sergei lavrov naftali bennett

MAI TOCCARE ISRAELE - LAVROV CON LE SUE FRASI SULLE ORIGINI EBRAICHE DI HITLER HA FATTO INCAZZARE DI BRUTTO IL GOVERNO DI GERUSALEMME, CHE FINORA ERA STATO CAUTO NEL CONDANNARE L’INVASIONE DELL’UCRAINA (HA MOLTI INTERESSI IN COMUNE CON MOSCA) - IL PREMIER, BENNETT, HA DEFINITO “GRAVI” LE AFFERMAZIONI DI LAVROV. IL MINISTRO DEGLI ESTERI ISRAELIANO, LAPID, HA TUONATO: “PAROLE IMPERDONABILI, CI ASPETTIAMO DELLE SCUSE. L’AMBASCIATORE SARÀ CONVOCATO PER UNA CONSULTAZIONE” - DAI PROTOCOLLI DI SION A STALIN E BREZNEV: LA RUSSIA HA UNA LUNGA TRADIZIONE DI "FAKE" ANTISIONISTE

lavrov brindisi

1 - PUTIN DEVE FARE ATTENZIONE: SE SI INCAZZA ISRAELE SONO GUAI - IL PREMIER NAFTALI BENNETT HA DEFINITO “GRAVI” LE AFFERMAZIONI DEL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO A “ZONA BIANCA”: “MENZOGNE”. TEL AVIV CONVOCA L’AMBASCIATORE DI MOSCA, E IL MINISTRO DEGLI ESTERI UCRAINO, KULEBA, ATTACCA: “ANTISEMITISMO PROFONDAMENTE RADICATO NELLE ELITE RUSSE” - SUL CASO INTERVIENE ANCHE IL COPASIR: “L’INTERVENTO CONFERMA LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI” - L’UE: “OSPITARE GIORNALISTI RUSSI DI MEDIA BLOCCATI DALLE SANZIONI NON DEVE ELUDERE LE SANZIONI CONTRO LA PROPAGANDA RUSSA”

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/putin-deve-fare-attenzione-se-si-incazza-israele-sono-guai-premier-308666.htm

 

VLADIMIR PUTIN NAFTALI BENNETT

2 - MINISTRO ESTERI RUSSO: “HITLER ERA EBREO COME ZELENSKY, GLI EBREI SONO I PEGGIORI ANTISEMITI”

Da www.progettodreyfus.com

 

“Anche Hitler aveva origini ebraiche” e “I maggiori antisemiti a volte sono proprio gli ebrei”. Sono affermazioni fatte del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che ieri sera a Zona Bianca, su Rete 4. Affermazioni fatte dal capo della diplomazia russa per rispondere alla domanda sulla “denazificazione” dell’Ucraina e sull’ebraicità del suo presidente Volodymyr Zelensky:

yair lapid 2

 

“La nazificazione esiste, i membri del Battaglione Azov hanno svastiche sia sulla loro uniforme che tatuate sul corpo, (così come) simboli dei battaglioni nazisti, delle SS (…) apertamente leggono e sostengono il Mein Kampf”. Le parole di Sergei Lavrov hanno trovato inevitabilmente reazioni sdegnate del mondo ebraico e di Israele.

 

Dani Dayan, presidente di Yad Vashem, il Museo della Memoria di Gerusalemme, non ha utilizzato mezze parole per rispondere alle assurdità arrivate da Mosca:

sergey lavrov a zona bianca

 

“Le dichiarazioni di Lavrov sono false, deliranti, pericolose e degne di ogni condanna”.

 

Israele, dal canto suo, ha chiesto “chiarimenti” all’ambasciatore russo nello Stato ebraico per le “gravi” parole di Lavrov, definite “imperdonabili e oltraggiose” da Yair Lapid.

 

Il ministro degli Esteri di Gerusalemme, inoltre, ha sottolineato:

 

ADDESTRAMENTO DEL BATTAGLIONE AZOV

“Gli ebrei non si sono uccisi da soli nella Shoah. Il più basso livello del razzismo contro gli ebrei è accusare gli ebrei stessi di antisemitismo”.

 

Lapid, all’emittente N12, ha aggiunto:

 

“Israele si aspetta di ricevere delle scuse per le parole di Lavrov Le sue parole sono imperdonabili, l’ambasciatore sarà convocato per una consultazione”.

 

Le domande che dobbiamo porci sono diverse.

