lupi meloni

LA CONTROMOSSA DELLA MELONI - DOPO LE MATTANE DI BERLUSCONI, "DONNA GIORGIA" MUOVE LE SUE PEDINE E PRESTA TRE ELETTI DI FRATELLI D’ITALIA PER FAR NASCERE IL GRUPPO “MAIE – NOI MODERATI”. COSÌ LA "DUCETTA" PREPARA UNO SPAZIO PER I TRANSFUGHI DA FORZA ITALIA ORMAI NELLE MANI DELLA RONZULLI E IN PREDA ALLE INTEMPERANZE DI BERLUSCONI - ESISTE ANCHE UNA SECONDA STRADA SU CUI MELONI SI STA MUOVENDO A PALAZZO MADAMA, IL GRUPPO AUTONOMIE CHE….

Giulia Merlo per editorialedomani.it

 

SALVINI BERLUSCONI MELONI LUPI

La prima mossa è stata tecnica. Ieri al Senato si è costituito il gruppo “Maie – Noi Moderati – Civici d’Italia” grazie a una deroga dei regolamenti parlamentari per costituire un gruppo autonomo e alla sponda tattica di Fratelli d’Italia, che per l’operazione ha prestato tre dei suoi senatori.

 

I Moderati di Maurizio Lupi, infatti, hanno eletto solo i due senatori Antonio De Poli e Michaela Biancofiore e a loro si sono aggiunti i meloniani Giorgio Salvitti, Giovanna Petrenga, Antonio Guidi e l’eletto all’estero Mario Alejandro Borghese, perché per costituire un gruppo servono almeno 6 senatori.

 

Costituire un gruppo ha numerosi risvolti utili per chi ha gestito l’operazione: uffici, strutture e posizioni da reclamare nella costituzione delle strutture parlamentari.

SALVINI BERLUSCONI MELONI LUPI

 

De Poli, infatti, verrà eletto anche questore del Senato: nomina utile per arginare ogni potenziale scontro interno al centrodestra in parlamento.

 

In questo modo Meloni ha preparato uno spazio per i futuri transfughi da Forza Italia, per nulla disposti a rimanere nelle mani di Ronzulli o in preda alle intemperanze di Berlusconi. Del resto, ci sono nomine, ministeri e incarichi in ballo e la rottura sempre più evidente tra FI e Fratelli d’Italia preoccupa non poco i parlamentari eletti.

 

Ora che il contenitore è stato creato, il secondo passo è capire chi di Forza Italia guaderà in direzione del nuovo gruppo dei moderati, che come aggettivo piace sicuramente a molti di loro.

 

laura ravetto e maurizio lupi dopo la notizia della morte di ghedini

 

Mossa analoga è in corso anche alla Camera, dove si è costituita la componente dei Moderati e si sta lavorando a una deroga per ottenere la costituzione di un gruppo autonomo. Gli eletti sono 7, compreso il capo politico Maurizio Lupi, ma il regolamento non è stato modificato con il taglio dei parlamentari e dunque ne servono 20 per costituire un gruppo.

 

Il primo a spostarsi è Calogero Pisano, che da FdI va ai Moderati.

 

Anche la deroga non è scontata perchè esistono dei requisiti tecnici, per questo servirebbero i buoni uffici del neo-presidente leghista, Lorenzo Fontana e dunque anche un accordo della Lega all’iniziativa in campo per dare una sponda di emergenza al governo.

 

Un precedente che potrebbe venire in aiuto è quello della legislatura 2013, quando proprio Fratelli d’Italia costituì un gruppo con 9 deputati.

 

maurizio lupi dopo la notizia della morte di ghedini

E’ probabile, in ogni caso, che anche alla Camera FdI debba mandare qualche suo deputato in soccorso, per arrivare a un congruo numero di eletti per costituire il gruppo.

 

L’IPOTESI AUTONOMIE

Esiste anche una seconda strada su cui Meloni si sta muovendo: al Senato esiste un altro gruppo piuttosto numeroso ed è quello delle Autonomie, che conta 7 senatori.

 

L’altoatesina dell’Svp, Julia Unterberger, è stata rieletta presidente, gli altri componenti sono Meinhard Durnwalder anche lui dell’Svp, Luigi Spagnolli e Pietro Patton eletti in alleanza con il Pd in Trentino Alto Adige e Dafne Musolino in Sicilia con la lista di Cateno de Luca. A loro si sono aggiunti Pier Ferdinando Casini e i senatori a vita Giorgio Napolitano ed Elena Cattaneo.

 

Per ora il gruppo ha dichiarato che si colloca all’opposizione del governo che sta per nascere, ma i primi segnali diversi arrivano dal gruppo bolzanino dell’Svp, dove si sta facendo più forte la voce di una astensione al primo voto di fiducia. «Nessun veto», sarebbe la linea altoatesina, che con il tempo potrebbe anche diventare un prezioso appoggio a palazzo Madama, dove i voti servono di più e che Meloni sarebbe disposta a ricompensare.

berlusconi meloni

 

LA VITTORIA DI LUPI

A capitalizzare sul colpo di coda inconsulto di Berlusconi è il sempiterno leader dei moderati, Maurizio Lupi. Per lui un ministero è praticamente certo, nonostante il magrissimo risultato elettorale del 0,9 per cento e la sua abilità nel muoversi in parlamento gli ha permesso di approfittare della confusione tra i partiti maggiori.

 

Non a caso è stato lui il primo, ieri, a intervenire polemicamente sulle parole di Berlusconi, dicendo di trovare «inopportuno fare passi avanti sulla lista del ministri e anche irrispettoso dal punto di vista istituzionale. La sintesi la farà Giorgia Meloni» e allontanando ogni ipotesi di filo-putinismo nel centrodestra.

VERTICE BERLUSCONI MELONI A VIA DELLA SCROFA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

 

Un’uscita che si può leggere anche come un messaggio ai compagni di viaggio di Forza Italia, sempre più a disagio dopo la settimana di scontro con FdI.

 

L’operazione dei Moderati potrebbe attirare forze anche dal Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda, già in rotta di collisione tra loro. Nel gruppo, infatti, sono presenti anche le ex ministre azzurre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, uscite dopo un ventennio di FI proprio in rottura con Ronzulli.

BERLUSCONI MELONI VIA DELLA SCROFA

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)