salvini aquarius

SOGNO O SONDAGGIO? LA POLITICA DEI PORTI CHIUSI CONVINCE IL 59% DEGLI ITALIANI (E UN ELETTORE DEL PD SU TRE) – FORTEMENTE FAVOREVOLI CENTRODESTRA E 5 STELLE - LA SCELTA DI SALVINI DI FARE LA VOCE GROSSA IN EUROPA È CONDIVISA DA OLTRE DUE TERZI DEI NOSTRI CONNAZIONALI

Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera

SALVINI AQUARIUS

La settimana è stata dominata dal tema degli sbarchi e dalla vicenda della Aquarius, la nave della Ong Sos Méditerranée che, dopo aver soccorso 629 migranti, si è trovata senza un porto in cui poter sbarcare a causa della chiusura dell' Italia, energicamente sostenuta dal ministro dell' Interno Salvini.

 

La linea dura ha evidenziato una serie di aspetti, sia in relazione all' Europa, sia in relazione agli equilibri interni.

 

Riguardo all' Europa si tratta non solo dell' apertura di un confronto di un' intensità inusuale sul tema immigrazione, ma anche un percorso che mette in discussione le alleanze storiche e apre al cosiddetto gruppo di Visegrad, che oggi peraltro si allarga all' Austria. Contemporaneamente la posizione di Salvini mette in fibrillazione la Francia che reagisce decisamente sopra le righe; inoltre produce un' inaspettata frizione nel governo tedesco con posizioni piuttosto rigide sul tema da parte del ministro dell' Interno e distanti dalla tradizionale apertura della cancelliera Merkel.

 

Infine smuove le acque nella Commissione Europea, con il commissario Avramopoulos che dichiara: «Non si tratta solo di una responsabilità italiana, maltese o spagnola. È una responsabilità europea e richiede una risposta europea». Comunque la si pensi, è indubbio che Salvini ha messo la questione al centro del dibattito europeo in tutta la sua drammatica evidenza.

salvini di maio

 

Sul piano interno gli effetti sono stati meno deflagranti ma altrettanto vistosi. Salvini infatti si è qualificato come il vero referente del governo, scavalcando il presidente del Consiglio, mettendo in ombra Di Maio, costringendo ad adeguarsi il ministro delle Infrastrutture, il pentastellato Toninelli, cui sarebbe spettata l' ultima parola sulla decisione di chiudere i porti. Ed è emersa la difficoltà di tenuta sul tema del Movimento 5 Stelle, percorso da malumori e distinguo, e in più negli ultimi giorni nel vortice dello scandalo dello stadio di Roma.

Come reagiscono gli italiani di fronte a queste posizioni così esplicite? Intanto bisogna dire che c' è una percezione di contenimento degli arrivi. Se infatti un quarto circa pensa che nel primo semestre 2018 gli sbarchi di migranti siano aumentati rispetto al 2017, c' è un robusto 39% che al contrario ritiene che siano diminuiti. Si tratta di una posizione sostanzialmente trasversale a tutti gli elettorati, con una accentuazione fra gli elettori del Pd che, per quasi il 60%, vedono un contenimento. E d' altronde lo stesso Salvini aveva riconosciuto che il precedente ministro, Marco Minniti, aveva fatto un buon lavoro.

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

 

La polemica sui migranti desta grande interesse presso gli italiani, a conferma del fatto che sia un tema nevralgico.

 

Il 63% infatti dichiara di star seguendo la vicenda mentre il 30% ne ha almeno sentito parlare, anche in questo caso con un' attenzione trasversale ai diversi elettorati.

La netta posizione del ministro dell' Interno è condivisa da una netta maggioranza: il 59% apprezza la scelta, contro un 24% che ritiene non si possa rifiutare lo sbarco dei migranti e un 17% che non si esprime. Le opinioni sono certo piuttosto delineate: il centrodestra sostanzialmente granitico, ma anche i pentastellati fortemente favorevoli, con scarsissime sbavature, il che evidenzia che le perplessità per ora sono contenute.

 

Solo gli elettori del Pd e delle altre liste (dove sono prevalenti gli elettori di sinistra) si schierano per la posizione di accoglienza. Ma anche in questo caso con un' importante presenza di posizioni «filosalviniane» intorno a un significativo 30% in entrambi i casi.

aquarius

Ancora più netta l' adesione rispetto al confronto con l' Europa. La scelta di Salvini di fare la voce grossa in quel consesso è condivisa da oltre due terzi degli intervistati. Il consenso si avvicina al 90% tra gli elettori delle due forze di governo e fra quelli di Forza Italia, ma divide equamente gli elettori delle altre liste. Solo gli elettori del Pd si schierano contro questa scelta poiché il rischio è l' isolamento e l' indebolimento dell' Italia. Ma anche qui più di un quarto condivide la scelta del Ministro dell' Interno. È evidente da questi dati che ha funzionato quello che qualche commentatore ha definito un sussulto di orgoglio nazionale di fronte a parole obiettivamente insultanti usate dai francesi.

migranti sulla nave della ong tedesca sea watch

 

SALVINI AQUARIUS

In sostanza, la prima uscita «forte» del nuovo governo, su un tema così sensibile, si rivela un successo interno importante. La Lega capitalizzerà sicuramente con una crescita dei consensi nei prossimi giorni. La partita è però non priva di rischi, di cui almeno due sono evidenti. L' apertura del dibattito in Europa probabilmente non creerà un fronte solido: gli interessi del gruppo di Visegrad non prevedono un accoglimento dei migranti sulla base delle quote. Quando i problemi verranno al pettine è probabile che l' Italia fatichi a riscuotere lo stesso successo attuale. L' altro rischio è sul fronte interno: la «marginalizzazione» della componente pentastellata deve essere recuperata, pur in un rapporto ormai paritario tra due forze di cui una ha avuto i maggiori consensi. In caso contrario non è improbabile che si manifesti una difficoltà di tenuta della compagine governativa.

 

la nave aquariusmatteo salvini al senato 5

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)