PIAZZA AFFARI PEGGIORA (-1%) DOPO LA DELUDENTE ASTA DEI BOND SPAGNOLI - AL PORTOGALLO POTREBBE SERVIRE UN “PONTE” (ALTRI SOLDI) PER TORNARE SUL MERCATO - S&P, ITALIA IN VERA RECESSIONE - L’INEFFABILE MARPIONNE: BASTA PRETESE, DI DIRITTI SI MUORE - SE BERNABÈ APRE, PATUANO CHIUDE: NON CI SONO LE CONDIZIONI PER SCORPORARE LA RETE TELECOM - UNICREDIT, IL QUARTO UOMO PER IL VERTICE È TONONI - A ROMA BOOM DEL TURISMO, MA L’HOTEL DI RANUCCI È IN GRAVE CRISI - MITTEL, BORGHESI NOMINATO AD - LE STRATEGIE DEL QATAR - LA BCE GONFIA GLI UTILI BANCARI…

 

1 - BORSA MILANO: CALO (-1%) CON EUROPA DOPO DATO USA, FIAT -3%
(ANSA) - Prosegue in negativo la seduta di tutte le Borse europee appesantite dall'asta dei Bond spagnoli e dalla tensione sui titoli di Stato sia di Madrid sia italiani: l'indice Ftse Mib segna una perdita dell'1,08%, l'Ftse All Share un ribasso dell'1,02%, con un peggioramento dopo la diffusione del dato sulle richieste di ipoteche negli Stati Uniti. Tra i titoli principali, il peggiore è Unipol, che cede il 4,98%, deboli i gruppi delle costruzioni e del settore automobilistico in scia alla pesantezza dei loro comparti in Europa: Italcementi cede il 4,75%, Pirelli il 3,60%, Fiat il 3,02% senza particolari influenze dai lavori dell'assemblea.

Male anche Finmeccanica (-4,47%) e Mediolanum, che perde il 4,87% mentre il settore delle banche cerca di tenere (Unicredit -1,65%, Intesa -0,39%). Sempre molto volatile Premafin che entra ed esce dal'asta di volatilità, leggermente positiva Telecom Italia (+0,53%). Vendite su Iren (-4,28%) dopo i conti deludenti resi noti ieri a mercati chiusi, poche ripercussioni su Prysmian (-2,90%) dopo l'acquisizione di una commessa in Libia del valore di oltre 50 milioni di euro per la fornitura di cavi ad alta tensione destinati al rafforzamento delle reti elettriche di Tripoli e Bengasi.

2 - SPAGNA,DELUDE ASTA BOND, MALE TASSI E DOMANDA
(ANSA) - Delude l'asta della Spagna: Madrid ha collocato bond con scadenza 2015, 2016 e 2020 solo per 2,59 miliardi di euro, il minimo importo previsto contro un massimo di 3,5 mld, registrando un calo della domanda e tassi in rialzo. Per i titoli 2015 il rendimento medio è salito al 2,89% dal 2,44% del 15 marzo, con un rapporto domanda e offerta sceso a 2,41 da 4,96.Per quelli 2016 il tasso è salito al 4,319% dal 3,376%(bid-to-cover a 2,46 da 2,59).Il tasso dei Bonos 2020 è stato del 5,338%.

3 - PORTOGALLO: REHN, FORSE NECESSARIO 'PONTE' PER RITORNO SUL MERCATO
Radiocor - punto di vista dell'Unione europea sarebbe saggio essere pronti alla possibilita' che il Portogallo possa aver bisogno di una sorta di 'ponte' quando torna sul mercato'. Cosi' commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn in un'intervista radiofonica a un'emittente finlandese, secondo quanto riportano le agenzie internazionali. Comunque - ha aggiunto Rehn - per molti aspetti 'il Portogallo non e' la Grecia'.

4 - CRISI: S&P, PER ITALIA VERA RECESSIONE, RESTO EUROPA IN MODESTA CRESCITA
(Adnkronos) - A fine 2012 e all'inizio del prossimo anno l'Europa potrebbe vedere segni di ripresa con una modesta crescita, ma alcuni paesi "in particolare Italia, Spagna e Portogallo, affronteranno probabilmente una vera recessione". Lo afferma Jean-Michel Six, capo economista per l'Europa dell'agenzia Standard & Poor's presentando un rapporto sulla situazione economica del continente.

Nel documento - dal titolo "Per l'Europa niente rapida uscita dalla recessione' - si legge anche che "la Germania ed altri paesi chiave del nord Europa dovrbbero vedere quest'anno una crescita del Pil stagnante" mentre "un rafforzamento graduale della domanda da parte dei mercati emergenti dovrebbe fornire un certo sostegno alla luce dell'allentamento delle politiche monetarie in corso nella maggior parte di questi paesi".

Inoltre, secondo S&P, sara' possibile registrare un aumento dei consumi dei privati nei paesi chiave dell'Eurozona, ovvero Francia, Germania e Benelux. Quanto alla Bce, secondo l'agenzia di rating, le sue maxi-iniezioni di liquidita' "sembrano aver accresciuto la fiducia degli investitori, come dimostra il recente calo degli spread" sul debito sovrano.

5 - FIAT: MARCHIONNE, BASTA PRETESE, VOGLIAMO RAPPORTO BASATO SU RISPETTO
(Adnkronos) - "Non chiediamo nulla di piu' di un rapporto a due vie, basato sul rispetto reciproco e non su continue pretese". Cosi' Sergio Marchionne, ad Fiat, richiama le parole del presidente del Consiglio, Mario Monti, e chiede che "le condizioni necessarie a diventare piu' competitivi vengano riconosciute e condivise".

6 - FIAT: MARCHIONNE, DIRITTI SACROSANTI MA SERVE SENSO DEL DOVERE PER PROGREDIRE
(Adnkronos) - "I diritti sono sacrosanti e vanno tutelati. Ma se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo". Lo ha sostenuto Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, rivolgendosi all'assemblea degli azionisti al Lingotto di Torino.

"A volte - ha argomentato - nel nostro Paese ho l'impressione che ci sia un atteggiamento passivo nei confronti del presente. E' come se si pretendesse un domani migliore senza essere consapevoli che bisogna saperlo conquistare". Per questo "credo che dobbiamo tornare a un sano senso del dovere, alla consapevolezza che per avere bisogna dare".

Secondo Marchionne "c'e' una parte del Paese che lavora e che vince le sfide, che non si rassegna all'abbandono, che non perde tempo a predicare, ma lotta e si impegna per fare, per costruire, per progredire. Bisogna fare le cose e farle bene, perche' e' questo che ci definisce e ci fa diventare unici. Le persone di Pomigliano, che hanno abbracciato con noi questa sfida, sono un esempio che e' possibile cambiare le cose. E sono un segnale di grande speranze - ha concluso - per tutto il Paese".

7 - FIAT: ELKANN, IL 2011 HA CAMBIATO IL GRUPPO PER SEMPRE
(Adnkronos) - 'Il 2011 ha cambiato il gruppo Fiat per sempre'. Cosi' il presidente della Fiat, John Elkann aprendo l'assemblea degli azionisti. 'Con lo spin off che ha separato le attivita' industriali dall'auto e con l'acquisizione della maggioranza di Chrysler oggi - ha detto Elkann agli azionisti - avete un gruppo completamente nuovo. Fabbrica Italiana Automobili Torino, nata a Torino nel 1899, e' oggi uno dei principali gruppi automobilistici nel mondo'.

8 - TELECOM: BERNABE', SE CON SCORPORO RETE PIU' VALORE IPOTESI DA VALUTARE
(Adnkronos) - Se con lo scorporo della rete Telecom Italia ottenesse 'un contesto regolatorio piu' favorevole e' un'ipotesi che possiamo prendere in considerazione. Ma oggi non ce ne sono le condizioni e manca inoltre l'interlocutore perincipale che e' l'Authority i cui organi sono rinnovati a maggio". E' quanto afferma il presidente della societa' telefonica Franco Bernabe' in un'intervista al 'Sole24Ore' in cui parla di uno "studio" sullo scorporo societario della rete fatto dalla stessa Telecom. Bernabe' comunque sottolinea che 'non si tratta di un progetto bensi' di uno dei tanti studi che facciamo per individuare le soluzioni migliori per accrescere il valore" della societa'.

9 - TELECOM: PATUANO, OGGI NON CI SONO CONDIZIONI PER SCORPORO RETE
(Adnkronos) - 'Oggi non si vedono le condizioni' per uno scorporo della rete fissa di Telecom Italia. Lo ha detto Marco Patuano, ad di Telecom Italia, a margine della presentazione di un accorco con Microsoft, sull'ipotesi di una separazione della rete del gruppo di tlc.

l Gruppo ha effettuato alcune ipotesi per lo scorporo della rete, ma, secondo Patuano, si tratta solamente 'di un'analisi interna di scenari strategici'. L'ad di Telecom Italia ha sottolineato che la possibilita' della separazione 'e' un'analisi a tavolino e non e' impegnativa' e per Patuano 'non si vedono grandi benefici dal separare due oggetti se la situazione rimane quella di prima, senza benefici per l'azienda e per il Paese. Al momento - ha concluso - e' un'analisi piu' di fattibilita' teorica'.

10 - CRISI: WSJ EUROPE, L'AUSTERITA' IN ITALIA UNA MINACCIA PER L'ECONOMIA - MISURE CONTROPRODUCENTI
(Adnkronos) - 'Le misure di austerity in Italia stanno bloccando l'attivita' nella terza principale economia dell'eurozona, secondo quanto appare dai dati economici piu' recenti che dimostrano come queste misure sono controproducenti'. Lo scrive oggi il 'Wall Street Journal' Europe in un articolo di prima pagina dal titolo 'L'austerita' in Italia rappresenta una minaccia per l'economia'.

Citando i dati diffusi dal Mef lunedi' scorso sul fabbisogno in calo nel primo trimestre, il Wsj afferma che 'i recenti aumenti delle tasse stanno aiutando l'Italia a tagliare il suo deficit ma al contempo stanno spingendo l'attivita' economica a contrarsi ancora piu' velocemente'. Secondo il Wsj Europe 'lo scenario che si sta scoprendo ora in Italia, Grecia e Spagna lascera' i paesi problematici dell'eurozona con percentuali di debito pubblico ancora piu' alte anche se realizzano sforzi dolorosi per ridurlo'.

11 - IL QUARTO UOMO
Andrea Greco per "la Repubblica" - Il quarto uomo per la presidenza Unicredit si chiama Massimo Tononi. Sarebbe lui, dopo Gian Maria Gros-Pietro, Giuseppe Vita, Angelo Tantazzi, l´ultimo entrato nella lista che i selezionatori di Egon Zehnder stanno per sottoporre ai grandi soci di Piazza Cordusio. A Tononi, presidente di Borsa italiana con passato in Goldman Sachs e al Tesoro, non mancano certo competenza finanziaria ed esperienza internazionale, due dei requisiti richiesti. Caso mai, mette le mani avanti qualcuno, gli potrebbero nuocere la giovane età (47 anni) e le esperienze in Hopa e Mittel, che ne fanno un manager forse troppo vicino al presidente bancario "rivale", Giovanni Bazoli. Comunque vada i soci decideranno entro il 16, dopo consulti finali settimana prossima. Uno dei quattro sarà il successore di Dieter Rampl. Salvo colpi di scena.

12 - L'HOLIDAY INN DEL SENATORE RANUCCI IN GRAVE CRISI
http://www.romacapitale.net - A Roma il turismo è in crescita, con un incremento che secondo i dati elaborati dall'Ebtl (Ente Bilaterale Turismo del Lazio) è del 8,36% rispetto al 2010. Ma una delle più importanti strutture alberghiere della capitale, l'hotel Holiday Inn Eur Parco dei Medici, gestito dalla Simid S.r.l il cui presidente è Raffaele Ranucci, uno i Senatori più ricchi della Repubblica (Pd), dichiara una grave crisi a fronte della quale impone ai dipendenti misure lacrime e sangue.

Il "piano strategico 2012" per l'Holiday Inn Eur Parco dei Medici, firmato da Cgil, Cisl e Uil, prevede il blocco del turn over e del rinnovo dei contratti a termine, incentivazioni all'esodo per i tempi indeterminati, la trasformazione di alcuni contratti da tempo pieno a part time e l'utilizzo dell'aspettativa non retribuita in caso di ulteriore calo di lavoro.

L'aspetto ancora più anomalo del "piano strategico", scrivono i sindacati di base, è che i lavoratori dovranno forzosamente finanziare l'azienda del Senatore Ranucci attraverso la decurtazione della loro retribuzione del 2012, con un esborso medio di 3.600 euro a testa.
Le somme così decurtate saranno restituite, e senza interesse, fra il 2014 e il 2017. Ma se il lavoratore vorrà recuperare la sua retribuzione entro il 2012, dovrà lavorare gratis 24 giornate in più durante l'anno in corso. Sempre sperando che la fatidica crisi sia rientrata, altrimenti l'azienda adotterà le stesse misure anche nel 2013.

In buona sostanza, i lavoratori sono posti di fronte alla scelta: o finanziare l'azienda con parte del proprio salario, od essere licenziati. Di fronte a questo attacco alla dignità, ai diritti ed al salario dei lavoratori, l'Usb ha intrapreso una battaglia sindacale e legale, a cominciare dall'assemblea di tutti i lavoratori Holiday Inn Eur Parco dei Medici indetta per domani, mercoledì 4 aprile.

13 - MITTEL: CDA NOMINA BORGHESI AMMINISTRATORE DELEGATO
(Adnkronos) - Il cda della Mittel ha nominato oggi Arnaldo Borghesi amministratore delegato. Presidente viene confermato Giovanni Bazoli, Romain Zaleski vicepresidente. Lo comunica Mittel. Borghesi presiedera' il comitato esecutivo, di cui fanno parte anche Zaleski e Giorgio Franceschi. Bazoli presiedera' il comitato remunerazioni.

14 - AMBIZIONE, PRESTIGIO E POTERE ECCO COSA SPINGE IL QATAR A COMPRARE AZIENDE EUROPEE...
Una Galani per "la Stampa" - Il tentativo degli investitori di trovare una logica finanziaria nel desiderio del Qatar per gli investimenti esteri di elevata qualità rischia di fallire. Nelle ultime settimane, il fondo sovrano del piccolo Stato del Golfo si è interessato alla francese Total, all'azienda del lusso Lvmh. La rapida espansione del variegato portafoglio di investimento del Qatar ha indotto i banchieri a confrontare la strategia con quella che ha determinato la crisi di Dubai.

Diversamente dall'emirato con molti debiti, Qatar sta investendo al punto più basso del ciclo e la sua liquidità è in cerca di collocazione. Secondo un sondaggio Reuters, nel 2012 gli idrocarburi dovrebbero generare entrate di poco meno di 100 miliardi di dollari. L'eccedenza della bilancia delle partite correnti dovrebbe raggiungere il 29 percento del Pil, ovvero 54 miliardi di dollari.

Non è chiaro quanto andrà al fondo sovrano. Le scommesse principali del Qatar sono concentrate in Europa occidentale. Questo, secondo i banchieri, riflette il processo decisionale di tipo top-down di un fondo sovrano ancora giovane, dove una ristretta cerchia di persone sta concentrandosi su una regione che conosce bene e nella quale è la benvenuta. Alcuni investimenti sembrano opportunistici, come la scommessa in Barclays, altri strategici come la recente mossa su European Goldfields.

Ma è difficile dire quello che possedere Harrods, i diritti della diretta sul calcio nazionale francese oppure le partecipazioni azionarie nelle banche greche in difficoltà dà allo Stato del Qatar, oltre a un senso di prestigio e di influenza. Il piccolo Qatar sembra volere molte cose in conflitto. Essere considerato un investitore affidabile e un partner nel settore dell'energia, essere redditizio e un'influente potenza regionale - assieme all'Arabia Saudita, alla Turchia e all'Egitto. Le partecipazioni nelle grandi imprese europee - soprattutto in quelle che portano posti nel consiglio di amministrazione - danno al Qatar un accesso diretto al potere e alla politica. Ciò potrebbe generare guadagni finanziari nel tempo, ma chiamarla una strategia d'investimento concentrata sarebbe eccessivo.

15 - GLI UTILI DELLE BANCHE EUROPEE GONFIATI DALLA LIQUIDITÀ DELLA BCE
George Hay per "la Stampa" - Le banche europee stanno dando la stessa impressione di Ben Johnson. Come tutti sanno, il velocista canadese vinse i 100 metri ai Giochi olimpici del 1988 con l'aiuto di steroidi anabolizzanti. Per tre mesi, quasi l'intero settore bancario europeo ha preso simili droghe per migliorare la performance, cortese concessione di prestiti convenienti da parte della Banca centrale europea.

Ma diversamente da Johnson, il cui inganno durò solo alcuni giorni, alle banche potrebbe essere concesso di coprire l'inganno. Alla fine di questo mese, le banche inizieranno a comunicare i risultati relativi al primo trimestre. Nessuna dovrebbe attualmente svelare quale percentuale dei propri utili è da attribuire alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine (Ltro) del presidente della Bce, Mario Draghi, che ha consentito loro di assumere prestiti di circa 1 trilione di euro all'1% per tre anni che potrebbe creare distorsioni.

Molte delle banche più grandi hanno preso il denaro della Bce come assicurazione contro una nuova crisi dell'area euro. La loro liquidità Ltro è depositata presso la Bce, con interessi di appena 25 punti base - il che costa loro denaro. Se tutto il trilione di euro delle Ltro fosse usato in questo modo, nel 2012 ciò detrarrebbe 7,5 miliardi dai proventi netti da interesse delle banche. Ma molte delle banche periferiche più piccole stanno usando le Ltro come salvagente.

Gli ultimi dati della Bce indicano che stanno usando i fondi a buon mercato per investire nel debito sovrano ad alto rendimento. Se tutto il trilione di euro fosse investito nel debito del governo italiano a 3 anni a un rendimento medio del 4%, i proventi netti da interesse del settore sarebbero di 30 miliardi più elevati. Probabilmente, l'omertà fa comodo a Draghi. Le banche più deboli dell'area euro saranno più redditizie, il che consentirà loro di rafforzare il capitale. Le banche più forti potrebbero dare l'impressone di essere maggiormente in difficoltà, ma possono sempre ridurre la loro esposizione Ltro. Ma la confusione è meno buona per gli azionisti.

 

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