E’ UN’ISOLA O UN SANATORIO? BOOM DI ASSENZE PER MALATTIA ALLA REGIONE SICILIA RISPETTO AL 2011 - I DIPENDENTI REGIONALI SICILIANI HANNO 45 GIORNI DI ASSENZA RETRIBUITA PER LUTTI, MATRIMONI O MOTIVI FAMILIARI, QUASI IL DOPPIO DEGLI STATALI - LE ASSENZE COSTANO PIU’ DI UN MILIONE DI EURO - MISTERO SUL NUMERO DEI DIPENDENTI: SONO 16 MILA (DICHIARATI) O 21MILA (COME DICE LA CORTE DEI CONTI?). AH SAPERLO…
Felice Cavallaro per il Corriere della Sera
Adesso minacciano di inviare visite fiscali agli assenteisti, ma i dirigenti della Regione siciliana avrebbero dovuto farlo in estate quando soprattutto il venerdì e il lunedì influenze ed emicranie, vomiti e altri malanni hanno impedito a migliaia di impiegati di presentarsi in ufficio. Il conteggio fatto dagli uffici dell'assessorato alla Funzione pubblica fra giugno e agosto rivela che i regionali hanno cumulato 41.500 giorni di assenza per malattie retribuite e non retribuite, rispetto alle 38.100 del 2011.
Appunto, un aumento di 3.400 giornate. Segno di un malcostume che sembrava essere stato arginato due anni fa, quando le assenze per malattia diminuirono in alcuni mesi del 30-40 per cento in coincidenza con la campagna dell'ex ministro Brunetta, indirettamente recepita dalla Regione che in materia di personale ha competenza primaria.
Allora si accesero soprattutto i riflettori della Guardia di finanza, i carabinieri a un posto di blocco fermarono due dipendenti del Comune di Palermo a spasso a mezzogiorno, la magistratura avviò delle inchieste. Per alcuni mesi si respirò aria nuova. Ma l'estate che finisce, segnata da un declino generale, con un governo dimissionario, assessori in guerra fra loro, la campagna elettorale avviata, ha finito per far credere che si potesse tornare alle vecchie malsane abitudini del certificato di favore.
Con un rimpallo di responsabilità che già echeggia. Perché si dice che una Regione con le casse vuote non può nemmeno permettersi di inviare (e pagare) il medico fiscale. Il danno e la beffa si cumulano così in un conteggio da capogiro perché le assenze per malattia costerebbero alla Regione più di un milione di euro. Tetto raggiunto grazie all'incremento estivo calcolato in 300 mila euro.
I sindacati di categoria si schierano a difesa del personale, invitando a evitare «strumentali generalizzazioni», come al Cobas/Codir dove si parla di «rilevamento incompleto» e di «assenze nella media». Alla Regione sono nel panico, tutti incerti perfino sul numero degli impiegati: 16 mila quelli dichiarati, 21 mila per la Corte dei conti. Una realtà ingovernabile che il dirigente del Personale Giovanni Bologna non considera uno scandalo, comprensivo: «Noi inviamo sempre le visite fiscali e accertiamo, ma forse c'è di mezzo anche l'età media dei dipendenti, alta, molto alta».
Resta il privilegio dei regionali che in Sicilia possono assentarsi fino a 45 giorni retribuiti per lutti, matrimoni o motivi familiari, quasi il doppio degli statali. Un divario ammesso dall'assessore Nicola Vernuccio, in via d'uscita come il governatore Raffaele Lombardo, convinto della necessità di «una equiparazione fra i due tipi di contratto».
Tema che ovviamente non sarà affrontato durante la campagna elettorale di una stagione dove ogni giorno emerge una macchia, un filone di clientela, di sprechi o di discutibili usi del denaro pubblico. Come avrebbe fatto lo stesso Lombardo attingendo negli ultimi cinque mesi dal fondo di presidenza per regalare 8.760 euro di orologi con lo stemma della Regione, ovvero interi scaffali di libri per 50 mila euro, comprese cento copie di «Per Licodia Eubea.
Una vita da amministratore», volume scritto da un ex sindaco del Mpa, il movimento del governatore. Un laico attento al mondo cattolico, visti i 6 milioni e mezzo stanziati per le chiese di mezza Sicilia, compresa la parrocchia di Grammichele, il suo paese, dove forse non piazzerà la bandiera della Libia o quella della Cina, acquistate per 568 euro e, per il momento, ammainate.





