“NON PROVO SIMPATIA PER CAROLA RACKETE” - IL CRONISTA DOMENICO QUIRICO, CHE HA PASSATO UNA VITA A RACCONTARE I DRAMMI DEI MIGRANTI, RANDELLA LA CAPITANA DELLA SEA WATCH: “NON MI SCHIERO CON IL SUO SBANDIERATO UMANESIMO A TEMPO PIENO, IL NARCISISMO FANATICO DELLA SUA MISERICORDIA. OGGI ESSER SOVVERSIVI NON È VIOLARE LA LEGGE MA OBBLIGARE CHI È AL POTERE A RISPETTARLA. HA CONSEGNATO I MIGRANTI A SALVINI” - AL MOMENTO DELLO SBARCO DELLA RACKETE BATTIBECCO TRA I POLITICI DI LAMPEDUSA...

Condividi questo articolo


1 - CARA CAROLA, STAI SBAGLIANDO

Domenico Quirico per “la Stampa”

 

Domenico Quiricoarticle Domenico Quiricoarticle

Dico la verità: dopo otto anni passati a raccontar i migranti, a camminare insieme, a spartir tutto con il primo di loro che piangesse lacrime nel deserto o tra le onde del mare, non provo simpatia per Carola, capitano della Sea Watch. Non credo ci sia grandezza, neppure tragica, nell' errore.

 

C'è solo l' errore e il danno per la causa per cui ci si batte. Non voglio indignarmi, accusare: la Buona Causa resta quella e non la rinnego, gli xenofobi, sabbia arida, alghe putride, non mi avranno. Ma non mi schiero con la giovane attivista tedesca, il suo sbandierato umanesimo a tempo pieno, il narcisismo fanatico della sua misericordia. Non salgo sulla sua nave.

 

Attenta, vorrei avvertirla, stai redigendo, con il micidiale fanatismo delle buone intenzioni, il manifesto propagandistico perfetto per i razzisti. Alla fine, temo, i quaranta sventurati passeggeri, che ancora una volta non contano, vedranno crescere il loro affanno di tagliati fuori. E questa sarà l' ennesima sconfitta.

ARRESTO DI CAROLA RACKETE ARRESTO DI CAROLA RACKETE

 

Le instillo un dubbio: oggi esser virtuosamente sovversivi non è violare la Legge ma obbligare chi è al potere a rispettarla. Si invoca, a sproposito anche per lei, Antigone e la sua disobbedienza morale: dimenticando che, poi, alla fine del dramma, Creonte, il tiranno, resta al potere.

 

Dopo otto anni, scudisciati da delusioni e amarezze, è giunto il momento di riconoscere che il peccato originale è stato credere che si potesse vincere la battaglia sulla Migrazione utilizzando l' arma della pietà, della empatia verso chi soffre. E' stato anche il mio errore. La compassione non dimostra nulla. Non porta a nulla. Non credo più all' efficacia di queste reazioni di natura animale. La compassione, anche se grande, come avviene nel buon medico, deve passare oltre la piaga che si vuole sanare. Palpare e non ascoltare i gemiti. Suturare. Comporre. Guarire. Questo conta.

 

ARRESTO DI CAROLA RACKETE ARRESTO DI CAROLA RACKETE

Il capitano della Sea Watch è solo l' ultimo di una schiera di persone di buona volontà ma cieche che ha consegnato i migranti a Salvini, legati mani e piedi con i lacci della loro pietà. Perché anche loro cercavano nel migrante il tornaconto, l' esito, il successo. Per otto anni si è chiacchierato, soddisfatti samaritani, in una (mediocre) rive gauche progressista, ripetendo fino allo sfinimento quanto erano giuste profonde belle le nostre ragioni di fronte al cupo e sgangherato barrire dei ciurmadori e degli ignoranti.

 

Occorreva invece domandarsi (dovrebbe farlo anche Carola): è questa pietà, che porta sempre dentro un quoziente di disprezzo altezzoso, che cercano gli uomini e le donne che sopravvivono al mare? O sono invece naufraghi fuggiti dal vasto mondo dove vige il non diritto che cercano disperatamente di entrare nel mondo del diritto? Dove l' arresto deve essere legale, la tortura è punita, il potere controllato, la corruzione reato, il muoversi scelta libera. Un sistema, quello, che arrota, decapita, uccide. Questo invece dovevamo garantir loro: il diritto.

 

ARRESTO DI CAROLA RACKETE ARRESTO DI CAROLA RACKETE

La battaglia con gli altri, i negatori e gli egoisti dei diritti, non si combatteva sull' esser più buoni. Ma con una azione maieutica, pedagogica, paziente, nel denunciare e esigere la correzione delle violazioni che loro commettono: i decreti sicurezza che colano macroscopiche deviazioni illiberali e incostituzionali, redatti da frettolosi azzeccagarbugli sovranisti; lo scandalo, giuridico, di appalti repressivi affidati a Stati in mano a bande criminali come la Libia; le violazione fragranti del diritto internazionale commesse nel riconsegnare i rimpatriati a Stati canaglia; i fraudolenti ritocchi di un mostruoso diritto etnico che vale solo per gli italiani.

 

ARRESTO DI CAROLA RACKETE ARRESTO DI CAROLA RACKETE

Ci volevano giuristi attenti e implacabili, non pasionarie e commozioni, che sono fuoco fatuo, sdegno o fiaba. Era quella la strada, procedere secondo la applicazione della Legge più alta, che è diritto positivo non fatua retorica: tutti gli uomini hanno diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Conosciamo l' album della nostra Storia: è un codice di leggi, sfogliamolo.

 

2 - SEA WATCH, CAROLA RACKETE INSULTATA ALL'ARRESTO. "QUI SUCCEDE IL FINIMONDO", LA BIG LEGHISTA LA BRUTALIZZA

Da https://www.liberoquotidiano.it

 

Lo sbarco di Carola Rackete a Lampedusa è avvenuto tra applausi, fischi e insulti. Non un gesto di intolleranza da parte dei lampedusani accorsi al porto nei confronti dei migranti, perché la rabbia è tutta per l'equipaggio della Sea Watch e la sua capitana, colpevoli di aver volontariamente ignorato le leggi italiane e gli ordini delle autorità. 

 

CAROLA RACKETE CON DAVIDE FARAONE CAROLA RACKETE CON DAVIDE FARAONE

"Non si può venire a fare quello che si vuole - ha gridato l'ex vicesindaco dell'isola Angela Maraventano, leghista, presente sul molo -, non venite nelle nostra isola se no succede il finimondo. Fate scendere i profughi e poi arrestateli tutti". Ne nasce un battibecco con l'ex sindaco Giusi Nicolini, di centrosinistra, e anche lei sul posto: "Che vuoi tu, chi sei tu per decidere chi deve venire e chi no". Quando la Rackete, in arresto, è salita sull'auto delle forze dell'ordine per lei sono volati altri insulti.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA BATOSTA DELL’ITALIA NELLA CORSA A EXPO 2030 È UN BOCCONE AMARISSIMO PER GIORGIA MELONI: ERA CONVINTA CHE ROMA STRAPPASSE ALMENO IL BALLOTTAGGIO, E INVECE L'HANNO ABBANDONATA ANCHE I PAESI UE (SU 27, SOLO 5/6). A COMPLICARE LA CORSA È STATO ANCHE L’ESPLICITO SOSTEGNO DI ISRAELE A ROMA – SUBITO È CACCIA AL CAPRONE ESPIATORIO, CHE A DESTRA VEDONO IN GUALTIERI, L’UNICO INSIEME A MASSOLO CHE SI È SPESO PER LA CITTÀ – PERCHÉ NON È STATO COINVOLTO MATTARELLA? – IL MANCATO SOSTEGNO DEI PAESI UE E' UN BRUTTO SEGNALE PER LA PARTITA DEL PATTO DI STABILITÀ – L’ULTIMATUM DEL PPE ALLA DUCETTA...

