antonio laudati raffaele cantone pasquale striano

LO FAMO STRIANO – PER "LA VERITÀ" SAREBBE IMMINENTE L’AVVISO DI CHIUSURA INDAGINI SUL CASO DEL FINANZIERE “SPIONE” E SULL’EX CAPO DELLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA. MA LA PROCURA DI PERUGIA SMENTISCE: "LE INDAGINI NON SONO FINITE E NON È PREVEDIBILE LA CONCLUSIONE" - IL QUOTIDIANO DI BELPIETRO HA RIVELATO CHE IL PROCURATORE DI PERUGIA, RAFFAELE CANTONE, HA CHIESTO L’ARRESTO, MA IL GIP SI È OPPOSTO – IN COMMISSIONE ANTIMAFIA, FORZA ITALIA AZZANNA: “GRAVE SCANDALO, DOBBIAMO PROSEGUIRE PER ACCERTARE LA VERITÀ” – I LEGALI DI LAUDATI: “PENSAVANO A UNO SCHERZO…”

Articoli correlati

LO FAMO STRIANO-CANTONE CHIEDE I DOMICILIARI PER LAUDATI E STRIANO NEL CASO DEI PRESUNTI DOSSIERAGGI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROCURA, NON PREVEDIBILE FINE INDAGINE SU ACCESSI ABUSIVI

(ANSA) - Per la procura di Perugia "non sono affatto concluse" le indagini sui presunti accessi abusivi al sistema delle segnalazioni di operazioni sospette e alla banca dati della Direzione nazionale antimafia. L'Ufficio guidato da Raffaele Cantone ha reso noto che "sono ancora in corso e non è prevedibile la loro conclusione in tempi brevi, in quanto, dagli accertamenti delegati al Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, sono emersi ulteriori episodi di possibili accessi abusivi, oltre a quelli già oggetto di contestazione nei mesi scorsi con l'invito a comparire". 

 

DOSSIERAGGI, DOPO IL NOSTRO SCOOP L'ANTIMAFIA CORRE: «GRAVE SCANDALO»

Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”

 

Antonio Laudati

La notizia della richiesta di arresto da parte della Procura di Perugia nei confronti dell’ex sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, il settantenne Antonio Laudati, e del tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano, 59 anni, per anni in servizio presso la Dna, ieri ha attirato l’attenzione sia del mondo politico che di quello giudiziario, di cui Laudati è stato un importante esponente per molti anni.

 

I membri di Forza Italia della commissione Antimafia, capitanati dal senatore Maurizio Gasparri, hanno diramato un comunicato sul nostro scoop: «Questa notizia conferma la gravità dei fatti e la necessità di proseguire in Commissione antimafia con tutte le iniziative utili per accertare le verità e le complicità politiche e istituzionali di uno, lo ribadiamo, dei più grandi scandali della storia repubblicana.

 

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE 2

La vicenda nella Commissione antimafia è tutt’altro che conclusa. Ed investe anche le persone che negli anni hanno diretto questa struttura e che non possono trovare un comodo rifugio in luoghi istituzionali, dove si manifesta un pesante e non risolto conflitto di interesse. Sul quale torneremo con determinazione».

 

Laudati, ad aprile, è andato in pensione da indagato per il reato di accesso abusivo a banca dati informatica, abuso d’ufficio (reato oggi abolito) e falso in atto pubblico. L’accusa per lui è di aver confezionato con Striano alcuni pre-dossier investigativi mentendo sui veri motivi per cui sarebbe partita l’attività di indagine.  Secondo gli inquirenti perugini i fascicoli contestati nascondevano interessi personali della toga.

 

RAFFAELE CANTONE

Il finanziere, invece, è accusato di una bulimica attività di controllo (la Procura parlò di «numeri mostruosi») nelle banche dati della Dna presso cui lavorava, e, in particolare, nell’archivio delle Segnalazioni di operazioni sospette provenienti dagli uffici antiriciclaggio degli istituti di credito. […] «Spiate» che, secondo l’accusa, […] sarebbero state effettuate […] per passare informazioni a tre giornalisti del quotidiano Domani.

