benetton ponte morandi

BENETTON? MALETTON! – ATLANTIA VA ALLO SCONTRO FINALE CON IL GOVERNO E PRESENTA UN NUOVO ESPOSTO ALLA CONSOB - COME MAI LA PAROLA “REVOCA” È SPARITA DALLA LETTERA AI BENETTON? - I MAGLIARI VENETI FANNO I DURI MA SI DIMENTICANO UNA COSA FONDAMENTALE: IN DIECI ANNI ASPI HA SPESO IL 28% IN MENO DI QUANTO PROMESSO SUGLI INVESTIMENTI, MANCANO ALL’APPELLO 3 MILIARDI E MEZZO. E NEL FRATTEMPO GLI AZIONISTI SI SONO MESSI IN TASCA 6 MILIARDI DI DIVIDENDI

carlo bertazzo

1 – AUTOSTRADE IN DIECI ANNI HA SPESO IL 28% IN MENO DI QUANTO PROMESSO SUGLI INVESTIMENTI: MANCANO ALL’APPELLO 3 MILIARDI E 559 MILIONI – NEL FRATTEMPO LE TARIFFE SONO AUMENTATE DEL 27,3% E GLI AZIONISTI SI SONO MESSI IN TASCA 6 MILIARDI DI DIVIDENDI – L’ACCORDO CON CDP C’È MA NON C’È ANCORA NIENTE DI FIRMATO: L’ULTIMA NOVITÀ È LA MOSSA DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI TORINO, CHE SI È SCHIERATA A SOSTEGNO DELLA VENDITA DELLE AZIONI SUL MERCATO… (DAGOSPIA DEL 12 AGOSTO 2020)

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/male-benetton-ndash-autostrade-dieci-anni-ha-speso-28-meno-244396.htm

 

 

2 – ATLANTIA CHIEDE AIUTO A CONSOB

Manuel Follis per “MF”

 

giuseppe conte paola de micheli

Dopo l' ultimatum del governo ad Atlantia, si inasprisce lo scontro con la società di Treviso. La società guidata da Carlo Bertazzo ha presentato un nuovo esposto a Consob (l' ultimo risaliva al 14 luglio) chiedendo di valutare urgentemente i provvedimenti da adottare a seguito delle dichiarazioni rilasciate a mercati aperti dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, che hanno determinato la sospensione delle negoziazioni per eccesso di ribasso.

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

Il titolo a fine giornata ha chiuso in calo del 2,16% a 13,14 euro. L' esposto, si legge nel comunicato di Atlantia, «si rende necessario per tutelare gli interessi degli oltre 37 mila azionisti e investitori della società e garantire la parità informativa, tenuto conto che nessuna decisione del governo, in merito alla concessione di Aspi, è stata ancora comunicata alla società».

 

La giornata di ieri è stata contraddistinta dalle dichiarazioni sul caso Autostrade. I ministri Patuanelli e De Micheli hanno entrambi dichiarato di ritenere, allo stato attuale, più vicina e più probabile la revoca della concessione, mentre il premier Giuseppe Conte si è limitato a constatare lo stallo nelle trattative senza aggiungere altre dichiarazioni proprio «perché è una società quotata» (atteggiamento peraltro che è stato molto apprezzato da Atlantia).

patuanelli paola de micheli

 

Le dichiarazioni di Patuanelli e De Micheli sono state invece giudicate dalla holding «inaccettabili a Borsa aperta» e anche «in aperto contrasto con le norme del Testo Unico della Finanza» e per questo il gruppo ha chiesto un «deciso intervento» della Consob per garantire la regolarità del mercato. «L' impatto di simili dichiarazioni può infatti determinare rilevanti conseguenze sulla regolarità delle negoziazioni», tanto più nel contesto di possibile dismissione di Aspi.

luciano benetton nudo sulla copertina di panorama

 

La società ha anche sottolineato di aver rispettato gli impegni presi il 14 luglio, contrariamente alla «reiterata affermazione che la società non avrebbe rispettato l' accordo» e ha inviato l' esposto anche ai servizi competenti della Ue.

