ignazio la russa lorenzo fontana vitalizi senato

IL PARLAMENTO ITALIANO? L’ELDORADO DEI PENSIONATI – CAMERA E SENATO SONO LO SPECCHIO DEL PAESE: NONOSTANTE LA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI LA SPESA PER GLI STIPENDI È STATA SUPERATA E DI GRAN LUNGA DA QUELLA PER PENSIONI E VITALIZI – I TAGLI DEI GRILLINI SONO EVAPORATI: IL PRESIDENTE DELLA CAMERA ORA POTRÀ FAVORIRE ALCUNI “EX” DEPUTATI CON VITALIZIO - ALCUNI PARLAMENTARI SONO CONVINTI CHE SCATTERÀ LA QUESTUA NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE FONTANA DEI PENSIONATI D’ORO CHE…

Antonio Fraschilla per “la Repubblica” - Estratti

 

ignazio la russa lorenzo fontana

Camera e Senato sono lo specchio del Paese: pochi lavoratori, molti pensionati. Anzi, si può dire che Palazzo Madama e Palazzo Montecitorio siano diventati una sorta di paradiso dei pensionati, alcuni dorati. Se avessero un istituto ad hoc per erogare vitalizi e assegni pensionistici, questo però sarebbe già fallito perché il costo delle pensioni ha superato quello per gli stipendi dei “lavoratori” in questione.

 

Ma Senato e Camera non hanno di questi problemi nonostante la spesa per gli stipendi dei parlamentari sia stata superata e di gran lunga da quella per pensioni e vitalizi. Nel mondo un po’ all’incontrario dei palazzi della politica accade che perfino i tagli, alla fine, si trasformino in ulteriore spese: come accaduto con la riduzione di deputati e senatori nel 2022 che ha portato a minori eletti e quindi a un boom di richieste di pensione che ha fatto schizzare la spesa pensionistica e per vitalizi. E i tagli del 2018 ai super assegni dei vitalizi ante 2012, prima della riforma e dell’inserimento del contributivo anche per gli onorevoli e i senatori?

 

montecitorio

Allora i 5 stelle trasformarono questi tagli in un simbolo della battaglia contro la “casta” che li aveva portati al 30 per cento dei consensi nel Paese. Di quei tagli però rimane poca cosa e anche la decisione presentata in questi giorni dall’organismo di garanzia della Camera, che conferma le riduzioni del 2018, in realtà apre la porta a rivederle e del tutto in maniera discrezionale. Il Senato, invece, i tagli li ha cancellati e ha restituito i soldi persi agli ex senatori.

 

 

montecitorio 1

Ma andiamo per ordine. Oggi Camera e Senato spendono più per vitalizi ante 2012 e pensioni che per indennità e emolumenti vari ai parlamentari in carica. Palazzo Madama nel bilancio di previsione 2024 stima una spesa per i 1.280 ex senatori (e loro parenti in caso di reversibilità) pari a 64 milioni di euro; per gli stipendi dei senatori la spesa è poco meno di 50 milioni. Sorpasso anche alla Camera.

 

Per pensioni e vitalizi dei 2.300 ex deputati (e parenti) la Camera nella previsione 2024 approvata ieri stima una spesa di 148 milioni di euro, a fronte di 89 milioni per emolumenti ai deputati in carica.

 

Ora, che sia diminuita la spesa per “stipendi” dei parlamentari è normale dopo il taglio di 345 tra deputati e senatori in Parlamento.

 

AULA DI PALAZZO MADAMA - SENATO

Ma quello che colpisce è che la spesa pensionistica aumenta nonostante la riforma del 2012 che ha abolito i vitalizi per chi è stato eletto in Parlamento dopo quell’anno: prevedendo il calcolo contributivo ma garantendo una pensione a 65 anni anche se si è stati in Parlamento 5 anni, e non con venti anni di contributi come un normale lavoratore.

 

(…)

Anche i tagli dei grillini nel 2018 sono evaporati: dovevano portare a circa 80 milioni di risparmi tra Camera e Senato. Palazzo Madama li ha eliminati. La Camera ieri li ha confermati, ma in una versione light: dei 40 milioni di risparmi stimati nel 2018, siamo arrivati ad appena 15 milioni, con una novità di non poco conto.

 

 

roberto fico

Dopo la scure di sei anni fa, già nel 2019 con una delibera interna si consentiva all’ufficio di presidenza di poter aumentare il vitalizio agli ex deputati in particolari condizioni: ad esempio se non avevano nessun altro trattamento previdenziale o reddito, o avevano condizioni di salute particolarmente gravi che richiedevano cure costose.

 

In base a questi parametri l’allora presidente Roberto Fico aveva incrementato l’assegno a una sessantina di ex deputati con vitalizio. Adesso, con la decisione della Camera da un lato si confermano i tagli, ma dall’altro si consente per casi particolari di poter intervenire: togliendo i vecchi paletti, però, e lasciando ampia discrezionalità all’ufficio di presidenza. «Un cavallo di Troia» dicono alcuni parlamentari convinti che adesso scatterà la questua nei confronti del presidente Lorenzo Fontana dei pensionati d’oro che vogliono ripristinato il vitalizio per intero.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...