coronavirus economia mercati disoccupazione

IL VIRUS HA INFETTATO I BILANCI DELLE BANCHE! PREPARATEVI: NEL 2021 ESPLODERANNO LE SOFFERENZE CREDITIZIE, CHE SECONDO LE STIME CRESCERANNO DI 390 MILIARDI DI EURO – COME AL SOLITO L’ITALIA SARÀ TRA I PAESI PIÙ COLPITI, CON 100 MILIARDI DI INCREMENTO. IN PIÙ CI SI METTONO LE NUOVE REGOLE CHE SVALUTANO PROGRESSIVAMENTE GLI NPL, E CHE NAGEL HA DEFINITO UNA “BOMBA ATOMICA”

Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

recessione coronavirus

In Europa il 2021 vedrà non solo l' arrivo delle prime dosi di vaccino contro il Coronavirus, ma anche l' esplosione delle sofferenze creditizie. Secondo l' analisi della banca angloasiatica Hsbc, si passerà dai 584 miliardi di euro registrati sul finale dello scorso anno ai 974 miliardi del post Covid-19. Più 390 miliardi di euro, con Francia, Spagna e Italia tra i peggiori.

 

Nel dibattito arrivano anche Banco Bpm, che invoca norme meno stringenti, e la pentastellata Carla Ruocco, presidente della Commissione d' inchiesta sul sistema bancario, che chiede la creazione di una bad bank targata Ue e l' allentamento delle attuali regole della Banca centrale europea (Bce).

giuseppe castagna banco bpm

 

Era prevedibile, ed è successo. I Non-performing loan (Npl) sono tornati al centro della discussione dei consigli d' amministrazione degli istituti bancari europei. E non solo.

Anche Tesoro, Banca d' Italia, Bce e Parlamento monitorano la situazione. In particolare, a preoccupare Roma ci sono le nuove regole introdotte durante l' anno dal consiglio di sorveglianza dell' Eurotower, guidato da Andrea Enria. Vale a dire, la revisione delle aspettative di vigilanza in merito agli accantonamenti prudenziali per le nuove esposizioni deteriorate, decisa nell' agosto 2019. E che continuerà.

 

Alberto Nagel

«Questa volta disponiamo di buone regole e politiche per affrontare i Npl in modo più rapido ed efficace. Le banche devono concentrarsi su un' attuazione efficace e il momento giusto per farlo è adesso», ha sottolineato Enria di recente, rispondendo agli affondi arrivati dall' Italia. Come quello di Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca. La progressiva svalutazione dei crediti deteriorati fino al 100%, per Nagel, è «una norma sbagliata», che «applicata nel post Covid è come una bomba atomica».

 

A fargli eco ci ha pensato ieri Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, che durante un evento della FinanceCommunity week ha sposato la linea di Nagel. «Da gennaio le regole sui finanziamenti e sulla possibilità di considerare deteriorato un credito si restringeranno invece di allargarsi come sarebbe normale in un periodo di crisi - ha spiegato Castagna -. Bisogna intervenire su queste regole». Normative che arrivano da Francoforte.

carla ruocco 2

 

Stessa linea per la Ruocco, che ha evidenziato l' urgenza di una nuova concezione nella gestione delle sofferenze bancarie. Primo, tramite una bad bank europea, capace di raccogliere gli asset inesigibili per poi rivitalizzarli. Un progetto di cui si parla dal periodo successivo al crac di Lehman Brothers del 2008 ma mai andato in porto. Secondo, tramite il blocco della compravendita dei crediti dubbi. Terzo, una moratoria capace di fornire 10 anni al debitore per rimborsare.

 

Quarto, attraverso una revisione delle attuali norme dell' authority guidata da Enria, giudicate troppo stringenti dalla parlamentare del M5S.

 

Se l' esito di queste proposte è incerto, ciò che è sicuro è il fardello che arriverà in pancia alle banche. Per Hsbc i Paesi più colpiti saranno Francia e Spagna. Entrambe vedranno un incremento di circa 100 miliardi di euro, rispettivamente da 117 a 217 miliardi, e da 79 a 179 miliardi. L' Italia, di contro, passerebbe da 116 miliardi di euro di fine anno scorso ai 196 del prossimo anno, con un incremento potenziale di 90 miliardi. Due le categorie più colpite a fine 2021 in Italia. Le Piccole e medie imprese (Pmi) con 76 miliardi di euro, e le aziende, con 67 miliardi.

chiusi per virus

 

Tutti elementi che potrebbero spingere il tema degli Npl domestici in alto nell' agenda governativa. Gli operatori, così come gli istituti di credito, chiedono una velocizzazione del processo giudiziale, ancora troppo macchinoso. Un limite che oggi da un lato sta frenando l' accesso al mercato italiano degli attori internazionali, e dall' altro sta rallentando lo smaltimento dei Npl.

Alberto Nagel

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