ponte morandi genova luigi di maio giuseppe conte

“SU AUTOSTRADE È FINITA A TARALLUCCI E VINO” - MENTRE DI MAIO E CONTE POSTANO I LORO FACCIONI SU FACEBOOK ED ESULTANO PER LA CHIUSURA (SENZA REVOCA) DELLA TRATTATIVA CON I BENETTON, SALVINI E LA MELONI ATTACCANO: “INCAPACI O COMPLICI?”, “I BENETTON POSSONO DORMIRE SU DUE GUANCIALI” – CHE SIANO PIUTTOSTO TRANQUILLI SI CAPISCE DALL’ANDAMENTO DEL TITOLO ATLANTIA, CHE DOPO L’APERTURA BOMBA TIENE E CHIUDE LA GIORNATA A +26,65%, ANCHE SE NELL’ACCORDO SI PREVEDE UNA SUA USCITA PROGRESSIVA DA ASPI…

1 – BORSA, MILANO CORRE CON ATLANTIA ALLE STELLE A +26,65.

ATLANTIA INVESTITORI

(AWE/Finanza.com) - Milano in corsa grazie anche a speranze sul vaccino anti-Covid e ai conti oltre le attese di Goldman Sachs che hanno alimentato gli acquisti anche a Piazza Affari. Il Ftse Mib ha superato di slancio quota 20mila chiudendo a 20.281 punti, in salita del 2,02%. Bene anche lo spread che si mantiene stabile a 165 punti base, con il rendimento del decennale italiano si attesta all'1,2% sul mercato secondario.

 

Altra spinta al mercato italiano è la fumata bianca sul nodo Autostrade con l'accordo nella notte tra governo e Atlantia. Aspi passerà sotto il controllo pubblico con la progressiva uscita di Atlantia attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di Cdp e l'acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali. A Milano il titolo Atlantia ha chiuso a +26,65% a quota 14,49 euro. (...)

 

2 – PERCHÉ CONTE, NEL DUELLO ALL’ULTIMO PONTE CON I BENETTON, CI HA PRESO PER IL CULO. INTANTO, LA FATIDICA PAROLA “REVOCA” NON C’È, SOSTITUITA DA TRATTATIVA. E STAMATTINA LA “VITTORIA” DI CONTE È STATA COSÌ ACCOLTA IN BORSA: + 25,69% PER IL TITOLO DI ATLANTIA  (CHIUSURA A +26,65%)

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/perche-conte-nbsp-duello-all-rsquo-ultimo-ponte-benetton-242218.htm

 

 

luciano benetton

3 – CONTE: «SU AUTOSTRADE HANNO VINTO LO STATO E I CITTADINI». PROTESTE DA LEGA E FDI: «FINITA A TARALLUCCI E VINO»

Da www.corriere.it

 

«Ieri è successo qualcosa di assolutamente inedito nella storia politica italiana. Il governo ha affermato un principio, in passato calpestato: le infrastrutture pubbliche sono un bene pubblico prezioso, che deve essere gestito in modo responsabile, garantendo la piena sicurezza dei cittadini e un servizio efficiente».

 

Il premier Giuseppe Conte commenta così l’intesa raggiunta sul dossier Aspi all’alba, al termine di un delicatissimo Consiglio dei ministri. E poi: «È stata scritta una pagina inedita della nostra storia. L’interesse pubblico ha avuto il sopravvento rispetto a un grumo ben consolidato di interessi privati.Ha vinto lo Stato. Hanno vinto i cittadini», aggiunge.

 

giuseppe conte genova ponte assembramento

Quanto concordato ieri notte nel corso del Consiglio dei ministri tra governo e Benetton «andrà tradotto nei prossimi giorni in un accordo chiaro e trasparente. Questa è l’unica strada che potrà impedire la revoca della concessione». Con l’intesa su Aspi, aggiunge il premier, «avremo tariffe più eque e trasparenti, più efficienza, più controlli, più sicurezza».

