LE MILLE BOLLE DI ELON – DA GAMESTOP AI BITCOIN FINO A CLUBHOUSE, IL FONDATORE DI TESLA SI DIVERTE A TWITTARE E DETTARE IL RITMO AL MERCATO – IL RIALZO DELLA CRIPTOVALUTA DURERÀ? NON CI SCOMMETTETE. COME TUTTE LE BOLLE, CI SI PUÒ ARRICCHIRE SE SI SA USCIRE IN TEMPO (MA QUANDO È IL MOMENTO GIUSTO?) – PER CAPIRE COME ANDRÀ A FINIRE, RICORDATE SEMPRE LA CURVA DEI PREZZI DEI TULIPANI

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i tweet di elon musk su dogecoin i tweet di elon musk su dogecoin

1 – BITCOIN, CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA – UN ANNO FA UN BITCOIN VALEVA 20MILA DOLLARI, ORA 3.400, L’80% IN MENO. PERCHÉ? LE AVVISAGLIE VANNO RICERCATE ALLA METÀ DELLO SCORSO ANNO, QUANDO L’UNIVERSO FINANZIARIO INIZIÒ A CRITICARE LA MONETA VIRTUALE – LA SOMIGLIANZA CON LA CURVA DEI PREZZI DEI TULIPANI E LE PROFEZIE DEGLI ECONOMISTI (DAGOSPIA DELL’11 DICEMBRE 2018)

 

elon musk mette la parola bitcoin sulla bio di twitter elon musk mette la parola bitcoin sulla bio di twitter

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/bitcoin-cronaca-morte-annunciata-ndash-anno-fa-bitcoin-190083.htm

 

 

2 – CRIPTO-MUSK! - TESLA ANNUNCIA CHE ACCETTERÀ IL BITCOIN COME FORMA DI PAGAMENTO E COMPRA 1,5 MILIARDI DELLA VALUTA DIGITALE: IL RISULTATO? PARTE IL RALLY E IL PREZZO CRESCE DEL 10% IN UN GIORNO, FINO A TOCCARE UN NUOVO MASSIMO DI 44.112 DOLLARI. IN PRATICA, UNA BOLLA COMPRA UNA BOLLA: LA CASA AUTOMOBILISTICA VALE 1.330 VOLTE I SUOI UTILI E LA MONETA DIGITALE, CHE NON PUÒ ESSERE VALUTATA REALMENTE – I TWEET DI ELON SULLA VALUTA PARODIA “DOGECOIN”

bitcoin bitcoin

 

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/cripto-musk-tesla-annuncia-che-accettera-bitcoin-come-forma-260518.htm

 

3 – I TWEET D'ORO DI MUSK FANNO BALLARE WALL STREET: DA GAMESTOP AL BITCOIN, È BOOM DI RIALZI-SOCIAL

Ettore Livini per www.repubblica.it

 

Gli appassionati di “Tutto Twitter minuto per minuto” possono tirare un sospiro di sollievo. Le elezioni Usa hanno fatto saltare il collegamento con il campo principale, quella Casa Bianca da cui l’ex-presidente Donald Trump guidava gli Stati Uniti a suon di cinguettii. Il suo posto è stato preso però da una nuova star all’altezza del predecessore: Elon Musk, numero uno di Tesla, il nuovo Re Mida di Wall Street che da qualche mese a questa parte detta il ritmo al mercato (sotto l’occhio sempre più attento delle autorità di controllo) a colpi di tweet.

 

elon musk elon musk

L’esordio del tycoon sudafricano nel suo nuovo ruolo di Chiara Ferragni della finanza, a dire il vero, non è stato dei più fortunati. Nel 2018, quando ha annunciato urbi et orbi sul social di Jack Dorsey l’intenzione di togliere Tesla dal mercato con un’Opa a 420 dollari per azione, la Sec si era messa di traverso, multandolo di 20 milioni di dollari (e obbligandolo a lasciare gli incarichi operativi in azienda) per aver fatto decollare i titoli del gruppo con il suo cinguettio malandrino, distorcendo il mercato. Musk però non si è scoraggiato. Ha lasciato passare qualche tempo in cui ha usato i social solo per discettare di massimi sistemi. Poi, da fine 2020, è tornato alla carica su Twitter. Facendo Bingo.

