gianluca rospi nunzio angiola luigi di maio

CADONO LE STELLE – ALTRI DUE DEPUTATI LASCIANO IL GRUPPO M5S: NUNZIO ANGIOLA E GIANLUCA ROSPI PASSANO AL MISTO, E NON SARANNO GLI ULTIMI – DI MAIO E CASALEGGIO HANNO ANNUNCIATO LA LINEA DURA CONTRO CHI NON RESTITUISCE LE QUOTE DELLE INDENNITÀ, CIOÈ ALMENO 30 PARLAMENTARI. E AL SENATO IL GOVERNO POTREBBE RISCHIARE… – LE MINISTRE DADONE E CATALFO SI SONO MESSE IN REGOLA. E FIORAMONTI…

 

 

Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

luigi di maio con nunzio angiola

 

gianluca rospi 1

È uno stillicidio, e i due deputati del M5S che lasciano il gruppo - Nunzio Angiola e Gianluca Rospi, passati al misto - non saranno neanche gli ultimi. Per sapere chi sono gli indiziati basta andare a vedersi le mancate restituzioni (la quota di indennità che i parlamentari del Movimento versano in un fondo per il microcredito e altre iniziative sui territori) sul sito che monitora le situazioni individuali in questo che è un po' il tratto distintivo dell' essere 5 Stelle.

 

luigi di maio gianluca rospidavide casaleggio luigi di maio

Le restituzioni, appunto, che ai bei tempi culmina(va)no sempre con le photo opportunity fuori dai palazzi del potere con il mega assegno in mano. Ecco, su tirendiconto. it e secondo le norme interne in 12 nel 2019 non hanno neanche un mese in regola; una ne ha solo uno; in sette sono a posto per due mesi; in sei per tre. Almeno ventisei eletti a rischio espulsione quindi. O sono portavoce da tempo con la testa e il cuore altrove, quindi perché decurtarsi lo stipendio?

catalfo

 

fabiana dadone 2

Negli ultimi giorni, dopo la denuncia via social del senatore Gianluigi Paragone (espulso giusto tre giorni fa) che faceva nomi e cognomi di peso che risultavano inadempienti, si sono messi in regola o comunque hanno portato avanti le rendicontazioni le ministre Fabiana Dadone e Nunzia Catalfo; ma anche figure di peso come Carla Ruocco, Marta Grande e Simone Valente. Rimane il fatto che i 5 Stelle fanno acqua da tutte le parti, tra la somma preoccupazione non solo di Luigi Di Maio ma anche delle altre forze di una maggioranza nata precaria.

TIRENDICONTO

 

«Mi auguro che questo dibattito interno non metta in discussione il governo » dice Nicola Zingaretti, leader del Pd, che tende una mano ai 5Stelle anche sulla revoca della concessione Autostrade: «Va fatta se ci sono dei motivi».

Paragone Di Battista

 

Ma lo scontro intanto divampa. «I vertici del Movimento hanno preferito trincerarsi in una chiusura pregiudiziale nelle proprie granitiche convinzioni», si è spiegato Angiola.

Secondo Rospi, invece, «non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica». La senatrice Laura Bottici non si commuove: «C' è bisogno di gente che lavora sodo e non di chi rema contro. Ad ognuno le sue scelte, senza vittimismi o scenate da urlatori. Per questo dico "ciao ciao" a chi se ne va, e forse, chissà, non è mai stato davvero con noi».

 

nunzio angiolacommento su gianluigi paragone di alessandro di battista

Ragiona invece Michele Gubitosa: «Tagliarsi lo stipendio, rinunciare a doppi e tripli incarichi, rinunciare a nuove candidature, rispettare regole e codici etici, non è una cosa comune in politica. Se qualcuno non se la sente più, è legittimo che possa uscire. Però per rispetto degli elettori dovrebbe dimettersi e farsi rieleggere ». Il capo politico infatti ha dettato la linea dura: o si sta alle regole oppure si è fuori. Il tema rendicontazioni è comunque all' ordine del giorno dell' assemblea congiunta dei gruppi parlamentari e che si terrà l' 8 gennaio, preceduta da due riunioni separate di Camera e Senato.

 

gianluca rospinunzia catalfo no euro

Detto questo, le insoddisfazioni e i dissensi sono di natura politica ma anche personale, tra chi non si è mai sentito valorizzato e chi invece è stato escluso dalla squadra di governo.

Dopodiché c' è chi rimpiange l' impostazione sovranista e moderatamente antisistema della campagna elettorale del 2018 e la successiva collaborazione con Matteo Salvini, ed è il caso dei tre senatori passati armi e bagagli dai 5S alla Lega il mese scorso. Mentre Paragone giura che né lui né Di Battista (che lo ha difeso) pensano ad oranizzare scissioni.

luigi di maio lorenzo fioramonti

 

Poi c' è Lorenzo Fioramonti, che dopo aver dato le dimissioni da ministro dell' Istruzione nei giorni scorsi, si è messo a lavorare attorno alla costruzione di un nuovo gruppo parlamentare di sostegno alla maggioranza di governo, "Eco", ed è una sorta di scissione da sinistra, ambientalista. Alla Camera si parla di nove o dieci eletti dei 5 Stelle pronti a seguirlo - diversi parlamentari si asepttano un annuncio attorno al 15 gennaio - compresi Angiola e Rospi. Infine ci sono gli attendisti, cioè chi per adesso rimane dentro il M5S ma ritiene la leadership di Di Maio ormai esaurita. Se non fosse che un' alternativa al momento non c' è. Ammesso che il Movimento, per com' è stato strutturato, sia democraticamente contendibile.

gianluca rospi 2fabiana dadone 3lorenzo fioramontifabiana dadone paola pisano 1francesco boccia fabiana dadonedi maio catalfoALFONSO BONAFEDE E FABIANA DADONEfabiana dadone 1nunzia catalfo firma uscita euronunzia catalfonunzia catalfo giuseppe contenunzio angiola 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…