 

NAFTALI BENNETT VLADIMIR PUTIN

Come è possibile che in un modo o in un altro gli ebrei e la Shoah vengano tirate in mezzo ad argomenti con cui hanno poco o nulla a che fare?

 

Come è possibile che un ministro degli Esteri di uno dei paesi più importanti al mondo possa sostenere tesi assurde e false?

 

L’ultima domanda riguarda l’informazione italiana, come possiamo tollerare che in una nostra tv si dicano falsità simili senza contraddittorio da parte del conduttore o degli altri ospiti, soprattutto in un momento storico che causa pandemia ha visto rifiorire l’antisemitismo?

 

benny gantz yair lapid naftali bennett

3 - DAI «PROTOCOLLI» A STALIN E BREZNEV: LE «FAKE» ANTISEMITE

Matteo Sacchi per "il Giornale"

 

Hitler ebreo. Nella giornata di ieri mezzo mondo è rimasto a bocca aperta per l'uscita del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov. Nel tentativo di colpire l'immagine di Zelensky, dopo aver citato le fantomatiche origini ebraiche di Hitler, si è lanciato in un ancor più insultante: «I maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei».

 

sergey lavrov a zona bianca

Sul tema non c'è molto da dire oltre a quello che gli ha risposto il ministro degli esteri di Israele. Però qualcosa si può dire più in generale sull'antisemitismo e la Russia e sulla modalità con cui nel corso degli anni l'antisemitismo è stato usato in Russia.

 

volodymyr zelensky

Purtroppo quasi nessun Paese europeo sulla discriminazione ingiustificata contro gli ebrei ha la coscienza immacolata. Ma in questo ambito la Russia l'ha particolarmente sporca. Anche a livello politico. I famosi Protocolli dei savi di Sion a cui si rifecero poi anche i nazisti per fomentare l'odio antiebraico furono utilizzati dall'Ochrana, la polizia segreta zarista, con l'intento di diffondere l'odio verso gli ebrei nell'Impero russo.

joseph stalin

 

I Protocolli furono pubblicati a puntate sul quotidiano di San Pietroburgo (Znamja - La Bandiera) tra il 28 agosto e il 7 settembr 1903, a opera di Pavel Kruevan, che 4 mesi prima aveva scatenato il pogrom di Kiinev. Nel 1905 la polizia segreta li rilanciò in grande stile per impedire le riforme politiche liberali sgradite allo Zar.

 

Le bugie presenti nei protocolli, ovvero l'esistenza di un complotto ebraico e capitalista per prendere il potere nel mondo, sono rimaste in circolazione da allora con periodiche "rinfrescatine".

 

Una fake news russa a scopo interno che fa danni da più di un secolo. Ma la storia dell'antisemitismo è proseguita quasi senza soluzione di continuità anche sotto l'Urss. Già nel 1907, Stalin scrisse una lettera distinguendo tra una "fazione ebraica" e una "vera fazione russa" nel bolscevismo, era già approdato al Nazi(onal)comunismo. Certo, con una certa capacità di mistificazione si preferiva usare il termine antisionismo. Però dopo la cacciata di Trotsky si passò a: «Un ebreo è un trotskista, un trotskista è un ebreo».

BATTAGLIONE AZOV

 

Al processo farsa contro il «Centro terroristico trotskista-zinovievita», i sospetti, leader bolscevichi, vennero accusati di nascondere le loro origini ebraiche con nomi slavi.

Ma il pregiudizio antiebraico non finì con Stalin era ancora presentissimo all'epoca di Kruscev e di Breznev. Breznev venne accusato di essere filo ebraico, mentre lo stesso regime di Breznev perseguitava gli ebrei russi che mostrassero simpatie israeliane. E si potrebbero citare decine di altri esempi.

 

trotsky dopo l agguato

Insomma quando poi un ministro degli esteri si lascia scappare che il leader del nazismo, con cui l'Urss non ebbe problemi ad allearsi per invadere la Polonia, «è un ebreo che odia gli ebrei» non ci si trova davanti a qualcuno che delira.

 

Ma a qualcuno che usa una modalità politica, certificata nel tempo, per delegittimare l'avversario a colpi di antisemitismo. Un antisemitismo così radicale da voler confondere carnefici e vittime. E questo non avviene per caso ma per calcolo (che su un pubblico occidentale speriamo sbagliato) e strategia politica.

adolf hitler vladimir putin josip stalin - muralesjoseph stalin nel 1902NAFTALI BENNETT VLADIMIR PUTIN sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 2volodymyr zelensky su time

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