UN ATTO POLITICO. IL RITORNO IN PUBBLICO DI MARIO DRAGHI, SEDUTO COME UN PAPA DI FRONTE ALL’ALTARE DI SANT’IGNAZIO DI LOYOLA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ALDO CAZZULLO, HA SIMBOLEGGIATO UN ATTO DI DISSENSO ALL'ATTUALE REGIME POLITICO - IL SUO PROGRAMMA “ELETTORALE” (“PER L’EUROPA È IL MOMENTO DI DIVENTARE STATO” - ALTRIMENTI NON C’È SALVEZZA), E’ UN’ALTERNATIVA ALLA DERIVA SOVRANISTA IN ATTO. E LA FOLLA CHE SI È SCAPICOLLATA ALLE 16.30 NELLA CHIESA DEI GESUITI ERA LÌ IN CERCA DI UN ESORCISMO CHE SPAZZI VIA QUESTO INCUBO NERO COL FEZ - COSA CHE NON AVRÀ FATTO PIACERE A MELONI E SALVINI. NÉ A QUELLA PARTE DEL ‘’CORRIERE DELLA SERA’’ CHE TIFA PER LA DUCETTA, CHE HA SBATTUTO UN EVENTO MAI VISTO IN ITALIA A PAGINA 15 - NEMMENO UN DRAGHI CHE ROMPE IL SILENZIO DALLA SUA USCITA DA PALAZZO CHIGI (22 OTTOBRE 2022), INTERVISTATO DAL VICE DIRETTORE E PRIMA FIRMA CAZZULLO, PRESENTE IL SUO EDITORE CAIRO, HA CONVINTO IL CORRIERONE A SPARARE L’EVENTO IN PRIMA PAGINA. DEL RESTO, DEL PD ERANO PRESENTI SOLO GUERINI E ZANDA…

CSM: IL CONSIGLIO SUPERIORE DI MANTOVANO – AVVISO AI NAVIGATI: SI E' SPEZZATO IL FILO ROSSO CHE DOVEVA COLLEGARE IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO CON IL QUIRINALE - DOPO IL PREMIERATO CHE DIMEZZA I POTERI DEL COLLE, OGGI L'ATTACCO ALLE TOGHE, FREGANDOSENE ALTAMENTE CHE MATTARELLA RICOPRA IL RUOLO DI CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA - ED ORA MANTOVANO CALZA IL FEZ E PIAZZA I SUOI FEDELISSIMI NEI POSTI CHIAVE, A PARTIRE DAL CSM: DA DANIELA BIANCHINI, CONSIGLIERA LAICA IN QUOTA FDI A MIMMO AIROMA – COMUNQUE, FANNO BENE GIORGIA E CAMERATI A PREOCCUPARSI DELLA MAGISTRATURA, PERCHÉ PRIMA O POI TUTTI I FASCI ARRIVANO AL PETTINE…

MILANO E LA “ROMA SANTA E DANNATA” – PROIETTI: “IL FILM DI DAGO & GIUSTI NON È SOLO CAZZEGGIO A TINTE FORTI, MA UN PICCOLO SAGGIO DI “ANTROPOLOGIA SPICCIOLA” SULLA METAMORFOSI DI UNA CITTÀ A MISURA DUOMO CHE NON SA PIU’ RIDERE DI SÉ STESSA DOV’È FINITO LO SPIRITO “SCAPIGLIATO” DI CARLO DOSSI O DI CARLO PORTA, CON LE LORO POESIE OSCENE? - COSA RESTA DEL MONDO DI CAMILLA (CEDERNA) E DELLE “SCIURE” IRRISE DALLA SIGNORINA SNOB DELLA VALERI? - TRA I MERITI DELL’OPERETTA (A)MORALE C’È PURE QUELLO DI AVER SDOGANATO GLI ANNI ’70-’80, CHE NON FURONO SOLTANTO ANNI DI PIOMBO E “MILANO DA BERE” MA SPECCHIO DI UNA NUOVA REALTÀ: DA AVANTI POPOLO AD AVANTI POP, TRA SOGNI SESSO E CONTROCULTURA’’