 

E infine: «Non spetta al governo accertare le responsabilità penali per il crollo del Ponte Morandi. Questo è compito della magistratura e confidiamo che presto si completino questi accertamenti in modo da rendere giustizia a tutte le vittime di questa tragedia». Perché « ha vinto il rispetto della memoria delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi», aggiunge.

autostrage per l italia

 

«Torna agli italiani ciò che è sempre stato loro, cioè una infrastruttura importante come quella autostradale». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli interpellato sull’accordo raggiunto stanotte in consiglio dei ministri tra governo e famiglia Benetton su Autostrade.

 

 

patuanelli paola de micheli

«È un risultato che solo questo governo poteva portare a casa, soprattutto questo presidente del consiglio. Questa notte — aggiunge il ministro Patuanelli — è stata una notte importante non solo per il governo ma per tutto il Paese, per le vittime del Ponte Morandi, la giustizia la farà la magistratura, ma dal punto di vista etico e politico non potevano lasciare la gestione di autostrade a chi ne ha causato il crollo di una parte importante.

 

Credo che sia un risultato che va affinato nelle prossime ore ma ritengo che sia giusta la presenza dello Stato, il M5S lo dice da sempre: la privatizzazione delle autostrade è stato un suicidio economico oltre che gestionale». E infine: «Siamo soddisfatti, perché abbiamo sempre detto di togliere la gestione autostradale si Benetton, questo è un passaggio importante di quello che è successo stanotte».

 

L'ARTICOLO DEL NEW YORK TIMES SUI BENETTON

Trionfante nei toni anche il leader reggente del Movimento: «I Benetton escono da Autostrade per l’Italia ed entra lo Stato: quel che andava fatto è stato fatto — commenta Vito Crimi —. Le istituzioni hanno esercitato fino in fondo il loro ruolo, affinché l’interesse pubblico prevalesse sul privato. Abbiamo ottenuto un risultato straordinario, reso possibile solo grazie alla incrollabile determinazione del Movimento 5 Stelle, che inizialmente qualcuno considerava “follia”».

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

Sulla stessa linea c’è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5S): «I Benetton hanno accettato le condizioni del governo — commenta l’ex leader del Movimento —. Lo Stato diventerà il primo azionista di Autostrade, la famiglia Benetton avrà meno del 10% delle quote ed entro qualche mese uscirà definitivamente da Aspi. Questo significa che i Benetton non gestiranno più le nostre autostrade. Era il nostro principale obiettivo. E ce l’abbiamo fatta». E poi: «Dopo molte battaglie, lasciatemi dire che è un ottimo risultato. Impensabile fino a un anno fa, quando nella precedente esperienza di governo c’era chi continuava ogni giorno a mettersi di traverso».

 

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti dà totale appoggio alla decisione dell’esecutivo: «Le scelte e i risultati del governo sulla vicenda Aspi sono molto positivi per l’Italia — commenta il leader dem —. La sicurezza e l’interesse pubblico prima di tutto. È stato premiato il lavoro di squadra: la fermezza del premier Conte che ha indicato una strada, il grande impegno di tutti i ministri del Governo, la collaborazione fattiva di tutte le forze di maggioranza anche nei passaggi più difficili».

 

Dura la replica della Lega: «Nessuna revoca (come promesso dai 5Stelle) — tuona il leader del Carroccio, Matteo Salvini —, tanti altri soldi pubblici spesi e, anche oggi, cantieri fermi e le solite code, in Liguria e in mezza Italia. Incapaci o complici?».

 

IL POST DI LUIGI DI MAIO SUI BENETTON E AUTOSTRADE (MA NON PARLA DI REVOCA)

Molto critica anche la reazione di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia: «Su Autostrade è finita a tarallucci e vino, con un percorso solo immaginato e ancora tutto da fare, da qui a un anno è facile che il governo non sia nemmeno più lo stesso e con il Pd a controllare il ministero dei Trasporti, i Benetton possono dormire su due guanciali. Il contratto capestro stipulato a fine anni ‘90 rimane tale, sulle infrastrutture strategiche continuano a banchettare le oligarchie di casa nostra e gli stranieri. In pratica, hanno evitato la revoca ad Autostrade, «con il favore delle tenebre»».

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova luigi di maio alla commemorazione del crollo del ponte morandii meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...