sgarbi e dago

LA VERA STORIA DELLO SCHIAFFO DI DAGO A SGARBI – LA REUNION TRENT'ANNI DOPO, PER RACCONTARE AL MONDO COME ANDÒ VERAMENTE: “LA TRASMISSIONE ERA REGISTRATA. VITTORIO SI FIONDÒ SUL CORPACCIONE DI GIULIANO DICENDO 'QUESTO NON VA IN ONDA'. GIULIANO AVEVA CAPITO CHE AVREBBE AVUTO UNO SHARE DA EREZIONE DI ROCCO SIFFREDI E DICE ‘LO MANDO IN ONDA’. A QUEL PUNTO...” – ZERI E COSSIGA, LA DIALETTICA DELLO SCHIAFFO E IL TRASH IN TV - VIDEO

DAGO E SGARBI RACCONTANO LA VERA STORIA DELLO SCHIAFFO

 

 

 

 

 

 

lo scontro fra dago e sgarbi

Andrea Parrella per www.fanpage.it

 

Il 15 aprile del 1991, un'era geologica fa. In televisione la rissa non era ancora la norma, sebbene Vittorio Sgarbi avesse già dato prova, in diverse occasioni, di come quella sarebbe diventata la sua principale forma espressiva, nel corso degli anni perfezionata e portata a livelli che, con una certa audacia, si potrebbero definire artistici.

 

In quel giorno del 1991 si materializza quella che è forse la rissa televisiva per eccellenza, sebbene ce ne siano state altre successivamente.

DAGO E VITTORIO SGARBI 30 ANNI DOPO LO SCHIAFFO A L'ISTRUTTORIA

 

Il contesto è quello de L'istruttoria, programma di Italia1 condotto da Giuliano Ferrara, il quale decise con un certo ardire di mettere nello stesso studio televisivo due personaggi allora notoriamente animati da una certa antipatia reciproca. In particolare sembra che Sgarbi non sopportasse affatto Roberto D'Agostino. Quale pretesto migliore per farli confrontare in televisione?

 

 

 

Quello che è successo è storia nota, con un diverbio che culminò prima con dell'acqua gettata da Sgarbi in faccia a D'Agostino, poi con la reazione di quest'ultimo, un sonoro schiaffo in faccia al critico d'arte. Il tutto mentre Ferrara tentava di dividerli.

 

 

 

lo scontro fra dago e sgarbi 6

Un momento passato alla storia, che per entrambi è acqua passata, visto che con il tempo i loro rapporti si sono rasserenati. “Il primo a chiedere scusa?

 

Forse fu lui, non mi ricordo – racconta Sgarbi a La Zanzara – ormai sono 5-6 anni che abbiamo ripreso a frequentarci. Lui mi diede uno schiaffo, ma molti pensarono che l’avessi dato io a lui”. 

 

Ospite del programma radiofonico anche D'Agostino, che invece ha celebrato così il trentennale della lite:

lo scontro fra dago e sgarbi 5

 

Non esistono pentimenti nella mia vita, i pentiti ce li ha la mafia. Lo schiaffo è dialettica, quella era una dimostrazione rafforzata e fisica di un’idea, di un concetto, di un pensiero.

 

Lui mi tirò un bicchiere d’acqua, un punto esclamativo; io gli diedi uno schiaffo, due punti esclamativi. Io prima meno, poi chiedo perché. Certe volte devi stabilire un rapporto dialettico formato sul fisico.

 

Un anniversario che Sgarbi ricorda anche con un post sui social in cui ad una foto con D'Agostino accompagna la didascalia: “Sono passati trent’anni da quel famoso schiaffo. Adesso, però, non abbiamo più l’età per accapigliarci…”.

lo scontro fra dago e sgarbi 4

 

 

lo scontro fra dago e sgarbi 2sgarbi a l'istruttoria prima dello schiaffo da dago dago a l'istruttoria prima dello schiaffo a sgarbi giuliano ferrara vittorio sgarbi l'istruttoria 1991giuliano ferrara l'istruttoria corrado guzzanti ride dopo lo schiaffo di dago a sgarbi lo scontro fra dago e sgarbi 1lo scontro fra dago e sgarbi 7lo schiaffo di dago a sgarbi lo schiaffo di dago a sgarbi lo schiaffo di dago a sgarbi 2vittorio sgarbiPORRO DAGO SGARBI schiaffo dago a sgarbisgarbi e dagosgarbi marina ripa dagolo scontro fra dago e sgarbi 3

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…