salvini mattarella

“NE PRENDO ATTO, MA ABBASSI I TONI” – ECCO COME MATTARELLA HA GELATO SALVINI, SALITO AL QUIRINALE PER PARLARE DELLA SENTENZA SUI SOLDI DELLA LEGA E SCESO A TESTA BASSA DOPO UN COLLOQUIO SU IMMIGRAZIONE E SICUREZZA – LA RISPOSTA DEL MINISTRO DELL’INTERNO: “COSA VUOLE, È IL MIO CARATTERE, DEL RESTO…”

Massimiliano Scafi per “il Giornale”

 

MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

Mezz' ora, il minimo sindacale per un ministro dell' Interno in udienza dal capo dello Stato. E in quei trenta freddi, striminziti minuti, fanno sapere dal Quirinale, si è parlato di «immigrazione, sicurezza, terrorismo, confisca dei beni mafiosi e Libia».

 

Insomma, anche volendo, non ci sarebbe stato tempo di affrontare il tema che sta a cuore a Matteo Salvini, e cioè la decisione della Cassazione sui 49 milioni di rimborsi che la Lega deve restituire. E Sergio Mattarella non voleva, anzi non poteva toccare quell' argomento. Anche se poi la questione dell' agibilità politica del Carroccio Salvini l' ha posta.

 

SALVINI MANGIA UN HAMBURGER A VILLA TAVERNA

«Presidente, abbiamo problemi». Mattarella però l' ha bloccato con un gelido «ne prendo atto». Comunque, «mi raccomando, abbassi i toni». «Cercherò di contenermi - la risposta di Matteo - Cosa vuole, è il mio carattere, del resto me ne dicono di tutti colori, mi danno perfino del camorrista».

 

Alla fine tutti contenti. Il capo dello Stato, che ha dribblato un pericoloso scontro, e il ministro, che si dichiara «soddisfatto» per la tribuna ottenuta.

 

MATTARELLA SALVINI

E la sentenza? «Rimane una questione fra me e il presidente della Repubblica. Posso solo dire che è stato un incontro utile per entrambi, positivo, costruttivo, proiettato al futuro. Qualcuno si occupa di passato, oggi ci siamo occupati di futuro, con soddisfazione di entrambi».

 

MATTEO SALVINI BELLA CIAO

Le regole d' ingaggio erano chiare: la richiesta iniziale di un intervento del Quirinale contro il «tentativo di far fuori il primo partito d' Italia» era sfumata nella più neutra richiesta di un colloquio sull' immigrazione, in vista del vertice Ue di Salisburgo.

 

Salvini è stato ricevuto in veste di vicepremier e responsabile del Viminale, non di segretario della Lega.

 

SALVINI SMARTPHONE

«Come previsto fin da sabato - si apprende da fonti del Colle - non si sono affrontati temi legati ai procedimenti giudiziari e all' operato della magistratura». Quello che si è detto sul verdetto della Cassazione, rimarrà nelle segrete stanze.

 

conte e mattarella

Dopo il Quirinale, il ministro dell' Interno è andato a Palazzo Chigi dove ha visto Conte, Di Maio e i ministri Trenta e Tria per «preparare la linea in vista del prossimo summit Nato» Con la Trenta, giura, nessun contrasto sulla chiusura dei porti e le competenze.

 

«Semplici questioni di forma, il governo è compatto e agisce con un voce sola. Le missioni internazionali? Non ci sfiliamo da niente, vogliamo solo che cambino le regole». Il punto caldo è sempre l' immigrazione. «Ci aspettiamo che l' Europa si svegli, che l' Italia non venga lasciata sola».

 

matteo salvini bagno piscina confiscata al boss 7

Non la pensano così i magistrati di Torino, che vogliono «rendere più efficace il contrasto dei reati di odio razziale e discriminazione etnico-religiosa». Per il procuratore capo Armando Spataro «non si può respingere in mare gli immigrati e non vagliare la loro richiesta di rifugiato politico. Se un barcone si attraccasse ai Murazzi sul Po, nessuno potrebbe vietare alle persone a bordo di scendere. Tale comportamento sarebbe oggetto di una nostra indagine».

 

E il pg Francesco Saluzzo: «Sono malamente impressionato per i comportamenti odiosi di quest' ultimo periodo, che incitano all' odio razziale nei confronti di stranieri. Come se si dovesse comunicare alla gente che è il momento di passare al contrattacco». Salvini replica così: «Bloccare i porti ai trafficanti umani non è un diritto ma un dovere. Chi la pensa diversamente si può presenti alle elezioni e chieda agli italiani».

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO