MARPIONNE DISPONE (CON RENZI ALLE PORTE, NON SI POSSONO AVERE “LA STAMPA” E “CORRIERE” PRO-LETTA) E DE BORTOLI SI RIPOSIZIONA UN PO’ A FAVORE DI MATTEUCCIO (SENZA CITARLO!) SPEDENDO UN PREAVVISO DI LICENZIAMENTO ALLA CORTE DEI MIRACOLI PRESIEDUTA DA LETTANIPOTE

1. IL CONTRATTO DI GOVERNO
Ferruccio De Bortoli per ‘Il Corriere della Sera'

Alla vigilia di Natale il governo ha opportunamente ritirato il decreto cosiddetto salva Roma. Era diventato un impresentabile insaccato misto di piccoli provvedimenti. Spesa pubblica a coriandoli sostenuta da questa o quella lobby. Poche misure necessarie insieme a tante altre del tutto inutili. La pessima figura dell'esecutivo Letta rimane, però.

E rischia di essere ripetuta con l'inevitabile decreto di fine anno, il cosiddetto Milleproroghe, un prodotto legislativo tipicamente italiano, indigesto per le casse dello Stato. Gli altri Paesi programmano e scelgono per tempo. Noi ci riduciamo all'ultimo. In nome dell'emergenza, unico vero motore legislativo ma foriero di due conseguenze gravi. La prima è che, anche in tempi di spending review , la spesa si conferma un irresistibile cemento del consenso, mette insieme maggioranze trasversali politicamente inconfessabili, dà sfogo agli interessi minimi e particolari, spesso in barba a ogni (finta) disciplina di partito.

Il disagio del commissario Cottarelli è già palpabile. Seconda conseguenza è che i testi di legge approvati sono spesso raccogliticci, incomprensibili e a rischio di incostituzionalità, come accadrà quasi sicuramente alle norme sulle pensioni. Risultato finale: alcuni presunti risparmi si tradurranno in futuri aggravi.

Letta è un politico preparato, accorto, forse troppo prudente. È una persona per bene, di solidi principi. Ha promosso un coraggioso rinnovamento generazionale. Merita ancora fiducia nonostante qualche furbizia democristiana di troppo. È però a capo di un esecutivo indebolito da spinte contraddittorie. Da un lato l'attivismo di Renzi che preme per accelerare le riforme; dall'altro i timori del Nuovo centrodestra di Alfano che rischia di essere il vaso di coccio di un governo a forte impronta pd.

I temi del lavoro li possono tenere insieme, quelli sull'immigrazione e le unioni civili definitivamente separarli. 

L'occasione, l'ultima, per un colpo d'ala, è costituita dal contratto di governo che l'ex maggioranza delle larghe intese dovrà stipulare nelle prossime settimane. Qui Letta, a nostro avviso, si gioca tutto. Il contratto di governo non può contenere troppi impegni, come un Milleproroghe della politica, per non scegliere nulla in nome della stabilità. E non può nemmeno correre i rischi di un salva Roma qualsiasi che si arena in Parlamento dopo aver subito l'assalto di chiunque.

Per un semplice motivo: nel prossimo anno le Camere dovranno occuparsi anche di riforme costituzionali e di legge elettorale per le quali ci vogliono serietà e competenza. E non possiamo pensare, nemmeno per un minuto, ai guasti costituzionali che produrrebbero il pressapochismo e l'incompetenza degli ultimi atti legislativi. Saremmo costretti a concludere che la tendenza al Porcellum è innata nel nostro sistema politico.

Dunque, meglio poche cose, importanti per la funzionalità del processo decisionale del Paese, per il lavoro, le famiglie e le imprese, ma con elevata possibilità di tradursi in atti concreti, efficaci, reali. In caso contrario registreremmo, come in questi giorni, un altro regalo a Grillo e ai populismi di ogni risma. E la constatazione che in Italia gli unici a comandare sono i burocrati dei ministeri, i difensori di grandi e piccoli privilegi, qualunque sia il res

2. SI CHIAMA ‘PORK SPENDING': UN INSACCATO PER LE LOBBIES
Roberto Da Rin per ‘Il Sole 24 Ore'

Questo sì, quando si parla di "risparmio" delle famiglie ci sono Paesi più virtuosi e altri più viziosi. Quando invece si parla di "spesa", tra i corridoi dei Parlamenti di mezzo mondo, allora i virtuosi sono rarissimi. Forse forse non si salva nessuno.

