tra l'accogliamoli tutti della sinistra e gli slogan di odio e senza soluzioni del governo; la lotta alle diseguaglianze, aumentate con Giorgia Meloni».

 

Queste sono le bandiere irrinunciabili del nuovo corso, come lo sono state in passato la riduzione dei parlamentari e il reddito di cittadinanza?

«Irrinunciabili. […] anche su riduzione dei parlamentari, reddito di cittadinanza, salario minimo, eravamo una voce nel deserto, poi ci hanno seguiti».

BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE - MEME BY USBERGO

 

Quindi: no ad alleanze organiche, sì a un contratto di governo a partire da questi punti?

«Esattamente, occorrerà mettere nero su bianco questi punti. […]».

 

Perché andrà ad Atreju?

«Ci andai anche da presidente del Consiglio. Avendo un progetto così chiaro, così netto, […] non ho paura di spiegarlo a chi è distante da noi. […]».

 

Non è che voterà con il centrodestra sulla Rai?

«Non appoggeremo Simona Agnes né candidature di partito. Siamo pronti a confrontarci solo su figure super partes».

elly schlein giuseppe conte genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti giuseppe conte elly schlein genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?