renzi sposetti tesoro

L’ULTIMO COMUNISTA NON MOLLA LA CASSA - UGO SPOSETTI SE NE FREGA DI RENZI E DEI SUOI LACCHE’ E MANDA AFFANCULO IL TAGLIO DEI VITALIZI - CONTROLLA E GESTISCE IL MALLOPPO DI BOTTEGHE OSCURE, QUASI UN MILIARDO DI EURO. E FA LE BARRICATE PER NON CEDERLO AL DUCETTO DEL NAZARENO - IL RITRATTO DI PERNA

 

Giancarlo Perna per La Verità

 

ugo sposettiugo sposetti

Non è tipo, Ugo Sposetti, da lasciare le cose a metà. L' ex tesoriere dei Ds, oggi senatore del Pd, ha promesso: «A settembre affosso i tagli ai vitalizi parlamentari». Ossia, aizzo una Casamicciola a palazzo Madama e mi alleo anche col demonio per mandare tutto all' aria. Lo farà, siatene certi. È un duro coi baffetti. Un vero comunista d' altri tempi che crede nella politica e ne difende i privilegi, incluse le pensioni di loro signori. A me piace.

 

IL MIO EROE

Il peggioramento dei vitalizi, approvato in luglio alla Camera, è l' ennesima punizione che i politici infliggono a sé stessi per ingraziarsi la gente. Inetti a governare, si mortificano per placare il malanimo generale. Nel 1992, si sono tolti l' immunità parlamentare, consegnandosi alla magistratura come capretti pasquali. Nel 2013 (con effetto dal 2017), hanno abolito il finanziamento pubblico e oggi mendicano il due per mille. Ora, si sottomettono al ricalcolo contributivo dei vitalizi erogati col vecchio sistema.

 

RENZI RICHETTIRENZI RICHETTI

In breve, gli ex parlamentari tra i 70 e i 100 anni potrebbero ritrovarsi con un reddito dimezzato. Ne gioite? Attenti. Se passa l' idea, nulla vieta di estendere la decurtazione a tutti i pensionati dalle Alpi alla Sicilia. Avremo così una riforma con vendetta incorporata della politica avvilita verso l' elettorato che la disprezza. È contro queste ripicche tra elettori ed eletti che si schiera Sposetti, il mio eroe.

 

SENZA PELI SULLA LINGUA

Ugo ha 70 anni. Ha emesso i primi vagiti all' ombra di Palmiro Togliatti, crescendo poi a pane ed Enrico Berlinguer. È tagliato con l' accetta e ha le idee chiare. Ecco il suo credo: «La politica costa e, come diceva Hannah Arendt, è un male necessario alla sopravvivenza dell' umanità». Perché nasce adesso il «falso problema dei vitalizi?». Per due ragioni. La prima è che Matteo Richetti, l' araldo pd della riforma, e Matteo Renzi, che lo ispira, sono «quarantenni sprovveduti che fanno danni a sé stessi, al Pd e al Paese».

 

SPOSETTI FUNERALI LETIZIA BERLINGUERSPOSETTI FUNERALI LETIZIA BERLINGUER

Non è sublime? Dove se ne trova uno che, senza peli sulla lingua, dà un paio di pedate al proprio segretario e al suo tirapiedi? Questo fa già capire che Sposetti è una potenza del Pd. Uno che può bacchettare senza che l' altro osi reagire.

 

La seconda ragione di questo autoflagellamento - osserva il grande Ugo - è che «quando la politica non riesce a dare risposte (disoccupazione, crisi, ecc.) occupa le pagine dei giornali con divagazioni. Avvia il dibattito sui matrimoni gay e se la prende con i partiti. In genere, annunciando il taglio dei finanziamenti». Ma lo sentite quanto è lucido, quanto ha capito tutta la fuffa che c' è dietro alle interminabili discussione parlamentari sulla rava e la fava?

 

ugo sposettiugo sposetti

La politica - è il succo - dovrebbe guidare seriamente il Paese e tutti noi essere lì a incalzarla. Invece non fa nulla e, per risarcirci, molla un po' di soldi, privandosi pure dei mezzi per operare. È un errore da parte nostra -aggiunge questo sapiente nato per caso a Tolentino (Mc) ma degno dell' Areopago ateniese - accettare il compromesso al ribasso. Infatti, «se gli tagliamo i soldi, a fare politica saranno solo i ricchi e quelli che già posseggono tv e giornali».

 

FORMAZIONE DA FRATTOCCHIE

Qui, effettivamente, fanno capolino i limiti della sua formazione marxista da scuola delle Frattocchie. Però, è vero che senza soldi la politica non va da nessuna parte. Non perché a farla saranno solo i ricchi che, invece, la eviteranno per non scendere di livello. Ma perché ne saranno attirati gli scalzacani. I nullafacenti della società che, pur di trovare un' occupazione, si accontenteranno di finire in Parlamento per quattro soldi. Mi sembra, senza fare nomi, che stia già accadendo.