Sono in tanti a reclamare "una porzione del porco", in senso figurato ma non tanto. La forma espressiva che si usa negli Stati Uniti è "pork spending" e indica le tangenti che finiscono nelle Leggi finanziarie. Per una volta potremmo persino dire di esser meno ipocriti degli americani che non le chiamano "tangenti" ma "goodies & gifts", regalie. Un eufemismo che cambia di poco la sostanza dell'elargizione.

Le lobbies e i poteri forti presidiano gli uffici parlamentari in cui si definiscono le linee guida delle Leggi finanziarie ed esigono tangenti per i loro committenti: grandi società, gruppi industriali. Ma anche piccole corporazioni, albi professionali.

Ecco gli esempi più eclatanti, in diretta dagli Stati Uniti, relativi al 2013. I rifinanziamenti di opere infrastrutturali, già approvati, sono forse lo spreco più ricorrente: la maxitangente del Kentucky, 2,2 miliardi di dollari per una diga per cui erano stati preventivati 775 milioni di dollari, è menzionata con più frequenza.

La più bizzarra è quella denominata "sussidio alla vedova". Una storia che pare ripescata da un trattato di feudalesimo medioevale, in un immaginario capitolo sulle guarentigie familistiche. Invece no, è roba dei giorni nostri. Eccola: la morte del senatore Frank Lautenberg, 89 primavere, e una lunghissima militanza al Senato, 30 anni di onorata carriera, è stato un evento certamente luttuoso. Che però i suoi familiari hanno saputo superare, non solo dal punto di vista emotivo, ma anche da quello patrimoniale: il senatore ha infatti lasciato agli eredi un tesoretto di 59milioni di dollari. Ebbene, nessuno avrebbe immaginato uno stanziamento governativo, a beneficio della vedova, la signora Bonnie, di 174mila dollari.

Un altro episodio, forse meno dispendioso, ma interessante dal punto di vista aneddotico, è quello che ha fatto seguito alla crisi finanziaria, al rischio default, degli Stati Uniti. Tre mesi fa, giorno più, giorno meno, alcuni grandi parchi americani sono stati chiusi, in conseguenza della mancanza di risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti. Il "Pork spending" ha rimediato foraggiando le amministrazioni dei Parchi con il rimborso di "ingressi presunti di visitatori presunti", duranti i giorni della serrata.

I soprusi ai danni dei cittadini americani sono tanto palesi che il senatore repubblicano John McCain, ex candidato presidenziale, battuto da Barack Obama, ha denunciato un "pork spending" da 2,8 miliardi di dollari per "migliorare la navigazione del fiume Ohio", con un sistema di "chiuse" che McCain ha definito «bizzarre e quanto meno inusuali». E infine ha stigmatizzato il percorso politico, per nulla trasparente, che le ha autorizzate. Esaltando il cinismo di alcuni esponenti politici americani a svantaggio dei cittadini.
Sempre nelle Americhe, ma stavolta più a Sud, i reintegri, nelle Leggi finanziarie non sono meno stravaganti.

I tagli alle spese militari, di alcuni Paesi soci del famigerato Plan Condor (quello del patto militare tra Brasile, Uruguay, Cile, Argentina, Paraguay) mirato a combattere e uccidere gli avversari politici, poi desaparecidos, sono stati compensati da benefit ai militari più in vista. Mentre in Cile la famosa "riforma delle pensioni" degli anni '90, ha beneficiato i finanzieri e penalizzato i pensionati che la pensione non la ricevevano. Sulle spalle dell'erario, quindi, la riforma beffa che ha arricchito gli speculatori finanziari e imbrogliato i lavoratori.
ponsabile politico. Insomma, la repubblica dei mandarini.

 

 

deborto RENZI E LETTAJOHN ELKANN SERGIO MARCHIONNE ED EMILIO BOTIN FOTO LAPRESSE ASSEMBLEA PD PRIMA FILA MADIA RENZI LETTAENRICO LETTA - copyright PizziENRICO LETTA - copyright PizziENRICO LETTA PERLUIGI BERSANI FRANCESCO CALTAGIRONE BELLAVISTA - copyright PizziENRICO LETTA GIULIO TREMONTI - copyright PizziENRICO LETTA - copyright Pizzi

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