LA VERSIONE DI ROCCO: “LA MIA SESSUALITÀ DIROMPENTE? LA DEVO A MIO PADRE. DOPO LA MORTE DI MIA MADRE CORTEGGIAVA LE VEDOVE. L’UNICA CHE GLI HA DETTO SÌ È MORTA DOPO SETTE GIORNI. LUI MI DICEVA: ‘ROCCO, FACCIO TUTTO QUELLO CHE FAI TE NEI FILM, PRECISO PRECISO’”

Teresa Ciabatti per “Il Venerdì di Repubblica

 

Budapest. Foto di famiglia: matrimonio, nascita dei figli, battesimo. Spiaggia, montagna, piscina. Tutti insieme, sorridenti sulle pareti del salone e della grande cucina con tavolo sempre imbandito, i ragazzi ormai adolescenti vanno e vengono e sono affamati. No, non siamo a casa di Giulio Scarpati di Un medico in famiglia , ma a Budapest, nella casa di Rocco Siffredi dove il re del porno vive con Rosa, la moglie, e i due figli, Lorenzo 18 anni, e Leonardo 14.

ROCCO SIFFREDI AUGURI DI NATALEROCCO SIFFREDI AUGURI DI NATALE

 

Di ritorno da Milano dove ha girato lo spot della marca di profilattici Durex per i Mondiali di calcio dal titolo Sacrificio («Ricordate l’orgasmo collettivo del 2006? – dice nello spot – voglio riprovarlo! Non farò più sesso fino a quel momento»), per i prossimi mesi Rocco si dedicherà esclusivamente al Rocco’s World Café, già a Budapest, di prossima apertura a Milano però con menù rivisto: il Rocco hot dog, un hot dog di 23 centimetri con polpette ai lati e spruzzatina di senape sopra.

 

Come ha detto ai suoi figli che lavoro fa papà?

«Mai detto».

 

Rocco Siffredi Rocco Siffredi

Lo hanno capito da soli?

«Ricorda il cartellone della Roberta, quello col culo? Passandoci davanti, Leonardo, quattro anni, chiede: “Anche la signora è di papà?” E io: “Non tutte sono di papà, amore.” Fin da piccoli i miei figli abbinavano la donna al padre. La donna in generale».

 

Orgoglioso?

«No».

 

Sensi di colpa verso la famiglia?

«Sono un uomo diviso in due. La notte sogno diavoli, serpenti, fiamme. Non ho pace».

 

Niente sogni erotici?

«Mai fatti sogni erotici».

 

Nemmeno da ragazzino?

«Ho scoperto la sessualità presto. A dieci anni già mi masturbavo. Purtroppo la finestra del bagno dava sul terrazzo dove mia madre stendeva i panni. Così un giorno apro gli occhi e vedo mamma che mi guarda. Sono rimasto chiuso in bagno per altre due ore, non avevo il coraggio di uscire. È stata lei a chiamarmi: “Hai finito? La pasta si fredda”».

 

Essere scoperto da sua madre l’ha inibita? Nel senso: dopo si è limitato?

CI PENSA ROCCO CI PENSA ROCCO

«Non so se sia vera la storia che se ti masturbi perdi la vista, però io a quel tempo ho perso otto diottrie per occhio».

 

Quando ha deciso di fare l’attore porno?

«A tredici anni andavo a piedi al mare, e sulla Statale trovavo riviste porno gettate dai camionisti. Avevano le pagine appiccicate. Io le staccavo piano piano per non rovinare le foto. La mia rivista preferita era Supersex. Il protagonista (Gabriel Pontello) era una specie di supereroe che veniva da un altro pianeta, dotato di un potentissimo fluido erotico che attraeva le donne. Tutte. A ogni orgasmo, Supersex ringhiava ifix tcen tcen. Fra gli affezionati ancora un grido di battaglia.

 

Come ha detto ai suoi genitori che voleva fare l’attore porno?

ROCCO SIFFREDI TRA LE PORNOSTAR FOTO ANDREA ARRIGA ROCCO SIFFREDI TRA LE PORNOSTAR FOTO ANDREA ARRIGA

«Mai detto. A casa mia non si parlava di sesso. Ho capito che lo sapevano scoprendo nel comodino di mia madre una rivista dove c’ero io. Sono stato io a scoprire lei. E allora lei m’insegue per casa, colpendomi con la rivista, e gridando: “Disgraziato, glielo metti davvero dentro?”. E io: No mamma, di lato...”».

 

Da come racconta, c’era molta allegria in casa sua, insomma: ha avuto un’infanzia felice.

«Una girandola di felicità e dolore. Avevo sei anni quando è morto mio fratello di dodici. Per anni mia madre ha continuato ad apparecchiare anche per lui. Per tutta la vita, lei e mio padre, sono andati ogni giorno al cimitero. Andavano in Vespa, anche d’inverno. Niente li fermava; pioggia, grandine, neve. Mia madre, piena di reumatismi, diceva: “Colpa di tuo padre, nemmeno la patente s’è riuscito a prendere”».

 

Cosa ha significato per lei la morte di suo fratello?

