ALFANIANI USA E GETTA - FELTRI: “LA DE GIROLAMO S’È MONTATA LA TESTA E OGGI RISCHIA DI PERDERE TUTTO: LA CARICA, LA FACCIA E IL POSTO IN PARLAMENTO. QUELLI DI NCD TORNINO A CASA O SARANNO ELIMINATI DAI ROTTAMATORI”

Vittorio Feltri per "il Giornale"

Se non sempre è facile difendere Silvio Berlusconi, è difficilissimo difendere coloro i quali lo hanno mollato andando in cerca di gloria nei pascoli della sinistra e dintorni.
C'è poi una certezza: voltare le spalle al Cavaliere porta sfiga più che andare in suo soccorso. Il caso di Angelino Alfano, esaminato ieri su queste colonne, è emblematico. Ma non è il solo.

Guardate Nunzia De Girolamo, fuggita dal Pdl per non entrare in Forza Italia e rimanere abbarbicata al governo nel ruolo di ministro delle Politiche agricole. Oggi rischia di perdere tutto: la carica (francamente eccessiva in rapporto al suo curriculum), la faccia e anche il posto in Parlamento. La gentildonna, finché se ne stava buona buona nella cuccia di Arcore, non correva rischi. Così almeno pareva.

Caspita, non appena uscita dal cerchio magico di Berlusconi per seguire il Coniglione di Agrigento e tentare l'avventura, addirittura fondando un mini partito, le è crollato il mondo addosso. Povera figlia beneventana. Si dev'essere convinta di aver fatto carriera per meriti politici.

In altri termini - crudi ma realistici - si è montata la tesa come tutte le persone che ne hanno poca, e probabilmente ha pensato: Silvio o non Silvio, se sono diventata ministro significa che sono brava e in grado di pedalare per conto mio, magari ciucciando la ruota - metafora ciclistica, sia chiaro - di Alfano, un gregario spacciatosi per campionissimo attrezzato a battere in volata tutti, anche un Berlusconi ormai acciaccato, spompato e in procinto di appendere la bici al chiodo.
Nunzia è forse una calcolatrice?

Non esageriamo. Ha commesso un peccato: si è presa sul serio, lei che, a giudicare dal comportamento descritto dai giornali, tanto seria non ha dato l'impressione di essere, almeno nei momenti in cui si è occupata di bar e di Asl. Intendiamoci.

Non è un'accusa. Certe cose le diciamo con dispiacere, ma sarebbe assurdo non dirle, dato che sono alla base delle grane che hanno costretto madame a presentarsi in Aula per difendere la propria onorabilità. E non solo quella. Poiché, nonostante tutto, le riconosciamo buonafede, aggiungiamo di crederle quando ella afferma di essere vittima di un complotto. Abbiamo creduto a Claudio Scajola, tant'è che lo intervistammo nella speranza di trovare un gancio cui appendere la sua innocenza, ovvio che ci fidiamo anche di lei, fino a prova contraria.

In attesa della verità, le diamo un consiglio non richiesto; eviti di dire delle banalità, frasi fatte grondanti ipocrisia, tipo questa: «Ho fiducia nella magistratura». Porta male. Tutti quelli che l'hanno pronunciata, più o meno con enfasi, se ne sono pentiti, avendo subito ricevuto un avviso di garanzia. Di sicuro lei, signora, ora non è indagata, ma la smetta di continuare a ripeterlo: domani potrebbe esserlo. Se il nostro fiuto di vecchi cronisti non ci inganna, supponiamo che la Procura stia almanaccando qualcosa.

Ci fermiamo qui perché non siamo iettatori né vogliamo apparire tali. Piuttosto raccomandiamo a lei e ai suoi amici del Nuovo centrodestra di fare attenzione alla iella. La situazione è grave anche se divertente. Cara ministro, si dimetta come se fosse una Josefa Idem qualunque. Meglio passare alla storia come anima candida infangata che come anima nera tignosa.

Lo stesso suggerimento vale per Gaetano Quagliariello, che è diventato qualcuno per intercessione di Berlusconi e che, essendosi incollato al governo, pensa di avere motivi buoni per attaccare il proprio benefattore onde dimostrare di aver raggiunto un alto livello di emancipazione.

Il vostro non è un gruppo di avanguardisti, bensì di disperati. Abbandonare la casa del padre è stato un errore, ma non irreparabile. Prima che sia troppo tardi, e già in queste ore potrebbe esserlo, fate retromarcia o sarete eliminati non dai nemici, che non avete, ma dagli ex amici (di sinistra) che vi hanno usato finché gli avete fatto comodo. Gianfranco Fini docet.

Non si illuda nemmeno Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, benché in questi mesi si sia impegnata nel compiacere le Regioni di sinistra (Emilia Romagna e Toscana, per citarne due) penalizzando quelle di centrodestra, per esempio la Lombardia. Anche lei, presto o tardi, verrà liquidata come una qualunque precaria. I progressisti amano i fighetti di centrodestra finché questi fanno il loro gioco, poi li eliminano quali intrusi.

È sempre stato così, lo sarà ancora. È legittimo fare il proprio interesse, ma fino a un determinato punto: e questo è un punto di non ritorno. O il Nuovo centrodestra capisce l'antifona e si ravvede, innestando la marcia indietro, oppure sarà rottamato. Da chi? E da chi se non dai rottamatori? Sveglia.

 

vittorio feltri daniela santanche DANIELA SANTANCHE VITTORIO FELTRI ALFANO LETTA CETRIOLO nunzia de girolamo francesco boccia LORENZIN E QUAGLIARIELLOlorenzin

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...