PROCURA CHE VAI, VELENI CHE TROVI - SE A MILANO TIRA ARIA PESANTE, A PALERMO VOLANO STRACCI - MESSINEO VS. INGROIA, “MANOVRATORE DI MEZZI MEDIATICI” - LA PM LIA SAVA: “SE A PALERMO LAVORASSERO IN SINTONIA, ALTRO CHE MAFIA SCONFITTA”

Enrico Bellavia e Francesco Viaviano per ‘La Repubblica'

Al Consiglio superiore della magistratura i retroscena dell'indagine sulla Trattativa Stato-mafia e le divergenze in procura di Palermo tra sospetti, veleni e accuse di protagonismo. La ribalta è quella offerta ai pm del capoluogo siciliano dal procedimento sul capo dell'ufficio, Francesco Messineo, accusato di aver rivelato particolari dell'indagine sull'ex patron di Banca Nuova, Francesco Maiolini.

Pur stigmatizzando il comportamento di Messineo, che da Maiolini ottenne un'assunzione a tempo determinato per il figlio in una società controllata da Banca Nuova, il Csm ha "assolto" Messineo. Ma quel che emerge dalle carte è uno spaccato del tutto inedito sulle frizioni in procura nel pieno della gestione della delicatissima inchiesta sulla Trattativa.

CONDOTTA SPREGIUDICATA
Accusato di aver lasciato mano libera nell'inchiesta sulla Trattativa all'ex pm Antonio Ingroia anche per le indagini sul suo conto, davanti al Csm Messineo si lancia in una controffensiva proprio nei confronti del suo aggiunto.

«Ovviamente non c'è dubbio che per una persona come il dottor Ingroia che ha dei programmi futuri di politica e che è un abile manovratore dei mezzi mediatici con rapporti con giornalisti in tutta Italia, un'occasione come quella del procedimento della Trattativa è un'occasione molto ghiotta e che Ingroia l'abbia spregiudicatamente utilizzata.

Io non difendo Ingroia, non condivido le sue scelte di vita e il suo modo di rapportarsi con l'opinione pubblica, quindi su questo vorrei essere chiaro. È stato detto che io più volte privatamente avrei richiamato, magari richiamato no, ma prospettato a Ingroia questa inopportunità del suo comportamento. Questo è verissimo, ho esercitato un tentativo di moral suasion, ma con scarsi risultati perché se uno si candida a fare il premier è molto difficile che ascolti il suo procuratore».

LIVORI TRA COLLEGHI
Altro tema trattato al Csm è lo scontro con il procuratore aggiunto Teresa Principato a proposito del blitz contro i fiancheggiatori del boss Messina Denaro che, secondo la Principato, avrebbe mandato in fumo la cattura del super latitante. Dice Messineo: «Le opinioni della dottoressa Principato io credo siano fortemente condizionate dal fatto che ha avuto con me dei pesanti scontri. Probabilmente ho sottovalutato il grado di livore, di invidia, di accanimento, da parte di alcuni magistrati che non erano e non potevano essere assegnatari del processo Trattativa perché questo è stato costantemente assegnato a quattro magistrati, non potevano diventare 8, 12, 16, non era possibile ».

IL CASO INTERCETTAZIONI
Davanti ai consiglieri depone anche Lia Sava, oggi procuratore aggiunto a Caltanissetta e all'epoca coassegnataria dell'indagine Trattativa insieme Ingroia, Antonio Di Matteo e Francesco Del Bene: «Alla procura di Palermo ci sono delle personalità straordinarie, delle menti bellissime ma se tutti lavorassero in sintonia invece di farsi la guerra, altro che mafia sconfitta, avremo raggiunto risultati straordinari. Purtroppo ci si perde perché tutti sono convinti di essere nel giusto. Io ho avuto dei momenti di grossa frizione con Ingroia e Di Matteo, nel senso che non ho condiviso una serie di passaggi, di sovraesposizioni mediatiche. Anche il conflitto di attribuzioni (sulla vicenda delle intercettazioni del capo dello Stato, ndr) io l'ho vissuto in maniera drammatica nel senso che io personalmente sono molto legata anche per tradizione culturale al presidente Napolitano».

Rispondendo alla domanda del presidente della Prima commissione del Csm Glauco Giostra, Lia Sava è anche esplicita sulle scelte della procura a proposito delle intercettazioni che coinvolsero Napolitano: «Io appena uscita la prima intercettazione, avrei staccato immediatamente».

SCARSO COORDINAMENTO
L'audizione della Principato parte dalla polemiche sulla cattura sfumata di Messina Denaro e si sposta poi sulla Trattativa e sulla mancanza di circolazione interna delle notizie: «So che anche a Caltanissetta quando il procuratore Messineo guidava quell'ufficio, le riunioni di coordinamento erano rade e duravano anche quelle poco.

Per quanto riguarda la Trattativa noi non abbiamo saputo niente fino a quando non abbiamo chiesto, ma chiesto solo quando ormai si era arrivati a un limite di fibrillazione istituzionale, cioè quando già le famose intercettazioni (Napolitano-Mancino, ndr) erano state strumentalizzate da partiti politici e stampa. Al dottor Marzella, un collega della Direzione distrettuale antimafia che gli chiedeva di fare una riunione per parlare della Trattativa, il procuratore ha risposto che lui volva indire una riunione, ma loro, cioè i titolari del processo, gli avevano detto di no. Una risposta che mi ha lasciato basita».

 

ANTONINO INGROIA E FRANCESCO MESSINEO TRAVAGLIO MANCINO INGROIA SANTOROTRAVAGLIO INGROIA FLORES DARCAIS CAMILLERI Boss Matteo Messina Denaro - L unica foto di lui dal vivoRENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO NAPOLITANO MANCINO E GIORGIO SANTACROCE

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…