 

tesla tesla

Una benedizione digitale del nuovo oracolo dei mercati – complici i suoi 49 milioni di follower - vale oro. Il caso del Bitcoin è da scuola. Musk ha iniziato a sponsorizzarlo a livello subliminale inserendo l’hashtag #Bitcoin nel suo status di Twitter. Regalandogli un primo colpo di reni all’insù. Poi ieri ha fatto saltare il banco convincendo Tesla a comprarne 1,5 miliardi e facendo schizzare del 30% in poche ore la criptovaluta che stamane quota 47mila dollari contro i 10mila di novembre scorso. L’exploit della moneta virtuale è solo l’ultimo successo digital-finanziario del neo influencer.

 

tesla accetta bitcoin tesla accetta bitcoin

Nelle ultime settimane ha dato una mano alla corsa di Gamestop, già spinta dall’impetuosa sponsorizzazione dei social come Reddit, twittando “Gamestonk” - come dire colpiamola con una raffica di colpi - e spingendone la capitalizzazione oltre i 10 miliardi di dollari (oggi è a 4). Etsy, mercatino online di oggetti vintage, è schizzato all’insù quando il numero uno di Tesla ha pubblicato la frase “Mi piace Etsy” accompagnata da un’immagine del suo cane con in testa un berrettino di Melvin il marziano dei Looney Tunes acquistato sul sito. Un omaggio al suo sogno di trasferirsi su Marte.

 

tesla in borsa tesla in borsa

Ancora meglio ha fatto il Dogecoin, un’altra criptovaluta nata per prendere in giro il boom del settore  e utilizzata quasi solo a fini goliardici o benefici come la sponsorizzazione del team di Bob della Giamaica. Musk ha iniziato a sponsorizzarla su Twitter (“E’ la criptovaluta del popolo”). E da allora è salita del 1.600%  con il suo mentore che vagheggia già di un suo ruolo come “moneta del futuro”.

 

L’effetto Musk, potere della distorsione dei social e della fretta genetica dei loro seguaci, è tracimata involontariamente anche su titoli di cui lui non immaginanva nemmeno l’esistenza. Signal Advice, società tecnologica Usa, è cresciuta del 5.000% dopo che il tycoon ha consigliato ai suoi follower di passare da Whatsapp a Signal, sito per chattare che non ha nulla a che vedere con l’azienda quotata a Wall Street.

BITCOIN BITCOIN

 

Lo stesso è capitato a Clubhouse Media, partita in netto rialzo dopo la sponsorizzazione di Musk all’omonimo social che oggi va per la maggiore. La Sec, spiazzata dall’effetto social sui mercati, assiste per ora basita a questi terremoti. Ma non è detto che possa muoversi a breve stroncando la promettente carriera del nuovo Twitter in chief della finanza Usa. 

 

4 – IL BOOM FRAGILE DELLA VALUTA E I TIMORI CHE SCOPPI LA BOLLA

Stefano Lepri per “La Stampa”

 

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Come con tutte le bolle finanziarie che si creano sui mercati, con il Bitcoin ci si può arricchire se si sa uscirne in tempo. Si compra per rivenderlo, dato che non serve quasi a nulla (a meno che abbiate bisogno di fare un pagamento illegale, e il ricevente lo accetti). Ma come si fa a capire quando è il momento giusto per uscire?

 

Se il Bitcoin «non ha alcun valore se non quello che la gente pensa che abbia», come sintetizza il premio Nobel per l'Economia 2013 Robert Schiller, ogni riferimento manca. Un titolo azionario ha dietro un'azienda su cui si possono cercare notizie. L'oro può salire a valori spropositati, ma non può cadere più di tanto perché ci sarà sempre qualcuno disposto a spendere per un gioiello. In generale si può dire che il Bitcoin sale quando c'è molta liquidità in giro, e scende quando ce n'è poca. Ma anche così non si è per nulla al sicuro.

