george pell cardinale

VENDERANNO CARA LA PELL - UN DOCUMENTARIO DI SKY AUSTRALIA SMONTA LE ACCUSE DI PEDOFILIA AL CARDINALE. LA RETE DI MURDOCH NEL SUO PAESE NATALE È PIÙ CONSERVATRICE DI FOX NEWS, QUINDI IL DOC VA PRESO CON LE PINZE, MA RENATO FARINA SU ''LIBERO'' DICE CHE È ''INCONFUTABILMENTE INNOCENTE EPPURE È IN GALERA IMPICCATO DALL'OPINIONE PUBBLICA COME ORCO DI CHIRICHETTI''

 

Renato Farina per “Libero quotidiano

 

Gerald Ridsdale e George Pell

Cosa succede se si scopre che un cardinale prima impiccato dall' opinione pubblica come orco di chierichetti, quindi condannato in due gradi di giudizio a sei anni di carcere, è inconfutabilmente innocente? Non succede niente in Italia, dove pure sono apparsi sulle prime pagine articoli devastanti contro il porporato, George Pell, 78 anni, arcivescovo emerito di Melbourne e poi di Sidney, figura di primo piano dei pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, e da quest' ultimo chiamato a Roma come capo della segreteria per l' Economia e inserito nel C9, dal numero dei cardinali massimi consiglieri di Bergoglio.

 

 Non commuove nessuno che Pell stia tuttora in carcere in Australia, circolino ancora sue fotografie con le manette ai polsi sotto la canizie macchiata dall' infamia della pedofilia, ora che è stata dimostrata essere una calunnia fumante, fumantissima che ha abbattuto la reputazione di un brav' uomo. Si tace. I tg stanno zitti. Quello che una volta ci insegnavano essere il "Continente Nuovissimo" è sottosopra, dopo che Andrew Bolt, reporter di Sky News Australia, ha ricostruito meticolosamente l' accaduto, con il lavoro più banale del mondo.

 

GEORGE PELL

Ha preso tra le mani la sentenza, la testimonianza dell' accusatore, i tempi e gli spazi in cui si sarebbe consumato un duplice stupro, dimostrando l' impossibilità matematica, geometrica, fisica, chimica del crimine denunciato. E in vista dell' esame del ricorso invoca «che l' Alta Corte rimedi a questo scandalo». Lo scandalo non sta nell' errore, sbagliamo tutti, ma nell' evidenza negata da Procure e Tribunali forcaioli, che hanno ceduto alle richieste di linciaggio provenienti dalla stampa di tutto il mondo e dall' opinione pubblica locale.

 

A questo punto sono necessari una osservazione (1) e un mea culpa (2).

1. Gli abusi di minorenni perpetrati dal clero cattolico sono crimini abominevoli, così pure è stata gravissima l' omertà delle gerarchie. Certo che sì. È una vergogna abissale. Fosse vero anche un singolo caso, sarebbe troppo, ma non è questo il caso: le vittime - ragazzini e ragazzine - violate da sacerdoti e prelati sono tante.

 

GEORGE PELL

È uno scandalo però anche attaccare al collo la macina di mulino a un cardinale innocente, affogandolo nella mala giustizia, perché c' è bisogno di un capro espiatorio importante, simbolico, lasciando che questa infamia si consumi di nascosto, nel silenzio di tutti e purtroppo anche dei confratelli porporati e vescovi e dai loro organi mediatici, tutti spaventati dalle aggressioni mediatiche che potrebbero subire per il fatto stesso di osare eccepire sui modi e la gaudente superficialità con cui si è giunti all' incriminazione e alla condanna (non definitiva).

 

Uno potrebbe dire, e già ci pare di udirne la voce: dinanzi a migliaia di ragazzini abusati che non hanno avuto giustizia, cosa vuoi che sia una strega bruciata per sbaglio? Riabilitare Pell sarebbe come accettare di allentare la stretta sulla giugulare della Chiesa cattolica, adesso che si sta arrendendo.

 

E il suo caso sia strumentalizzato dalla Chiesa per lavarsi la faccia.

CONDANNE PILOTATE

C' è un problema in questo ragionamento così popolare: la nostra civiltà giuridica. Fosse un caso solo, sarebbe troppo.