 

Come scritto ieri, il 23 settembre è stata fissata l’udienza davanti al collegio del Tribunale del riesame dopo che il gip ha rigettato la richiesta di domiciliari per i due principali indagati sui cosiddetti dossieraggi che sarebbero stati perpetrati in particolare da Striano, il procuratore di Perugia Raffaele Cantone ha fatto ricorso.

 

RAFFAELE CANTONE CHIARA COLOSIMO

Il giudice, pur rilevando i gravi indizi di colpevolezza, non ha rinvenuto traccia dei rischi che fanno scattare le esigenze cautelari, che sono il pericolo di fuga, la possibile reiterazione del reato e l’inquinamento del quadro probatorio. Tutti rischi che non sembrano sussistere considerando che Laudati è andato in pensione e Striano non lavora più nel vecchio ufficio.

 

Ieri le reazioni ufficiali al nostro scoop sono state pochissime. Le agenzie hanno solo registrato che le indagini non sarebbero chiuse e sarebbero in corso ulteriori accertamenti.

 

PASQUALE STRIANO

Alcune fonti hanno, però, riferito alla Verità che sarebbe imminente l’invio dell’avviso di chiusura indagini. Bocche cucite anche da parte degli indagati e degli avvocati. Solo il difensore di Laudati, il professor Andrea Castaldo, ha diramato uno stringato comunicato stampa: «A seguito delle notizie apparse su diversi organi di stampa. Peraltro riportanti inesattezze e delle richieste pervenutemi di informazioni e conferme, preciso che, almeno allo stato, non si intende rilasciare alcuna dichiarazione né diffondere atti, a tutela del consigliere Laudati e del doveroso rispetto per l’attuale fase del procedimento».

 

Alla richiesta di quali inesattezze siano contenute nella storia della richiesta di arresto (confermata dalla stessa Procura) e del ricorso dei pm al Tribunale del riesame, Castaldo non ha inteso rispondere.

 

Antonio Laudati

Venerdì, prima dell’esplosione del caso, era stato un po’ più disponibile e aveva convenuto sull’abnormità della richiesta di arresto, forse senza precedenti (perlomeno recenti), per un membro della Direzione nazionale antimafia, sebbene uscente, e, comunque, per un magistrato della levatura di Laudati, il quale, prima di trasferirsi alla Dna e di fare il coordinatore dell’ufficio Sos, era stato anche procuratore a Bari, dove aveva dovuto gestire il pasticciaccio delle escort fornite da Gianpaolo Tarantini a Silvio Berlusconi.

 

Tre giorni fa, dopo aver appreso la notizia dell’istanza di arresto, avevamo domandato al legale se fosse successo qualcosa e lui, con una risata ironica, aveva replicato: «Diciamo che qualcosa è successo». E ci aveva confermato che l’udienza era stata fissata per «dopo metà settembre» […]. La notizia era arrivata, poco prima di Ferragosto, attraverso la notifica del ricorso al Tribunale del riesame e non era stata divulgata. «La cosa ci ha colpito completamente» ha ammesso Castaldo.

 

POLITICI - MANAGER E VIP SPIATI DA PASQUALE STRIANO

Di fronte all’ipotesi prospettata dal cronista di un possibile accanimento, il legale aveva svicolato: «È una domanda a cui non so rispondere, è una cosa che valuto dal punto di vista tecnico». Incalzato, si era lasciato un po’ andare: «Pensavamo a uno scherzo, però è proprio così». Quindi aveva specificato di non essere riuscito neppure a leggere tutti gli atti, che sono 2-3.000 pagine». Dopo aver ribadito che «Laudati è fuori da tutto» e, quindi, non può creare problemi, ha concluso: «Siamo rimasti sorpresi perché è un po’ fuori dal comune questa richiesta». E, per chi non ha letto gli atti, è difficile non condividere questa opinione, considerando anche il mancato accoglimento da parte del giudice.

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”