matteo salvini

IL FORT ALAMO DI SALVINI: LA SUA UNICA STRATEGIA E’ QUELLA DI MANTENERE IL POSTO – IL “CAPITONE” PRENDE SCHIAFFONI DALLA CORTE COSTITUZIONALE SULL’AUTONOMIA, DAI GOVERNATORI ZAIA E FONTANA E DALLA LEGA LOMBARDA (AL CONGRESSO LOCALE È FAVORITO MASSIMILANO ROMEO, ANTI-SALVINI) - LE TRUPPE DEL GENERALE VANNACCI LO CRITICANO DA DESTRA SU ISRAELE, AL SUD È INIZIATA LA FUGA VERSO PORTI PIÙ SICURI E AL NORD IL PARTITO DEI GOVERNATORI E’ IN EBOLLIZIONE. ANCHE SE, PER ORA, NON RAPPRESENTA UN'ALTERNATIVA INTERNA…

Alessandro De Angelis per “la Stampa” - Estratti

 

 

matteo salvini

(...) Di tutto questo, nella postura di Matteo Salvini non c'è traccia.

 

E lo si è capito sin dalla prima reazione: per un leader avvezzo ad attaccare giudici e istituzioni su tutto, è piuttosto bizzarro l'atteggiamento soft assunto con la Corte, che pure gli ha smontato la sua madre di tutte le riforme.

 

Anzi, addirittura in quel pronunciamento ha fatto finta di vedere una vittoria. Breve inciso (tecnico): per capire davvero l'entità delle modifiche da apportare bisognerà leggere pure le virgole delle motivazioni della Corte, che saranno note la prossima settimana. Lì ad occhio si capirà anche che fine farà il referendum, anche se per la certezza bisogna aspettare la Cassazione.

 

matteo salvini

Il gioco politico però è già iniziato, complice la botta arrivata, e ogni testa è un tribunale. Secondo Carlo Nordio il referendum non si farà (e il guardasigilli non si straccia le vesti), secondo Elisabetta Casellati sì (e si propone di agire un ruolo di cerniera sulle modifiche), Giorgia Meloni e Antonio Tajani salomonici rassicurano che, per carità, il Parlamento farà tutto ciò che va fatto, ma si capisce che non hanno alcuna fretta.

 

 

Morale della favola, tutto racconta di un impaludamento, all'interno del quale Salvini però non è in grado di ingaggiare una vera vertenza politica. Né su questo né su altro. La discussione sulla manovra racconta lo stesso film.

 

matteo salvini comizio finale per le regionali in umbria foto lapresse

Insomma, un conto sono i fuochi d'artificio su zecche rosse e Netanyahu, quando invece c'è da fare sul serio la santabarbara è allagata. La ragione è semplice. Per quanto c'è chi racconta la favoletta che, se lo condannano, in fondo gli regalano il martirio sulla difesa dei confini, la verità è che è facile fare i condannati coi processi degli altri. Sarebbe un problema enorme per un leader così consumato nel rapporto col Paese.

 

Con l'aria che tira nel mondo – Donald Trump, Eleon Musk, l'Albania, il cattivismo delle parole e delle politiche – il dibattito sul «se resta o meno vicepremier» nemmeno si pone. Lì rimane. E non è poco avendo come orizzonte la sopravvivenza.

 

matteo salvini

Ma qui c'è anche il problema. Proprio perché la permanenza al governo è la sua ultima ancora, se la deve tenere stretta, sacrificando tutto il resto ovvero il rilancio politico che, anche all'ultimo comitato federale, gli hanno chiesto i suoi con un certo vigore.

 

Ed effettivamente tutto è tarato su questo orizzonte corto. Dettaglio piuttosto indicativo: all'importante congresso regionale della Lombardia, su seimila iscritti, voteranno solo 300 delegati.

 

La motivazione – udite, udite – è che non si possono distogliere le forze dalla gazebata nazionale di solidarietà a Salvini convocata il 15 dicembre, a cinque giorni dalla sentenza.

 

ZAIA SALVINI LORENZO FONTANA

E se passi da «prima il Nord» a «prima gli italiani» a «prima Salvini» ci sta che la maionese impazzisce: al Sud infatti è iniziata la fuga verso altri porti più sicuri, le truppe del generale Vannacci lo criticano da destra su Israele, la «questione settentrionale» rischia di scoppiargli in casa. Certo sull'Autonomia, ma anche sul Veneto. Neanche lì ha fatto le barricate sul terzo mandato di Zaia anche perché, in fondo, lo vive come possibile competitor interno.

 

ZAIA - GIORGETTI - FONTANA - CALDEROLI - SALVINI - FEDRIGA

Non è un caso che financo il mite governatore della Lombardia Attilio Fontana abbia chiesto una legge sul fine vita, sulla scia proprio del suo omologo veneto. Il che tradotto significa che aumentano i segnali di insofferenza da parte di tutto il famoso Nord dei governatori che vorrebbe fare la parte progressista e nordista della Lega e non la sezione italiana dell'Internazionale nera.

 

Succede sempre così: i malumori trattenuti e le contraddizioni irrisolte, prima o poi si manifestano. Anche se, per ora, non fanno un'alternativa interna.

MATTEO SALVINI A QUARTA REPUBBLICA 2fontana salvini zaiamatteo salvini

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…