«La perdita di mio figlio è stata…»

 

ROCCO SIFFREDI CON VALENTINE DEMI E MARTINA GOLD FOTO ANDREA ARRIGA ROCCO SIFFREDI CON VALENTINE DEMI E MARTINA GOLD FOTO ANDREA ARRIGA

Lapsus significativo.

«Avrei voluto sollevare mia madre da tanto dolore. Per anni sono stato ossessionato dal peso della sua sofferenza. Ho capito che cosa significa perdere un figlio. Sentivo più il suo dolore di madre che il mio di fratello».

 

Sua madre è morta nel ’92.

«Vede queste fedi?» alza il dito. «La prima è di mia madre, la seconda di mia moglie, del mio matrimonio. Mai tolte. Mai in vent’anni, da quando è morta mamma. Nessuna delle due. Su alcuni set mi hanno chiesto di toglierle: ho sempre detto di no».

 

Il suo amore per le donne è legato in qualche modo a quello per sua madre?

«Eh no, la pulsione dell’uccello è staccata dall’amore per mia madre».

 

Come si spiega che solo lei sia l’unico attore porno a essere diventato una star?

«Io entro in contatto col cervello delle donne. Capisco quello che vogliono. Ogni donna mi guida in quello che io chiamo il Trip degli step. I gradini attraverso i quali il piacere cresce».

 

ROCCO SIFFREDI E LA SOSIA DI ARISA ROCCO SIFFREDI E LA SOSIA DI ARISA

Ultimo step?

«A me piace portare la donna al limite. Copiare me è la cosa più sbagliata, lo dico agli uomini. Se non hai pieno controllo, puoi travalicare il limite. Una donna dello spettacolo di cui non posso fare il nome mi raccontava che viene quando il suo uomo le dà un pugno nell’occhio. Peccato che al sinistro le abbia rotto un nervo e ora debbano concentrarsi solo sul destro. Ecco un esempio di mancanza di controllo da parte dell’uomo».

ROCCO SIFFREDIROCCO SIFFREDI

 

Contano le misure?

«Per quando mi riguarda uso tutti i sensi, una donna la stringo con le gambe, la guardo negli occhi, le parlo, è importantissimo che la partner si senta sempre e solo con te. La cosa si complica quando le partner sono più di una».

 

Più dotato John Holmes o lei?

«Lui era uno yatch, io il suo tender».

 

Eppure lei ha sempre avuto fama di esser più bravo.

«Con Holmes ci siamo incontrati solo una volta, sul set di Banana al cioccolato. Lui non riusciva a stare con Cicciolina, non gli piaceva. C’erano due fluffers - tecnicamente: ragazze che devono provocare l’erezione - solo per lui. In generale lui è stato sempre uno concentrato solo su se stesso. Non gli importava niente delle donne».

 

Ha mai avuto bisogno di fluffers lei?

rocco sifredirocco sifredi

«Mai».

 

Da dove le viene questa sessualità dirompente?

«Da mio padre. Faceva il cantoniere, puliva strade. L’ispettore non lo trovava mai sul lavoro. Papà entrava nelle case quando i mariti erano a lavoro: “Scusi signora, ha un bicchiere d’acqua?”. Quando mia madre era in ospedale, in punto di morte, lui si mette a fare lo scemo con la vicina di letto, anche lei moribonda peraltro. E mia madre a me: “Portamelo via da qui, per favore, non me lo far vedere.”».

 

E dopo?

rocco siffredi01rocco siffredi01

«Dopo la morte di mia madre, mio padre poteva fare quel che voleva. Ma tanto aveva desiderato rimanere solo, che non ha combinato niente. Tutte le vedove gli hanno detto di no».

 

Corteggiava le vedove?

«Non ha capito, appena moriva un collega, lui si presentava a casa: condoglianze e proposta di matrimonio alla vedova. Era un pacchetto. L’unica che gli ha detto sì, è morta dopo una settimana. Si erano conosciuti ai giardinetti. Lui mi diceva orgoglioso: “Rocco, faccio tutto quello che fai te nei film, preciso preciso”».

 

La prendeva come modello?

 ROCCO SIFFREDI ROCCO SIFFREDI

«Negli ultimi anni era caduto in depressione. Contro la volontà dei miei fratelli “deve stare a riposo” dicevano “va curato coi farmaci” - io lo faccio venire a Budapest. La nostra cultura ha il tabù del sesso in vecchiaia, e questi esseri umani si deprimono, si sentono inutili. Allora io carico mio padre in macchina e lo porto a puttane.

 

siffredi rocco918siffredi rocco918

Siccome però fra me e lui c’è stato sempre un problema di linguaggio, di come dir le cose, glielo spiego in metafora: “Papà, queste sono soldati che scaricano il fucile.” Lui s’illumina: metafora colta. Tre dicono no, non vanno coi vecchi. La quarta dice sì. La mattina dopo trovo mio padre sul tapis roulant, 87 anni. “Oggi che programmi abbiamo?” mi fa. Rinato..

siffredi rocco autobiografia coversiffredi rocco autobiografia cover

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO