I FORCONI ANCHE NELLE REDAZIONI - I GRANDI GIORNALI IGNORANO LA RIVOLTA DEI FORCONI IN SICILIA NONOSTANTE UN’INTERA REGIONE SIA IN GINOCCHIO, SENZA BENZINA E CON I NEGOZI PRESI D’ASSALTO - MEGLIO NASCONDERE IL POPOLO INCAZZATO PER DARE L’IMMAGINE DI UN PAESE AFFONDATO SOBRIAMENTE IN “CONCORDIA” - AL TERZO GIORNO DI PROTESTE, NUOVI POSTI DI BLOCCO IN TUTTA L’ISOLA - I MANIFESTANTI: “LA GENTE SI È UNITA A NOI, NON SI CAPISCE PERCHÉ VOGLIONO CRIMINALIZZARCI”…

Da "laSicilia.it"

Terzo giorno in Sicilia del blocco dei tir, proclamato dal movimento Forza d'urto, sigla che raccoglie i camionisti aderenti all'Associazione imprese autotrasportatori siciliani, agricoltori riuniti sotto la sigla del Movimento dei forconi e pescatori che, da lunedì scorso, bloccano strade, ferrovie, porti, per protestare contro l'aumento del prezzo dei carburanti e delle tariffe autostradali. La benzina è ormai quasi introvabile in tutta l'isola, anche i generi di prima necessità cominciano a scarseggiare in alcuni centri, nei negozi salgono i prezzi di frutta e verdura, gli scaffali nei supermercati si svuotano (nella foto, un negozio a Palermo).

BENZINA INTROVABILE - I blocchi stradali, che stanno fermando l'economia dell'isola, hanno avuto come primo effetto la presa d'assalto dei distributori di carburante, molti dei quali sono già a secco. Code interminabili si registrano alle pompe di benzina. A Catania, il 95% delle aree di servizio è chiuso. Scene indescrivibili in alcuni punti di Palermo, come in viale Campania, dove stanno operando gli agenti della polizia municipale che sono intervenuti per regolare il traffico e per placare gli animi accesi degli automobilisti esasperati. In piazza Virgilio, davanti ad uno dei distributori, si è creata una fila chilometrica che ha mandato in tilt la circolazione stradale e bloccato il traffico. Auto incolonnate lungo viale Regione siciliana nei pressi delle pompe di benzina.

IMMIGRATO AGGREDITO A PORTO EMPEDOCLE - Un senegalese è stato preso a sprangate alla testa, ed è finito in ospedale, perchè si è permesso, nella tarda serata di ieri, di rimproverare un automobilista di 30 anni che aveva sorpassato la fila chilometrica di automobilisti, incolonnati per fare rifornimento al distributore di carburante sulla statale 115, a Porto Empedocle. L'aggressore, C. D., è stato denunciato, alla procura, dalla polizia per lesioni personali gravi e per porto di oggetti atti ad offendere.

AIAS INCONTRA LOMBARDO - "Domattina a Palermo incontreremo il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, i Prefetti della Sicilia e presenteremo le nostre richieste". L'annuncio è del presidente dell'Aias, Giuseppe Richichi. L'incontro, organizzato dai Prefetti siciliani, è in programma domani alle 10, a Palazzo d'Orleans. "Il problema - ha detto Richichi - non è di facile soluzione. I signori della grande distribuzione la fanno da padroni, perchè non c'è questa filiera lunga della quale parlano. Si tratta di un passaggio dal mondo produttivo ai supermercati. Gestiscono loro questo monopolio".

AUMENTANO I BLOCCHI - A Palermo continua il presidio davanti all'ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione, all'ingresso di via Oreto e all'altezza dello svincolo di Villabate. Lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, allo svincolo per Bolognetta, ci sono un centinaio persone e una quarantina di mezzi pesanti. Un nuovo presidio è previsto nei pressi dello svincolo per Lercara Friddi. Per Franco Calderone, del movimento Forza d'Urto, "la protesta sta andando avanti in maniera egregia". "Lo dimostra - dice - il fatto che spontaneamente la gente si è unita a noi, dandoci la possibilità di organizzare un altro presidio sulla Palermo-Agrigento. Non si capisce, però, perchè la nostra protesta venga criminalizzata".

Nel Catanese due nuovi presidi si sono aggiunti stamattina a quelli già esistenti da ieri: lungo la Statale 385, all'altezza del bivio di Mineo, e a Caltagirone, nella zona del cimitero. Si aggiungono a un blocco lungo la statale Catania-Gela, all'altezza del bivio Iannarello, a uno già esistente nei pressi di Castel di Judica. Permangono i blocchi organizzati a Catania, nel piazzale antistante il porto; nella Zona industriale, all'altezza della Rotonda della VIII Strada; nei pressi dello svincolo Paesi Etnei della Tangenziale; ad Acireale, all'altezza del bivio dell'hotel Orizzonte, lungo la Statale 114; nei pressi della frazione Trepunti, a Giarre. Nel Messinese, sit-in ai caselli di Villafranca Tirrena (versante tirrenico) e Tremestieri (jonico), con i camion disposti lungo i lati della carreggiata, per consentire il passaggio delle vetture. Nella città dello Stretto, invece, i tassisti hanno organizzato un corteo di protesta che ha attraversato le strade principali.

AGRIGENTO: ASSALTO AI NEGOZI - Agrigento è nel caos. Venti trattori di manifestanti che aderiscono alla protesta Nuovi vespri sono entrati in città. Dopo avere raggiunto prima piazza Vittorio Emanuele e poi piazzale Rosselli, hanno lasciato il centro per dirigersi nuovamente verso la Statale 189 per Palermo. Tutti i distributori di benzina sono ormai chiusi, tranne quello del quadrivio Spinasanta e quello sulla statale 115, in territorio di Porto Empedocle. Le file di automobilisti davanti alle due aree di servizio sono chilometriche, le scorte si vanno assottigliando ed entro la giornata è probabile che finiscano. Presi d'assalto anche i supermercati: gli agrigentini - temendo che i blocchi stradali dei tir proseguano a oltranza - stanno facendo scorta di pasta ed alimenti a lunga conservazione.

GELA: FUNERALE PER L'AGRICOLTURA - Un corteo funebre, con canti e litanie, è stato simulato da un centinaio di dimostranti del movimento dei forconi che stamane protestano anche a Gela. Il corteo ha raggiunto piazza Municipio. Al centro della piazza è stato allestito un feretro, composto da un tronco d'albero a forma di croce, con attorno carciofi, peperoni, arance e melanzane, al posto dei fiori.

"Un ricorso alla metafora - hanno detto gli organizzatori - per denunciare con forza la morte dell'agricoltura siciliana". Massiccio il presidio sulla Statale 115 per Vittoria, la strada principale per raggiungere le campagne dove predominano le colture in serra. I presidi alle porte della città gelese e dello stabilimento petrolchimico intanto sono diventati blocchi invalicabili. La direzione della raffineria ha convocato i sindacati chimici per un esame congiunto della situazione d'emergenza venutasi a creare per il mancato arrivo del personale turnista, bloccato dai dimostranti.

 

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