1. RENZISSIMO: “SE LETTA SI LOGORA È PERCHÉ GOVERNA MALE, NON PERCHÉ CI SONO IO” 2. LA DOMANDA ORMAI È UNA SOLA: QUANTO PUÒ DURARE L’ESECUTIVO AFFIDATO DA RE GIORGIO A LETTANIPOTE SOTTO UN BOMBARDAMENTO DEL GENERE. RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE, NUOVO CONTRATTO DI GOVERNO E RIMPASTO SONO GIÀ UNO STRESS ECCEZIONALE. MA SE POI CI SI AGGIUNGE IL FUOCO INCROCIATO SU NUNZIA DE GIROLAMO E ALFANO TENDENZA LIGRESTI L’ACCERCHIAMENTO DIVENTA PRESSOCHÉ INSOSTENIBILE 3. TUTTI POLVERONI? FORSE, MA PURTROPPO COMINCIA A VEDERSI ANCHE LA SOSTANZA. CALANO LE ENTRATE TRIBUTARIE E QUEST’ANNO IL TESORO PAGHERÀ 54 MILIARDI DI INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE HA SFONDATO QUOTA 2.100 MILIARDI 4. COME PUÒ PENSARE NAPO-LETTA DI SOPRAVVIVERE A UNA PRIMAVERA DEL GENERE?

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - AVVISI AI NAVIGATI
"Se Letta si logora è perché governa male, non perché c'è un nuovo segretario del Pd. Da parte mia mi sento obbligato a dare una mano perché Letta governi bene: gioco nella stessa squadra". Il Rottam'attore oggi si supera e con la scusa di rispondere a un articolo di Luca Ricolfi scrive alla Stampa una lettera micidiale, in cui prende ancora una volta le distanze dal governino di Mezze Intese. Lo fa rivendicando per se stesso il pieno diritto ad accelerare sulle riforme, perchè "se il capo del governo si logora, si logora per le cose che fa. O che non fa. Non per il tentativo di altri di realizzare finalmente riforme attese da vent'anni" (p. 2).

La domanda ormai è una sola: quanto può durare l'esecutivo affidato da Re Giorgio a Lettanipote sotto un bombardamento del genere. Riforma della legge elettorale, nuovo contratto di governo e rimpasto sono già uno stress eccezionale. Ma se poi ci si aggiunge il fuoco incrociato su Nostra Signora del Sannio e Angelino Alfanayev, altro ligrestiano di complemento dopo Nonna Pina Cancellieri, l'accerchiamento diventa pressoché insostenibile.

Tutti polveroni? Forse, ma purtroppo comincia a vedersi anche la sostanza. La si vede negli ultimi dati sull'andamento della finanza pubblica. Calano le entrate tributarie e le stime ufficiali del Pil per il 2014 sono pericolosamente ottimiste. Quest'anno il Tesoro pagherà 54 miliardi di interessi sul debito pubblico, che ha sfondato quota 2.100 miliardi.

Il mese prossimo la Commissione Ue comincerà a guardare meglio nei conti italiani e il ministro Saccomanni potrebbe dover ammettere che sforeremo sul parametro del 3%. A marzo potrebbero servire nuovi tagli lineari alla spesa, in stile Monti. Ad aprile, tocca alle agenzie di rating esprimersi sui titoli del nostro debito pubblico. E qui arriva il vero panico. Fatti tutti i debiti scongiuri, questo governino che traballa su Nunzia De Girolamo, può pensare di sopravvivere a una primavera del genere?

2 - PROFUMO DI SVENTURA SU ER GELATINA
Ci mancava il grande ritorno di Arrogance Profumo, che in una fluviale intervista a Repubblica dice papale papale: "Se non riusciamo a fare l'aumento di capitale, non è a rischio solo il Monte dei Paschi, ma l'intero sistema bancario italiano. Un'eventualità del genere avrebbe un impatto fortissimo, sia in Italia che all'estero.

Sarebbe un segnale pessimo anche per banche come Carige e Popolare di Milano, che hanno bisogno di aumenti analoghi". Il problema dell'ex capatàz di Unicredit è che la Fondazione del Monte non vuole perdere peso (e con essa i partiti) e allora Repubblica gli chiede che rapporti ha con il ministro Saccomanni. La risposta è diplomatica ma contiene una tirata d'orecchi che Lettanipote e Renzie valuteranno con attenzione: "I rapporti sono molto buoni. Anche se, devo dire, mi aspettavo un'incisività maggiore nei confronti della Fondazione" (p. 15). Cioè, doveva fermarla.

E a proposito del Gelatina, istruttivo come i due principali giornali trattano il suo intervento di ieri all'Ispi. Repubblica lo mette in croce: "Europee, la gaffe di Saccomanni. ‘Vittoria dei no euro? Shock utile'. Il ministro dell'Economia evoca il successo dei nazionalisti, poi fa retromarcia: ‘Era solo una provocazione" (p. 8). Il Corriere invece la gira così: "Basta accusare l'Europa di ciò che va storto'. Saccomanni: timidi segnali di ripresa. Adesso sostegno alla crescita e al lavoro". Quanto alla presunta euro-gaffe, nel pezzo si parla di "equivoco strumentale" su una frase detta in inglese ("welcome choc") "di cui sono chiari significato e registro" (p. 6). Vabbè, a Ezio Mauro non piace Er Gelatina, a don Flebuccio de Bortoli invece sì.

Attenzione però al velenoso tweet di Renato Brunetta: "Saccomanni sta cercando di farsi cacciare". Lo ha scritto a proposito della gaffe di ieri, ma il professore di Forza Italia sa leggere i numeri e chissà che non abbia voluto mandare un messaggio al titolare del Tesoro. Che a marzo rischia di saltare come un tappo.

3 - PIU' SCANDALI PER TUTTI
Qualche flash giusto per rendere l'idea delle acque in cui naviga il barcone di Lettanipote. "De Girolamo, Renzi ora alza il tiro. ‘Dalla Idem altro stile, lei si dimise'. Venerdì il caso alla Camera. Franceschini: no a giustizia sommaria" (Repubblica, p. 6). Per carità, no alla giustizia sommaria, ma come osserva il Cetriolo Quotidiano, "Renzi elogia la Idem, che però non aveva un marito renziano" (p. 1).

Poi si passa ad "Alfano e la telefonata con Ligresti. ‘Trovi una casa ai miei amici...' La conversazione per definire una cena risale al 2011. I pm: penalmente irrilevante" (Stampa, p. 6). E infine tocca anche a Renzie: "Indagato l'uomo di Renzi. Matteo attacca la De Girolamo, ma ha un problema in casa: Faraone, membro della sua segreteria, coinvolto nell'inchiesta sulle spese pazze dell'Assemblea regionale siciliana" (Libero, p. 1). Di questo passa non si salva quasi nessuno. Monito di Re Giorgio in arrivo?

4 - IL GIOCO DELLE COPPIE
Renzie-Banana da una parte, Alfanayev-Lettanipote dall'altra. Nulla di definitivo, per carità, ma le reciproche strategie cominciano a emergere sempre più chiaramente. Repubblica racconta: "Incontro segreto di Matteo con Verdini. ‘Dovete dirmi se reggete un patto'. I dubbi di Napolitano sul rimpasto e sul Letta bis. Forse sabato prossimo a Roma il faccia a faccia tra il segretario pd e Berlusconi. Il sindaco di Firenze teme il ricompattarsi di un fronte trasversale proporzionalista" (p. 9). Il Corriere completa il quadro: "Sulle mosse del segretario pd la mina del proporzionale e la ragnatela premier-Alfano" (p. 11). E il Giornale mette insieme inchieste e trattative per concludere: "Renzi licenzia gli alfaniani mentre tratta con Forza Italia" (p. 2).

5 - BANANA VAGANTE
Intanto il Cavaliere tenta di guadagnarsi sul campo l'affidamento in prova agli assistenti sociali. Sul Corriere, "l'Irritazione del Cavaliere con Fitto e Verdini. L'ex premier: è tornato il pollaio, come ai tempi della scissione di Alfano. Si sfoghino, poi deciderò io. Il leader vuole un ruolo di spicco per il direttore del Tg4: la guida dell'ufficio politico ristretto" (p. 13). Comprensibili equilibrismi sul Giornale: "Il Cav congela l'era Toti: ma basta beghe da cortile. Dopo l'appello di Fitto, Berlusconi media con i big del partito. Però continua a puntare sul direttore Mediaset: è un volto rassicurante. A rischio la kermesse del 26 gennaio" (p. 5).

6 - NON SONO STATO, IO
Si avvia verso un epilogo deludente quanto vergognoso la vicenda giudiziaria di Abu Omar. "Colpo al processo. La Consulta: c'è il segreto di Stato. Sfumano le condanne degli 007. Sentenza a rischio annullamento. E incombe la prescrizione. Scontro nella Corte: 9 voti contro 5, passa il s' al ricorso del governo. Assente l'ex ministro Amato", che ha mandato un certificato medico. Come scrive Liana Milella, "Il fatto che governi di destra (Berlusconi) e di sinistra (Prodi e Letta), e perfino quello dei tecnici (Monti), si siano schierati comunque a difesa del segreto e contro la trasparenza degli accertamenti giudiziari non può che far riflettere" (Repubblica, p. 18). Niccolò Pollari e Marco Mancini saranno prosciolti.

7 - NON E' STATO LUI
Meravigliosa, la storia della richiesta d'arresto di Cerroni, l'Ottavo re di Roma. Corriere: "Le carte sull'arresto del re dei rifiuti rubate un anno fa. Il giallo al Palazzo di giustizia. Furto nell'ufficio del giudice per le indagini preliminari". Il giornale di via Solferino intanto mette anche le mani avanti: "Nelle intercettazioni registrate c'è anche il nome di un giornalista del Corriere" (p. 21). Sul Messaggero, "Caso rifiuti, la richiesta di arresto per Cerroni rubata dall'ufficio del gip. Scandalo immondizia. Il furto ha ritardato le manette per il ras. Aperta un'inchiesta. Le pressioni di Marrazzo per far avere finanziamenti europei al patron di Malagrotta" (p. 6). Il povero Marrazzo non era certo il solo.

8 - LINGOTTI IN FUGA
Nel totale disinteresse della politica, continuano le "fughe" di notizie sul futuro della Fiat. Repubblica scrive che "Diventa un giallo la scelta del quartier generale. Sede legale in Delaware o Olanda. Marchionne: decideremo a fine mese. Per la quotazione della nuova società invece è quasi scontata l'opzione Wall Streeet" (p. 23). Poi passa il Corriere slingottato e mette le cose a posto: "Fiat in Italia investe miliardi'. Con Chrysler sede americana. Marchionne a Detroit: obiettivo un milione di jeep" (p. 31).

Intanto il Cetriolo Quotidiano racconta l'altra faccia delle "sinergie editoriali" di Kaki Elkann. "Publikompass sbaracca. Dipendenti licenziati e business a Rcs". Già messi in mobilità 87 lavoratori, mentre altri 92 stanno per essere licenziati (p. 13).

9 - L'ETERNO PALENZONA
"Il capolavoro di Palenzona, acrobata del potere". Sul Cetriolo Quotidiano, Giorgio Meletti confeziona un paginone al curaro: "Come ottenere un aumento del 4 per cento dei pedaggi autostradali senza proteste dell'autotrasporto, facendo come sempre mille parti in commedia. La rete bipartisan: da Donat Cattin al Pd, da Cossiga a Bisignani, da camionista a banchiere, dalle autostrade agli aeroporti. La tela infinita dell'ex sindaco di Tortona" (p. 12).

10 - AGENZIA MASTIKAZZI
Titolone del Messaggero: "Bankitalia: ‘Ricambio totale alla Pop Marostica" (p. 14). Vivo apprezzamento a Francoforte.

 

 

letta RENZI E LETTAALFANO LETTA CETRIOLO alfano e letta duo extra NUNZIA DE GIROLAMONUNZIA DE GIROLAMOPAOLO BERLUSCONI SALVATORE LIGRESTI IGNAZIO LA RUSSA DAVID THORNE FRANCESCO PROFUMO CON LA MOGLIE FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA SACCOMANNI E LETTA NUNZIA DE GIROLAMO - FRANCESCO BOCCIANunzia De Girolamo con Francesco Boccia e Francesco Giannattasio di Federlegno GiovaniDAVIDE FARAONEMARCO MANCINIManlio Cerronijohn elkann e sergio marchionne consegnano la lancia thema presidenziale a giorgio napolitano Paola Severino Francesco Palenzona e Farnco Bernabe

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)