Ma il caso Pell non consiste in uno sbaglio che può riguardare anche magistrati scrupolosi, ma nel metodo che ha condotto allo scempio della verità. Altri casi di false accuse e di condanne pilotate dall' opinione pubblica potrebbero emergere (e me ne sono stati segnalati diversi) se magistrati e mass media rinunciassero alla furia della giustizia sommaria, restituissero al museo degli orrori il cappi che hanno rubato al Far West, e si esaminassero accuse e indizi con imparzialità.

GEORGE PELL

 

2. Accade in Australia, ma non abbiamo proprio il diritto di tacere. Nell' agosto scorso, anche Libero pubblicò la notizia, senza enfasi. Chiediamo scusa anche noi di non aver sollevato dubbi a suo tempo.

L' aria dei tempi toglie lucidità.

Nel mio piccolo, sapevo che molte cose non quadravano.

 

Conoscevo Pell, l' avevo incontrato a un Meeting di Rimini, non ho investito energie e reputazione sporgendomi nel dichiarare le accuse a dir poco traballanti. Si può affermarlo persino di un politico. Ma di un cardinale accusato di pedofilia, guai. Sei marchiato come complice. Non a caso, dopo che altri avevano manifestato forti perplessità su questa storia, ilfattoquotidiano.it dedicò il 28 febbraio scorso questo titolo, come diserbante preventivo della pianticella del dubbio: «Cardinale Pell, mi sembra incredibile che un giornalista possa difenderlo». Invece esiste ancora un giornalista in Australia. Ha preso in mano le sentenze, le deposizioni dell' accusatore, e le duecento pagine di dissenso radicale di uno dei tre giudici d' appello che non ha voluto sottomettersi alla sentenza già stabilita a priori dal totalitarismo giustizialista. Ne è uscita una storia pazzesca.

 

GEORGE PELL PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

LO STUPRO IMPOSSIBILE

Sintetizza Bolt: «Pell è stato accusato di aver molestato un ragazzo di tredici anni e un altro ragazzo di tredici anni con la porta aperta in una sacrestia normalmente affollata dopo la Messa». Sarebbe entrato lì, e vedendo che i due chierichetti stavano bevendo il vino da messa, li avrebbe intimiditi e costretti - mentre lui teneva i paramenti addosso - a subire uno stupro. Chiunque abbia fatto il chierichetto e servito la messa di un vescovo sa che è im-pos-si-bi-le.

 

GEORGE PELL E DANEY CASEY

Continua Bolt, nel servizio tivù che è stato tradotto dal quotidiano internet Nuova Bussola Quotidiana, a firma di Marco Tosatti: «Ma è ancora più incredibile, perché avrebbe secondo l' accusa fatto questo nonostante altre persone abbiano testimoniato che era loro dovere non lasciarlo mai solo, finché non lasciava l' edificio. E hanno detto che Pell era sulla porta della chiesa, a parlare con i parrocchiani, non nella sacrestia. E notate questo: tutto si regge sulla sola parola non supportata di quel ragazzo che dice di essere stato abusato. Il suo compagno, che ha detto a sua madre di non essere mai stato abusato, ora è morto».

 

Bolt ha ripercorso e cronometrato i tragitti dei chierichetti, quelli di Pell. Conclusione: «Non è solo improbabile che Pell abbia attaccato quei due ragazzi. È impossibile». Bolt dice che i colpevolisti hanno obiettato: «Come è possibile che sia così semplice, e che i giudici non se ne siano accorti, e che invece lei, un giornalista se ne sia accorto?». Risponde Bolt: «È davvero semplice, e questo è lo scandalo».

IL CARDINALE GEORGE PELL

 

Bolt dimostra altre assurdità trascurate dai giudici in quello che è una specie di versione australiana dei processi Tortora e Dreyfus. Si scusa di averci messo tanto a spiegare queste bestialità, ma si spiace anche di più «che ci siano degli attivisti che abbiano cercato di punire Sky quando io sottolineo i problemi incredibili di questa condanna fuori da ogni norma del cardinale Pell.

 

Ma, dannazione! La giustizia deve contare qualcosa in questo Paese! Dobbiamo protestare, ciascuno di noi, in questo Paese, quando un uomo o una donna sono messi in galera per un crimine che non possono aver compiuto. Pensate a come si deve sentire il cardinale Pell, nella sua cella, coperto di vergogna. Ma ricordate: se foste accusati ingiustamente e condannati ingiustamente, sareste contenti se ci fosse qualcuno che vi difende contro la folla».

George Pell GEORGE PELL HARRY POTTERGeorge Pell George Pell

Io sì, voi?

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)