 

«Ormai è chiaro che sulla vicenda Autostrade il governo si è impantanato», ha commentato Sestino Giacomoni (Forza Italia), presidente della commissione di vigilanza su Cdp. «Vorremmo sapere qual è il motivo giuridico, economico, di interesse pubblico per una eventuale revoca», e per questo Giacomoni ha chiesto che Conte riferisca al più presto in Parlamento

 

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

3 – ASPI, L'IRA DEI MINISTRI MA DALLA LETTERA UFFICIALE LA REVOCA È SCOMPARSA

Ilario Lombardo e Francesco Spini  per “la Stampa”

 

Alla luce del sole la rissa tra governo e Atlantia sui destini di Autostrade per l' Italia non si placa. Il premier Conte parla di «stallo», i ministri Patuanelli (Sviluppo economico) e De Micheli (Trasporti) agitano lo spettro della revoca. Il titolo Atlantia, di conseguenza, scivola del 2,16%, tra sospensioni per troppo ribasso e discese da -6%.

giuseppe conte – inaugurazione nuovo ponte di genova 2

 

Troppo, per i vertici della holding che inviano a Consob un esposto - inoltrato anche alla Commissione Ue, già vigile sul dossier - per turbativa sul titolo generata, a loro dire, proprio dalle dichiarazioni «a Borsa aperta» degli esponenti di governo.

 

Lo scontro è durissimo. Ma dietro le quinte lo scenario cambia. Il governo lavora per evitare il peggio, e perfino la posizione dei principali azionisti di Atlantia, i Benetton, è meno granitica di quanto appaia.

GIANNI MION

 

In un cda di Edizione - la finanziaria di famiglia - ieri l' altro la discussione avrebbe raggiunto toni molto accesi, tra i falchi rappresentati dal presidente Gianni Mion, deciso a tenere le posizioni, e alcune componenti della famiglia più propense alla mediazione. Il tema ha così fatto slittare la nomina del nuovo ad di Edizione, da scegliere in una lista breve già selezionata dove compaiono il banchiere internazionale, già Bofa, Diego De Giorgi, l' ex ad di Terna, Luigi Ferraris, e Aldo Bisio, attuale ad per l' Italia di Vodafone.

 

PAOLA DE MICHELI GIUSEPPE CONTE

Se ne parlerà più in là, ora la priorità è il caos Autostrade. Anche nei Palazzi si soppesano i rischi di una revoca con un default da 16 miliardi che travolgerebbe migliaia di investitori, non solo i Benetton. E si va coi piedi di piombo. Cdp starebbe preparando una nuova proposta di mercato che possa essere giudicata equa da entrambe le parti, nonostante resti il nodo manleva.

 

Anche nella lettera inviata dal governo ad Atlantia i toni sono diversi dalla narrazione.

La parola «revoca», per esempio, proprio non c' è. Così come non si trovano riferimenti ai 10 giorni di tempo che Palazzo Chigi avrebbe concesso ai padroni di Aspi per redimersi.

roberto chieppa

Dettagli indicativi di quanto sia poca la voglia di far saltare tutto, fa notare una fonte di governo.

 

La lettera, firmata dal segretario generale della presidenza del Consiglio Roberto Chieppa e dai capi di gabinetto del ministero del Tesoro e dei Trasporti, che La Stampa ha letto nella sua interezza, è una risposta che tenta di smontare punto per punto la ricostruzione dei fatti compiuta da Atlantia. A partire dall' accusa, definita «inaccettabile», di «voler impedire un trasparente processo competitivo di mercato».

 

Secondo il governo, la nuova proposta «è completamente diversa dalle condizioni indicate a luglio» e non è da considerarsi fondata la tesi, formulata negli ultimi quattro giorni, secondo la quale vincolare la chiusura del procedimento di revoca a un accordo con Cdp è un «esproprio di Stato». Il coinvolgimento di Cassa, scrivono i delegati dell' esecutivo, «è stato ipotizzato sempre e comunque sulla base di criteri competitivi e di prassi correnti di mercato», e in linea con l' accordo del 14 luglio.

autostrage per l italia

 

Un accordo dettato dal governo, secondo l' ad di Atlantia Bertazzo, in una ricostruzione che fonti del ministero dell' Economia giudicano «priva di fondamento e gravemente offensiva». Un nuovo gong, mentre il tempo per litigare appare agli sgoccioli.

ponte morandi, commemorazione un anno dopo il crollo 4soccorsi dopo il crollo del ponte morandi crollo ponte 3ponte morandi a genovail crollo del ponte di genova i lavori di soccorsi le macerie dopo il crollo del ponte morandi a genovacrollo ponte 5

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…