
DA DE LUCA A DECARO FINO A RICCI NELLE MARCHE E A GIANI IN TOSCANA: TUTTE LE SPINE DI ELLY SCHLEIN! IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA SPARA ALZO ZERO CONTRO LA SEGRETARIA DEM PER AFFONDARE ROBERTO FICO, IL NOME DEL CAMPO LARGO IN POLE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE CAMPANIA – DECARO FRENA SULLA SUA CANDIDATURA IN PUGLIA. L’EURODEPUTATO DEM SOFFRE IL PROTAGONISMO DI MICHELE EMILIANO CHE HA GIÀ DECISO NON SOLO DI CANDIDARSI IN CONSIGLIO REGIONALE, MA ANCHE DI FARE DOPO IL PRESIDENTE DELL'AULA. DOVE PERALTRO SIEDERÀ ANCHE UN ALTRO EX GOVERNATORE, NICHI VENDOLA. E IN TOSCANA LA PARTITA SULLA RICONFERMA DI EUGENIO GIANI ANCORA NON SI E’ CHIUSA…
Giovanna Vitale per la Repubblica - Estratti
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ELLY SCHLEIN E VINCENZO DE LUCA
Ieri, di fronte alle difficoltà dell'ex sindaco di Pesaro, lo sceriffo di Salerno ha ricominciato a sparare ad alzo zero contro il Pd che «vive di doppiezza, il suo criterio di moralità cambia a seconda degli interlocutori». Contro la segretaria che le avrebbe sbagliate tutte: «Qual è la regione dove i Cinquestelle non hanno fatto nulla negli ultimi dieci anni? La Campania. E quale regione offriamo ai Cinquestelle? La Campania».
Persino contro i compagni democratici candidati nelle Marche e in Puglia, oltre a Ricci pure Antonio Decaro, che a prescindere dalle inchieste «fanno gli europarlamentari a 20mila euro al mese» e dopo un anno lasciano il seggio per correre altrove: «Ma gliel'ha ordinato il medico? Dov'è la correttezza nei confronti di chi ti ha eletto?».
Una diretta social intrisa di sarcasmo e offese, conclusa con un avvertimento: «Io voglio solo lavorare come faccio da una vita senza pensare alle bandiere di partito, combatto a viso aperto», rivendica De Luca. «Per quello che mi riguarda, non è chiuso nulla». Sa bene, il diabolico governatore, che per Schlein le cose si stanno mettendo male. Il sogno del 4-1 (la Val d'Aosta fa caso a sé), vagheggiato per dare una spallata a Giorgia Meloni, rischia di virare in un incubo. E lui intende approfittarne. Secondo i più ottimisti, per alzare il prezzo: «Tranquilli, sta facendo cinema», provano a rassicurare i napoletani sulle chat.
Secondo i detrattori, per vendicarsi e affondare Fico.
Sia come sia, la tenzone campana sembra riaperta. Mentre non si è ancora chiusa la partita in Toscana.
Non è un mistero che la leader pd avrebbe voluto stoppare la corsa di Eugenio Giani, esponente del correntone riformista osteggiato fra l'altro sia dal M5S sia da Avs, che avevano chiesto discontinuità. Ci ha anche lavorato all'ipotesi di sostituirlo con il fedelissimo deputato Emiliano Fossi, o in alternativa con Marco Furfaro, un altro dei suoi, ma si è scontrata con l'abilità manovriera del presidente uscente e della minoranza, pronti a denunciare la forzatura delle regole. Giani difatti è al primo mandato e cimentarsi per il bis è un automatismo.
Per non parlare della Puglia, dove Decaro — viceversa gradito a tutti gli alleati — soffre il protagonismo di Michele Emiliano. Il quale ha già deciso non solo di candidarsi in consiglio regionale, ma anche di fare dopo il presidente dell'aula. Dove peraltro siederà anche un altro ex governatore, Nichi Vendola, pressato da Avs affinché traini il risultato della lista rossoverde. Da settimane l'ex sindaco Bari nicchia: ha detto pubblicamente che lui all'Europarlamento ci sta benissimo, si occupa di temi importanti, se si creeranno le condizioni giuste sarà felice di mettersi al servizio della sua gente, altrimenti amici come prima.
Un'altra grana per Schlein. Obbligata, prima o dopo, a intervenire.
Come ha già fatto in Campania con De Luca. Sperando, magari, in un finale diverso.