 

ugo sposetti  emanuele macalusougo sposetti emanuele macaluso

Immagino, le obiezioni. Sposetti parla pro domo sua. Si oppone al taglio dei vitalizi perché non solo ci rimette lui che ha cinque legislature alle spalle - tre al Senato, dove entrò la prima volta nel 1987, e due alla Camera - ma anche sua moglie, Angela Giovagnoli. La signora, che fu la prima a entrare nelle aule parlamentari nel lontano 1976, e ci rimase 11 anni, gode oggi di un vitalizio di 4.277 euro mensili. La riforma, dunque, ghigliottinerebbe i redditi familiari e questo spiega perché Sposetti si lamenta.

 

IL RAPPORTO CON IL DENARO

Ugo Sposetti e consorte Ugo Sposetti e consorte

Non fa una piega ma non è una logica che si applica al mio Ugo. Lui e la moglie vivono a Viterbo, che non è Parigi. L' unica figlia, Isabella, è sistemata da lustri. A Viterbo, frequentano solo vecchi stalinisti e l' unica mondanità è seguirne i funerali che si infittiscono per via dell' anagrafe. Quando Sposetti ha cercato di diventare sindaco, la città l' ha rifiutato accettandolo solo come presidente della provincia in tempi lontani (1978-1983). Per il resto, il massimo svago è fare il merendero con i compagni tra i boschi della Tuscia con l' orchestra Graziadei nel mangiacassette.

 

Questo è l' universo di Ugo, figlio di mezzadri e per un biennio ferroviere a Orte. Un giorno il Pci gli ingiunse di trasferirsi a Viterbo e fare il segretario cittadino. Obbedì, andandoci a metà stipendio. Con i soldi ha, dunque, un rapporto particolare. Lo conferma ciò che segue.

 

EMINENZA GRIGIA

fassino consortefassino consorte

Nel 2001, sapendolo onesto e taciturno, gli ex comunisti, ormai diessini, gli affidarono la cassa. Divenne l' eminenza grigia del partito. Più influente del segretario, Piero Fassino, e degli altri ottimati. Questo dialogo intercettato nel 2005 tra lui e Giovanni Consorte, capo della coop rossa, Unipol, dice tutto. «Non sa niente nessuno», sussurra Consorte annunciandogli la scalata alla Bnl, «lo sai tu, come al solito, l' unico di cui mi fido ..». Ugo, felice della notizia, replica: «Ti abbraccio, ti bacio e chiudo». Consorte, tergiversa, e aggiunge: «Adesso poi chiamo Fassino perché questo mi chiama, s' incazza, che tutte le volte dice che chiama lui vabbè, chiamerò, però senza dettagli». Sposetti, approvando: «Niente, niente Gianni, niente». Uno spaccato che indica i veri rapporti di forza nel partito di allora.

 

guttuso funerali togliattiguttuso funerali togliatti

Questo potere di Sposetti si è moltiplicato per mille dopo la fine dei Ds e la nascita nel 2007 del Pd veltroniano. Da dieci anni, Ugo - in una situazione stranissima e inestricabile - è il comunista finanziariamente più potente d' Italia. Un Enrico Cuccia redivivo di un partito dissolto, i Ds, del quale restano però montagne di beni e quattrini del fu Pci. In sostanza, in veste di tesoriere del partito che confluiva nel Pd, Sposetti rifiutò di trasferire i beni alla nuova struttura.

 

Restò così padrone di un malloppo immenso: 2.399 immobili, 410 opere d' arte (Renato Guttuso, Mario Schifano, ecc.), altro, per un valore tra mezzo e un miliardo. Ugo, per confondere ogni traccia, ha disperso i beni in 68 fondazioni dai nomi comunisti, E. Berlinguer, Notte rossa, ecc. Nessuno lo sospetta di avvantaggiarsene. Ma tutti i compagni vorrebbero metterci le mani sopra. I cordoni però li stringe solo lui che nulla molla a nessuno. Intanto i redditi che producono questi beni - tra cui i fitti delle sezioni Pd - a chi vanno?  Mistero.

renato guttuso accoglie, alla sua mostra al coni, enrico berlinguer accompagnato dalla moglie letiziarenato guttuso accoglie, alla sua mostra al coni, enrico berlinguer accompagnato dalla moglie letizia

 

ASPETTANDO UN VERO LEADER

Sulla carta, il meglio piazzato a impossessarsene è il Pd di Renzi al quale Ugo è iscritto. Lui però minaccia querele a chi gli dà del renziano. Quindi niente. E allora? Farà come Cuccia che si muoveva solo per Gianni Agnelli. Quando, ispirato dal Dio, capirà che è nato un vero leader di sinistra, Sposetti, aprirà la cassaforte. Se no, col piffero. Non è forse irresistibile, un tipo così?

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)