pensioni pensione giorgia meloni giancarlo giorgetti

IL GOVERNO CHIUDE LA FINESTRA IN FACCIA AI PENSIONATI – PER FAR TORNARE I CONTI DELLA MANOVRA, IL TESORO VUOLE ALLUNGARE FINO A 7 MESI LE FINESTRE TEMPORALI PER L'ACCESSO ALLA PENSIONE – L’USCITA DAL LAVORO SCATTEREBBE DOPO 43 ANNI E QUATTRO MESI DI CONTRIBUTI, E NON PIÙ DOPO 42 ANNI E DIECI MESI. UNA MISURA CHE VALE UN RISPARMIO DI OLTRE UN MILIARDO DI EURO – PER TROVARE LE COPERTURE DELLA MANOVRÀ DA 25 MILIARDI SARÀ NECESSARIA UNA NETTA SFORBICIATA AGLI SGRAVI FISCALI. MA QUESTO VUOLE DIRE PERDERE CONSENSI, LA MELONI AVRA’ IL CORAGGIO DI FARLO?

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI

Le vacanze di Giorgia Meloni e dei suoi ministri stanno per finire. Venerdì la premier ha un appuntamento a Palazzo Chigi con Matteo Salvini e Antonio Tajani. Dimenticate le polemiche estive sullo ius scholae e la riforma delle autonomie.

 

La prima e unica priorità della maggioranza di governo è la legge di bilancio per il 2025. Dimenticate anche le promesse di meno tasse e uscite anticipate dal lavoro. Per confermare gli sgravi sui redditi medio-bassi in vigore servono 18 miliardi, e c'è da fare i conti con il nuovo patto di stabilità, altri dieci miliardi di euro.

 

PENSIONI

[…] le promesse lasciano il passo alle ipotesi su che fare per risparmiare. In cima alla lista c'è sempre la voce pensioni, che costano trecento e più miliardi di euro all'anno, più di un terzo del bilancio pubblico. L'ipotesi è di allungare le cosiddette finestre temporali per l'accesso alla pensione solo sulla base dei contributi e indipendentemente dall'età.

 

Oggi è possibile farlo con 42 anni e dieci mesi di contributi (se donne 41 anni e dieci mesi) e la finestra è di tre mesi dal momento in cui si maturano i requisiti: dal 2025 i tecnici propongono di allungarla a sei o sette. Risultato: l'uscita dal lavoro scatterebbe dopo 43 anni e quattro mesi (se donne 42 anni e quattro mesi), o addirittura 43 anni e cinque mesi in caso di allungamento fino a sette mesi. L'allungamento delle finestre è la tipica misura politicamente morbida: costa un piccolo sacrificio a chi la subisce, può garantire risparmi superiori al miliardo di euro.

 

MANOVRA FINANZIARIA - LA STAMPA

Per Meloni la prossima finanziaria sarà un percorso a ostacoli per imporre sacrifici senza perdere consenso. L'ipotesi di tagliare le agevolazioni fiscali sui redditi alti è una variante del genere. Nella scorsa manovra sono state ridotte ai redditi superiori ai 120mila euro, una piccolissima fetta dei contribuenti.

 

Ora per ottenere risparmi consistenti si sta vagliando un taglio dai cinquantamila euro in su, ma ovviamente a fare la differenza saranno le detrazioni interessate. Fin qui il governo ha smentito ogni idea di ridurre quelle per i mutui sulla prima casa, farmaci o spese mediche. Ma per ottenere risparmi significativi occorre mordere. Se ne parla da almeno quindici anni, e mai nessun governo ha avuto il coraggio di farlo.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

Invece di diminuire, negli anni sono aumentate: l'ultimo censimento - comprende gli sconti sui tributi locali - parla di più di seicento eccezioni che drenano ogni anno un centinaio di miliardi: circa il doppio di quel che si spende ogni anno per il finanziamento della scuola pubblica.

 

[…]

 

Uno dei problemi politici emergenti è l'ormai enorme disparità di trattamento fra i lavoratori dipendenti con redditi superiori ai trentamila euro e le partite Iva: se i primi pagano un'Irpef che oscilla fra il 35 e il 43 per cento, un qualunque autonomo che dichiari fino agli 85mila può contare su una tassa piatta del 15 per cento. Il viceministro delle Finanze Maurizio Leo ha promesso sgravi ai primi, peccato che per realizzarli occorrono (molti) fondi. Non solo: se Meloni dicesse sì, si troverebbe sul tavolo ben altre richieste. Una delle più costose - un evergreen di Forza Italia - è l'aumento delle pensioni minime, una misura dai costi spropositati.

impatto degli sgravi fiscali sulle casse dello stato - la stampasgravi fiscali bonus 1PENSIONI

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?