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“SE SCHLEIN VOLESSE DIVERTIRSI, LA FARSA POTREBBE DIVENIRE SPETTACOLO” – MARCELLO SORGI E LA PROPOSTA (POI RITIRATA) BY TAJANI DI VOTARE LO IUS SCHOLAE INSIEME AL PD: “SI TRATTI O NO DI UNA MOSSA PURAMENTE TATTICA, È INTERESSANTE” – “DA UN LATO MELONI POTREBBE PORRE LA FIDUCIA SUL “NO” ALLA RIFORMA, CHE NON FA PARTE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO, SFIDANDO TAJANI AD APRIRE UNA CRISI DI GOVERNO. A TOGLIERE LE CASTAGNE DEL FUOCO AL GOVERNO POTREBBE ESSERE SCHLEIN. NON CONTE, CHE SULL’IMMIGRAZIONE LA PENSA COME SALVINI……”

Estratto dell'articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”

 

FORZA SCAFISTA - MEME BY VUKIC

Si tratti o no di una mossa puramente tattica, per dare quella scossa al centrodestra in materia di diritti più volte sollecitata a Tajani da Marina Berlusconi, l’offerta di Forza Italia al Pd di votare insieme la proposta dello ius scholae è interessante, non foss’altro che per le reazioni che può provocare, a destra e a sinistra.

 

Si tratterebbe, infatti, della prima occasione per la formazione – occasionale quanto si vuole – di una maggioranza alternativa a quella del governo in Parlamento, con conseguenze non del tutto prevedibili.

 

Da un lato, infatti, Meloni potrebbe porre la fiducia sul “no” alla riforma, che non fa parte del programma di governo, sfidando Tajani ad aprire una crisi di governo. Lo stesso è pronto a fare Salvini, specie se la premier dovesse aspettare la presentazione del testo, che Tajani ha già rinviato a settembre, pur non mettendolo da parte.

GIORGIA MELONI CON DUE RAGAZZI DI COLORE - FOTO LAPRESSE

 

Ma a togliere le castagne del fuoco al governo potrebbe essere Schlein, attestata da tempo sulla linea molto più radicale dello ius soli e decisa a vedere se Tajani fa sul serio.

 

C’è differenza – eccome – tra una legge che riconosca la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia, e un’altra che la renda possibile solo dopo il compimento del secondo ciclo scolastico, in pratica un paio d’anni prima del limite attualmente previsto dalla legge dei diciott’anni.

 

Non incoraggerebbero, poi, a riaprire un problema del genere i risultati del recente referendum sulla cittadinanza, fallito per mancanza del quorum della metà più uno degli elettori, ma rivelatore di forti resistenze a una legislazione più aperta in materia anche nell’elettorato di sinistra.

 

Tajani certo è libero di interpretare il responso delle urne come il più vicino alla sua prudentissima proposta. Ma Meloni sa che andare avanti in questo senso aprirebbe un’autostrada davanti a Salvini, schierato con l’ala più dura della destra europea, ipersecuritaria e anti-migranti.

 

schlein centri migranti albania

Può darsi dunque che la vicenda si chiuda come la classica tempesta in un bicchier d’acqua. E Tajani abbia fatto la sua mossa mettendo in conto che potrebbe finire così. Eppure, se Schlein e il Pd (non Conte, che sull’immigrazione la pensa come Salvini) volessero divertirsi, giocando anche loro di tattica, la farsa potrebbe divenire spettacolo.

giorgia meloni indipendence day villa taverna schlein centri migranti albania

 

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