fini papa

MASSIMO FINI, UN PAPAGNO AL PAPA: "CON QUALE AUTORITA’ UN PONTEFICE PUO’ FARSI GLI AFFARI DI UN SINDACO? NON SIAMO IN UNA TEOCRAZIA E BERGOGLIO NON HA ALCUN DIRITTO DI INTROMETTERSI NEGLI AFFARI DELLO STATO ITALIANO"

Massimo Fini per il “Fatto Quotidiano”

 

massimo finimassimo fini

Ma chi gliel' ha fatto fare al Santo Padre di indire un Santissimo e Straordinario Giubileo nella Città Santa proprio quest' anno? Bergoglio sta a Roma da più di due anni, non può non conoscerne le condizioni. Oltre tutto si picca di viverla in prima persona andando a rifarsi gli occhiali in via Condotti o entrando da semplice fedele in una qualche chiesa o cercando ed esibendo di continuo il contatto con gli "umiliati e offesi".

 

marino stalker di bergoglio marino stalker di bergoglio

Non può quindi non sapere che la CittàEterna, che nel corso dei millenni ha assorbito tutto, anche i lanzichenecchi, oggi non è più in grado di contenere, com' è per ogni altra città d' arte, da Venezia a Firenze, il flusso dei turisti. Come farà ad assorbire i milioni che sono previsti in arrivo per il Santo Giubileo? L' altro giorno ero davanti alla Fontana di Trevi. Non la si vedeva. Era letteralmente sommersa da corpi di umani. E, dietro, altre decine, forse centinaia, scattavano fotografie. Di che cosa? Forse dei culi di coloro che gli stavano davanti.
 

mfn23 massimo finimfn23 massimo fini

Non può non sapere che il sistema dei trasporti, nella Città Santa, è al collasso. Ma oltre che la realtà di Roma non può non conoscere quella italiana. Anzi la conosce benissimo. Tanto che vi ficca il naso di continuo come quando emana una sorta di bolla contro il sindaco uscente Ignazio Marino-cosa inaudita come, mi pare, abbia notato la sola Sabrina Ferilli-o fa dire al suo Vicario, il cardinale Agostino Vallini, che "Il tema di una nuova classe dirigente non è più rinviabile".
 

Perché non fa lo stesso per la classe politica francese o belga o spagnola? In realtà poiché non siamo, almeno per ora, una teocrazia, il Papa non ha alcun diritto di intromettersi negli affari interni dello Stato italiano.
 

IGNAZIO MARINO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO    IGNAZIO MARINO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Questo vezzo è cominciato una quarantina di anni fa con un altro Beatissimo Pontefice il 'Santo subito' Karol Wojtyla. Da allora, il Papa e le gerarchie ecclesiastiche non hanno perso occasione per occuparsi della politica italiana. Wojtyla semiscomunicò la Lega perché chiedeva l' indipendenza della Padania.

 

Come se l' unità o meno di uno Stato avesse qualcosa a che fare col magistero della Chiesa per quanto si voglia estenderne le funzioni. All' epoca dei democristiani, quelli veri, simili intromissioni non erano permesse. Perché i democristiani, almeno da De Gasperi fino a Fanfani e dintorni, avevano il senso dello Stato. Questi qui invece gli permettono tutto, al Papa e ai suoi.
 

zbi49 massimo finizbi49 massimo fini

Comunque proprio perché è così interessato agli affari italiani, Bergoglio non può non conoscere gli scandali dell' Expo, del Mose, di Mafia Capitale, dei consiglieri regionali rubamutande (non pretendiamo che sappia qualcosa di Tangentopoli, allora stava beatamente, per noi, altrove) e quindi non sapere, come sa chiunque anche chi non è Papa, quale orgia di corruzioni, di grassazioni, di appalti truccati porterà il Santissimo Giubileo.
 

"S' i'fosse foco, ardere' il mondo; s' i' fosse vento, lo tempestarei; s' i' fosse acqua, i' l'annegherei; s' i'fosse Dio, mandereil' en profondo; s' i' fosse papa, serei allor giocondo, ché tutti cristiani embrigarei; s' i' fosse 'mperator, sa' che farei? A tutti mozzarei lo capo a tondo. S' i' fosse morte, andarei da mio padre; s' i' fosse vita, fuggirei da lui: simile mente faria da mi' madre. S' i'fosse Cecco, com' i' sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre:e vecchie e laide lasserei altrui". Se fossi io, come sono e fui, il Papa lo rimanderei volentieri ad Avignone.

alessio viola marino stalker di bergoglioalessio viola marino stalker di bergoglioIGNAZIO MARINO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO     IGNAZIO MARINO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO MARINO COME BERGOGLIOMARINO COME BERGOGLIO

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO