1. VITE, OPERE E MIRACOLI DELLA DAMA BIANCA FEDERICA GAGLIARDI, DALLE CENE CON IL BANANA AL LAVORO DI “MULO” CON 24 CHILI DI COCAINA PER I NARCOS DEL VENEZUELA 2. LA “BARBIE” CHE ACCOMPAGNÒ IL CAV AL G8 IN CANADA IN POCHI ANNI DI CARRIERA POLITICA È STATA DAPPERTUTTO: DALL’ASSESSORE VELTRONIANO RIZZO ALL’ITALIA DI DI PIETRO, PASSANDO PER LA POLVERINI E ARRIVANDO AL PARTITO DI TABACCI: “È IL MIO MENTORE” 3. IL COMPAGNO BRUNO, DOPO AVER SCARICATO L’EX FIDANZATA EVASORA ARMELLINI, NEGA PURE DI AVER CONOSCIUTO LA MULTITASKING GAGLIARDI: “NON L’HO MAI VISTA IN VITA MIA” 4. PIAZZATA DAL MARITO DELLA CUCINOTTA, AMICA DI BACCINI, AMANTE DI QUAGLIARELLA. AGLI AMICI ULTIMAMENTE DICEVA DI AVERE UN NUOVO LAVORO E CHE VIAGGIAVA MOLTO. MA SULLA POLITICA FRIGNAVA: “MI HANNO TUTTI ABBANDONATA”

1. DAI FLIRT CON I POTENTI ALLA CORTE DEI NARCOS LA DOPPIA VITA DI FEDERICA
Mauro Favale e Giovanna Vitale per "la Repubblica"

Un aereo diplomatico per volare, quattro anni fa, tra i grandi della Terra riuniti a Toronto e un volo di linea Caracas-Roma per finire, ieri, in una cella di Civitavecchia. In mezzo un vita vorticosa fatta di feste tra Ibiza e Miami, viaggi in giro per il mondo, flirt con calciatori e imprenditori, gossip, paparazzi e una passione per la politica che, in cuor suo, avrebbe voluto coltivare magari in Parlamento.

Quel soprannome, "la dama bianca", non ha portato fortuna a Federica Gagliardi, 31 anni, romana, un passato da modella e un futuro che, per ora, la vede accusata di traffico internazionale di cocaina. Di lei, sino a ieri, si erano perse le tracce. «Finirò nel dimenticatoio», disse con troppa disinvoltura nel luglio 2010 subito dopo essere scesa dall'aereo presidenziale che portava la delegazione italiana al G8 in Canada.

Candidamente abbigliata, l'appellativo venne quasi automatico. Così come i pettegolezzi sulla nuova ragazza che il Cavaliere aveva notato solo pochi mesi prima, durante la campagna elettorale di Renata Polverini. Lei, Federica, lavorava nel comitato della futura governatrice del Lazio dove l'aveva portata Giulio Violati, marito di Maria Grazia Cucinotta e allora tesoriere della candidata Pdl. Lunghi capelli biondi, occhi grandi, labbra carnose: Berlusconi ne rimase folgorato. Quella sera le si avvicinò e le diede un buffetto sulla guancia, il gesto in codice per far capire agli uomini della scorta che avrebbero dovuto chiederle il numero di telefono. Da lì, il contatto diretto.

«Lo sapevano tutti che Federica aveva il cellulare del Cavaliere », raccontano oggi i suoi ex colleghi della Regione Lazio. Perché è nel palazzo sulla Cristoforo Colombo, assegnata alla segreteria generale, che la Gagliardi, dopo la vittoria della Polverini, inizia a lavorare. A giugno 2010 prende 4 giorni di ferie per raggiungere Toronto insieme al presidente del consiglio.

«Chiesi a Berlusconi di fare un'esperienza internazionale e lui mi chiamò per il G8», spiegò Federica in un'intervista. Al rientro, le cambia vita. Tutti vogliono sapere se sia lei la fidanzata segreta del premier. Cominciano gli appostamenti dei fotografi e le incursioni nel bel mondo. Prima una lunga e amichevole frequentazione con l'ex ministro centrista Mario Baccini; poi viene immortalata sulla spiaggia di Miami con il calciatore Fabio Quagliarella. Nel mezzo, cene con Emilio Fede e con Marco Mezzaroma, che poi sposerà Mara Carfagna.

E un presunto flirt con Stefano Ricucci, ormai separato da Anna Falchi. Quasi una doppia vita. Di giorno infatti Federica fa l'impiegata modello in Regione, anche a dispetto della Polverini che voleva cacciarla dopo la famosa discesa dall'aereo di Stato.

Fino alla brusca telefonata dell'allora premier: «La Gagliardi non si tocca». E lei fu solo spostata in un ufficio più defilato. Da dove, sempre in tacchi a spillo e abiti aderenti, «anche alle nove del mattino truccata come se dovesse andare a una festa in discoteca», non ha mai smesso di sognare in grande. Nel 2007 lo aveva confidato al suo "capo" di allora, l'assessore capitolino al Commercio Gaetano Rizzo: «Diceva spesso che le sarebbe piaciuto fare politica».

L'anno successivo ci prova pure. Candidata alle comunali per l'Idv. Andò malissimo: 24 voti. L'obiettivo finale, però, non cambia. Comincia a frequentare le feste e i politici che possono offrirle l'occasione giusta. Che arriva grazie a Berlusconi ma sparisce nel giro di poco. L'anno scorso, la Polverini lascia la Regione Lazio e Federica con lei. «Ci siamo visti per un caffè giusto un mese fa», racconta un amico ancora incredulo. «Mi disse che viaggiava molto, pensai avesse una storia con qualcuno che viveva all'estero. Era delusa: "Mi hanno tradito un po' tutti", sono state le sue parole».

Nel frattempo si era avvicinata al Centro democratico di Bruno Tabacci. Aveva provato a dare una mano alla lista civica di Ignazio Marino. Voleva rientrare nel giro, destra o sinistra, importava poco. Ora però tutti negano di averla persino conosciuta. E come una farfalla imprigionata in un bicchiere, la dama bianca ha smesso di volare.


2 - L'EX DIPIETRISTA ROMANA CHE ACCOMPAGNÃ’ SILVIO A CENA CON OBAMA
Francesco Grignetti per "la Stampa"

Di lei resterà soprattutto la foto scattata sotto l'aereo dell'Aeronautica che portava la delegazione dell'Italia al G8 di Toronto. Bella e sconosciuta, attirò immediatamente l'attenzione. E resterà, consegnata al web, l'intervista radiofonica a «La Zanzara», in cui cercava di spiegare perché Silvio se l'era portata al consesso dei Grandi della Terra. «Mi ha dato questa opportunità, l'ho colta... Lo considero uno stage».

Federica Gagliardi, ribattezzata la Dama Bianca, e mai nome fu più azzeccato considerando quanta polvere bianca aveva nel trolley, era al fianco di Berlusconi in Canada, poi a Panama (dove c'è Valter Lavitola), e anche in Brasile. Il Cavaliere se la portò dietro pure alla cena con i Capi di Stato dove ebbe modo di sfiorare Obama, la Merkel e Sarkozy. Il primo, soprattutto, le rimase tanto impresso. «Capite, l'uomo più potente del mondo...». Riferì l'Ansa: «La Gagliardi è stata notata anche dalle delegazioni straniere. "Era seduta dietro il presidente Berlusconi in occasione del rinfresco la sera dell'arrivo delle delegazioni'', riferisce un diplomatico europeo».

La sua ascesa e caduta si può raccontare con pochi nitidi flash. Nata a Roma nel 1982, laurea in giurisprudenza alla Luiss, master alla Pontificia Università Lateranense, comincia come assistente di un assessore comunale della Giunta Veltroni. Gaetano Rizzo, l'ex assessore, ricorderà: «Me l'avevano segnalata degli amici. Era brava. Purtroppo dopo la scadenza del suo contratto, ci sono state le elezioni e avendo vinto il centrodestra, siamo andati tutti a casa».

Lei in verità ci aveva provato, a restare. Alle amministrative è candidata nelle lista dell'Idv (venticinquesima per il Comune, capolista per il XX Municipio), ma le elezioni vanno male per il centrosinistra e malissimo per lei: racimola appena 24 preferenze. Come era finita in lista? «Lavoravo presso la segreteria del senatore Stefano Pedica. Mi hanno chiesto un piacere, ho accettato. Ma ero solo una riempilista».

Vincono i berluscones, intanto, e lei cambia cavallo. La ritroviamo al seguito di un consigliere comunale, Francesco Maria Orsi, di An, che si occupa di decoro urbano. Orsi vorrebbe tanto riportare le bighe al Circo Massimo, ma non se ne fa niente anche perchè lo pizzicano in un giro di squillo e cocaina (ahi!) e Alemanno gli ritira lestamente la delega.
La svolta arriva nella primavera 2010.

Entrata nello staff elettorale di Renata Polverini (che oggi dice: «Non ho parole»), Federica incrocia Berlusconi nel retropalco di piazza San Giovanni. È il 20 marzo 2010. Quella bella ragazza bionda, dal seno prorompente, fa una grande impressione al presidente del Consiglio. Il quale, si sa, è assai sensibile a certi argomenti. Lei è estroversa. «In quel frangente, parlando dei miei studi, gli avevo espresso questa volontà di fare un'esperienza internazionale... Lui al momento non mi promise nulla. Però si è ricordato della cosa».

Eccome se Berlusconi si ricordò. Il 24 giugno appariva bella e sorridente dalla scaletta dell'aereo di Stato. Nel frattempo, la Polverini era divenuta Governatore del Lazio e la giovane aveva avuto un contratto da assistente del nuovo segretario generale. Era ancora in prova, ma quando telefonarono da palazzo Chigi spiegando che il Presidente voleva lei e solo lei al G8, strabuzzarono gli occhi e prepararono i documenti necessari. Fu così che la Gagliardi Federica si trovò catapultata dalle bighe al Circo Massimo alle beghe internazionali. Ma fu una bella favola che finì lì. E il resto è cronaca.


3. TABACCI SMENTISCE LA ‘DAMA BIANCA': ‘IO IL SUO MENTORE? MAI VISTA'
Alessandro Trocino per ‘Il Corriere della Sera'

«Gagliardi chi?» Anche pronunciando il soprannome «dama bianca», la reazione non cambia. «Mai conosciuta». Eppure Federica Gagliardi in pochi anni di «carriera» politica è stata quasi ovunque. La sua capacità di intrufolarsi nei partiti, da sinistra a destra, passando per il centro, è impressionante. Ma come arriva, la bianca dama sparisce. Apparentemente senza lasciare tracce.

Prendiamo il Centro democratico. Il 13 marzo 2013, la Notiziagiornale.it , giornale diretto da Gabriele Pedullà (ex direttore del Tempo ), scrive che la Gagliardi, dopo la parentesi berlusconiana di dama bianca, ha sciacquato i panni nell'Arno del Centro democratico. Dedicandosi «alla gestione dei profili sui social network». E trovando finalmente pace: «È un'esperienza stimolante. Tabacci è una persona seria e poi è cattolico e conservatore. Finalmente si valorizza il merito. Lo considero il mio mentore».

Ma il mentore Tabacci, ora, trasecola e si arrabbia: «Mai vista in vita mia. Portate le prove se le avete. E basta mettermi in mezzo in queste storie, mi sono stufato». E come mai, allora, lei la definisce mentore? «Ma quale mentore e mentore. E poi che vuol dire: a me piace Fiorello, e allora?».

Tabacci smentisce che la dama abbia mai lavorato con lui: «Ma guardate a Berlusconi, che c'entro io. E poi mi risulta che lei abbia lavorato con Stefano Pedica». Fuoriuscito da Italia dei Valori, con Massimo Donadi, Pedica fonda Diritti e Libertà. Che finisce nel simbolo del tabacciano Centro democratico, in una lista che si presenta insieme al centro sinistra. Pedica ora trasecola e si arrabbia: «Attenzione alle querele. La Gagliardi non ha mai lavorato con me».

Candidata, però, sì (24 voti): «Sì, era una dei mille che abbiamo candidato nell'Idv nel 2008. Ma l'ho vista un paio di volte di sfuggita. Credo l'abbia portata Pierluigi Fioretti». Ex An, transitato nell'Idv e poi finito dentro la Destra di Storace. Che, naturalmente, non sa nulla: «Non la conosco, l'ho vista solo nelle foto di Berlusconi». Tra le amicizie della Gagliardi, si fa il nome dell'ex ministro Mario Baccini. Che trasecola anche lui, ma non s'arrabbia: «Mai sentita. Non so neppure come si scrive il suo nome». Tornando ancora indietro, agli albori della sua attività, la si trova nel 2008 all'assessorato al Commercio di Roma, con il veltroniano Gaetano Rizzo. Che all'epoca dello scandalo dama bianca, spiegava: «Me l'avevano segnalata degli amici. Era brava».

Su Twitter la Gagliardi ha un'attività piuttosto intensa. Tra gite al Pasha di Ibiza, cene da Giannino e feste al Byblos, il 30 giugno pubblica una foto, presumibilmente sua, scattata a Stresa, al congresso della berlusconiana Alleanza democratica. Presenti Vittorio Sgarbi e Luigi Alfonso Marra, con un immancabile intervento sull'anatocismo.

Resta da indagare il capitolo Lazio. Perché quando accompagnò Silvio Berlusconi in visita di Stato al G8 in Canada, la Gagliardi (detta Barbie) era in forza alla Regione Lazio, allora governata da Renata Polverini. Che, naturalmente, non la ricorda: «Non la conosco, era una delle tante ragazze del Comitato. Non ho idea di chi la portò in Regione». Come non è chiaro chi la presentò a Berlusconi. Le cronache fecero il nome di Francesco Maria Orsi. Consigliere comunale del Pdl, a suo tempo indagato per feste con prostitute e cocaina (ma le inchieste sono state tutte archiviate): «Ho già smentito e ripeto: non l'ho presentata io. Era una delle tante ragazze del Comitato».

Dopo il Comitato, la Gagliardi passò alla segreteria del Segretario generale, Salvatore Ronghi. Che, stavolta, non smentisce di averla conosciuta: «Sì, lavorava con noi. Era brava, si è sempre comportata bene. Quello che facesse fuori non lo so. Ma mi ha meravigliato molto». E come è arrivata al comitato della Polverini? «Ah, questo non glielo so dire. Era un tipo appariscente. Però da noi si vestiva sempre in modo piuttosto sobrio».

 

 

 

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