 

Nessuno è in grado di spiegare perché dal precedente picco di valore, quasi 20.000 dollari il 19 dicembre 2017, poi cadde fino a oscillare attorno ai 3.000 un anno dopo. Divieti emessi dal governo cinese contribuirono solo in parte.

 

Si tratta di un contratto che si acquista sperando che possa valere di più in futuro; «una scommessa» nelle parole di Fabio Panetta, membro del direttorio Bce. Resta da capire perché ci impegnino soldi aziende potenti, come ora la Tesla. La risposta semplice è che avviene appunto perché di soldi ne hanno in eccesso, più di quanti ne servono per investire e per remunerare gli azionisti.

 

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Può essere conveniente, specie se promettendo di accettare i Bitcoin in pagamento per le automobili, se ne può almeno temporaneamente spingere in su le quotazioni. Non è detto che questo avvenga davvero; perché almeno per ora non è facile iscrivere in un bilancio giuridicamente valido degli incassi in criptomonete.

 

In generale, investitori competenti e ben attrezzati sono in grado di capire meglio quando sarà il momento di vendere. Capaci di raccogliere molte notizie e di reagire con estrema prontezza, anche in frazioni di secondo, oltre che dotati di spalle larghe per non innervosirsi alla prima perdita, confidano che sapranno saltar giù dalla barca prima che affondi. Però anche i grandi sbagliano, talvolta.

 

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 Nella primavera 2000, si sapeva che le quotazioni delle aziende legate a internet stavano salendo a livelli insostenibili; Stanley Druckenmiller, il braccio destro di George Soros, aveva venduto all'inizio dell'anno, vedendo che continuavano a salire ricomprò in marzo, e poi attese troppo per smobilizzare, perdendoci.

 

L'ondata di liquidità senza precedenti messa in circolo dalle banche centrali per contrastare la pandemia non si ritirerà tanto presto. Notizie e previsioni sui tassi di interesse e sull'inflazione si ripercuotono in modo più visibile sulle quotazioni di Borsa. Difficile dire che cosa davvero muova il mercato del Bitcoin, se non la speranza che un giorno ci si possa davvero comprare qualcosa.

 

bitcoin bitcoin

Estremisti di tutti i colori si entusiasmano delle criptovalute perché pensano di far così dispetto alle potenti banche centrali. Se gli facciano davvero danno non è chiaro. È chiaro invece che le banche centrali faranno tutto il possibile per evitare che Bitcoin e simili diventino un diffuso mezzo di pagamento.

 

Gioca a loro favore l'incertezza su quanto valgano. Ciò che attira oggi a investire a breve termine sul Bitcoin - la speranza di un guadagno speculativo - è esattamente lo stesso fattore che ostacola il suo affermarsi e diffondersi come vera moneta. Nessuno si fa pagare facilmente in qualcosa che domani potrebbe sì valere il doppio, ma anche la metà.

 

truffa bitcoin truffa bitcoin

Durante la precedente fase di ascesa, nel 2017, la Banca dei Regolamenti internazionali di Basilea calcolò che al picco il suo uso come mezzo di pagamento aveva toccato i 400 milioni di dollari in un mese a livello globale; ma all'inizio del 2018 era già caduto sotto i 50. Né i grandi investitori che ora si affollano hanno bisogno di usarlo come vera moneta. Esperti di finanza confidano che sì, alle quotazioni del Bitcoin ci stanno molto attenti. Non per comprarlo loro, però. Piuttosto per capire quando mutano gli umori del mercato: se sale è forse il momento di comprare, se scende è il momento di vendere. Appunto perché, fra tutte le bolle speculative che si gonfiano, è quella più distante dalla realtà.

bitcoin e spacciatori bitcoin e spacciatori traders alla borsa di new york traders alla borsa di new york CITADEL HEDGE FUND CITADEL HEDGE FUND proteste daanti alla borsa di new york proteste daanti alla borsa di new york vlad tenev co fondatore di robinhood vlad tenev co fondatore di robinhood DOGECOIN DOGECOIN bitcoin 1 bitcoin 1 la fine del bitcoin la fine del bitcoin

 

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