colf filippina

BADATE ALLE BADANTI – BOOM DI CONTAGI IN ROMANIA, TEST SIEROLOGICI ALLE COLF CHE ARRIVANO A ROMA DAI BALCANI – L’ASSESSORE D’AMATO (REGIONE LAZIO): “SONO INDISPENSABILI, MA HANNO A CHE FARE CON ANZIANI E SOGGETTI FRAGILI: È MOLTO PERICOLOSO” – L'ITALIA POST COVID RIMANE SENZA BADANTI: "IN POCHI MESI IL 50% DI DIMISSIONI IN PIÙ" - L'ALLARME DEI SINDACATI: "MOLTE TORNATE NEI LORO PAESI PER PAURA DEL VIRUS"

FRANCO GIUBILEI per la Stampa

 

BADANTI

L'emergenza-Covid, col dilagare dell'epidemia nei paesi dell'Est Europa, sta provocando conseguenze pesanti fra le famiglie italiane che impiegano badanti e collaboratrici domestiche: i patronati dei sindacati e le associazioni dei datori di lavoro segnalano serie difficoltà nel trovare personale, visto che molte badanti sono tornate in Moldavia, Ucraina o Romania e non hanno ancora fatto ritorno.

 

Perché le frontiere sono chiuse, per problemi di movimento o perché hanno trovato un'altra occupazione. Il dato è impossibile da quantificare, ma ci sono segnali precisi: «Negli ultimi due-tre mesi abbiamo osservato una forte crescita di badanti che hanno dato le dimissioni, il 40-50% in più - osserva Daniele Stefani, responsabile dell'Ufficio colf e badanti della Cgil di Modena -.

 

BADANTI ROMENE

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di donne moldave e ucraine. Le ragioni possono essere che sono andate nel loro Paese per paura del Covid, oppure che trovano condizioni di lavoro migliori altrove. Ci sono moltissime lavoratrici bloccate in Moldavia, che non riescono a tornare in Italia».

 

Quando ci riescono, si apre la questione della quarantena, che dovrebbero trascorrere nelle case degli anziani da assistere. La soluzione non è semplice, se si pensa alla logistica di un'abitazione e al fatto che non dovrebbero avere contatti con altri: «Dovrebbero darne comunicazione all'Usl, ma quasi nessuno lo fa. I controlli sono difficilissimi».

 

I numeri dell'Inps parlano di circa 849mila lavoratori domestici in regola coi contributi fra colf e badanti. Nel 90% dei casi donne, nel 70% straniere, nel 44% provenienti dall'Europa orientale (dati Domina-Fondazione Moressa). La fascia di lavoro nero è enorme: nel nostro Paese ci sarebbe almeno un altro milione di persone che lavora senza contratto. «Tutto il settore è in subbuglio e le famiglie ne soffrono in maniera particolare - commenta Massimo De Luca, dell'Associazione nazionale datori di lavoro domestico Domina -.

 

BADANTI

C'è una difficoltà oggettiva a trovare personale. Uno degli effetti è l'aumento degli italiani fra quanti fanno questo lavoro, visto che molti lavoratori hanno deciso di terminare il rapporto e di restare nel loro Paese d'origine». L'aumento della richiesta è dovuto anche a un altro fattore: «La gente tende a tenere gli anziani fuori dalle Rsa, dunque cresce il bisogno di assistenza a domicilio».

 

Una conseguenza ulteriore è l'aumento delle vertenze, come quella della famiglia che, trovatasi a dover sostituire la badante durante il lockdown, ne ha assunta un'altra in nero perché impossibilitata ad agire altrimenti: «Le hanno dato l'alloggio, altrimenti si sarebbe ritrovata per la strada, e l'hanno pagata 1.100 euro per quattro mesi - racconta De Luca -.

 

colf e badanti

Ora devono affrontare una vertenza da 11mila euro perché la lavoratrice ha fatto denuncia. E di queste situazioni ce ne sono tante». A peggiorare la situazione, la circostanza che i lavoratori domestici «non sono stati minimamente aiutati dallo Stato, che li ha esclusi dalla cassa integrazione».

 

L'ALLARME

MAURO EVANGELISTI per il Messaggero

 

Test sierologici alle badanti che tornano a Roma dai Balcani. Oggi la Romania vive una situazione simile a quella dell'Italia nei giorni più bui di marzo, sia pure con meno vittime: ieri 1.112 nuovi casi positivi, per un totale di 41.275 (oltre quattromila solo a Bucarest).

 

Da varie città del Paese balcanico stanno rientrando, in questi giorni, migliaia di romeni che lavorano nel Lazio, a partire dalle badanti (ma non solo). Si muovono con i pullman a basso costo che arrivano alla stazione Tiburtina dopo oltre 20 ore di viaggio, con le auto private, ma anche con i voli low cost di Ryanair e Wizzair (solo ieri a Ciampino sono atterrati due aerei provenienti da Bucarest).

nicola zingaretti foto di bacco (2)

 

FRONTIERE Si tratta di una nazione dell'area Schengen, dove non ci sono limiti agli spostamenti. Dunque è molto più complicato ipotizzare blocchi o controlli. Solo ieri nel Lazio sono state trovate positive due donne romene tornate dalla Romania che a Roma lavorano come badanti, si occupano di assistenza ad anziani o a persone non autosufficienti.

 

Erano su un bus che copriva la linea Bacau-Roma (24 ore di viaggio) e ora la Regione Lazio è stata costretta ad attivare tutte le procedure di tracciamento. Altri due casi, sempre badanti, erano stati identificati in arrivo dalla Romania qualche giorno fa. Il timore che, dopo il Bangladesh, l'India e il Pakistan, il Paese balcanico diventi un nuovo fronte aperto, con un flusso costante di persone inconsapevolmente positive, è alto. Non solo: chi per lavoro assiste anziani e non autosufficienti, necessariamente avvicina i soggetti più fragili, i più a rischio per gli effetti di Covid-19.

 

ZINGARETTI 33

Per questo motivo alla Regione Lazio stanno pensando a un'operazione di screening simile a quella organizzata con la comunità del Bangladesh, che ha consentito di individuare decine di positivi che altrimenti, inconsapevolmente, avrebbero potuto fare da trasmettitori del virus sulle strade di Roma. Controllare tutte le badanti che tornano dalla Romania è però una operazione perfino più complessa.

 

Riflette a voce alta l'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato: «Dico la verità, il tema delle badanti che tornano dalla Romania, una nazione in cui in questi giorni il virus sta circolando molto, ci preoccupa. Ho visto che i pullman provenienti dalla Romania hanno alcuni accorgimenti per limitare il contagio, però non basta. Per questo stiamo ipotizzando di fare il test sierologico a tutti, ma bisogna capire come organizzarci. Ci sono due ipotesi: effettuare i test sierologici direttamente alla stazione, quando arrivano i pullman, o al contrario organizzare dei drive in solo per loro. Una cosa è certa: qualcosa dobbiamo fare».

 

romania colf

INSIDIE Secondo D'Amato è necessario intervenire, e in fretta, con la prevenzione e lo screening, per due ragioni: «Queste persone sono indispensabili, ma hanno a che fare con anziani e soggetti fragili: è un elemento molto pericoloso. Inoltre, queste donne stanno tornando da città della Romania in cui il virus sta aumentando in modo esponenziale.

 

Noi dobbiamo intervenire, anche perché più in generale anche in Italia i casi positivi stanno aumentando di nuovo. Per un fatto statistico e a causa dei comportamenti imprudenti, ci troveremo in difficoltà ben prima dell'autunno. Lo sto dicendo da giorni». Ieri, nel Lazio, tra i 26 nuovi casi positivi (uno dei dati più alti delle ultime settimane) dodici erano di importazione: non solo le signore romene, ma anche 4 dal Bangladesh, 3 dall'India, uno dal Venezuela, uno dalla Lituania e uno dal Marocco.

romania colf romania colf controlli

 

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…