marcell jacobs savona

MARCELL JACOBS TORNA A CORRERE I CENTO METRI DOPO L'ORO DI TOKYO E I PROBLEMI GASTROINTESTINALI IN KENYA - IL CAMPIONE OLIMPICO HA VINTO LA FINALE AL MEETING DI SAVONA CON UN TEMPO DI 10 SECONDI E 04 - IL PROSSIMO APPUNTAMENTO LA DIAMOND LEAGUE A EUGENE, PRIMA DEI MONDIALI IN ESTATE (NELLA STESSA CITTÀ E STESSA PISTA), DOVE TUTTI CERCHERANNO DI BATTERLO: "PEGGIO DI UN MONDIALE, È PROPRIO UNA CACCIA" - VIDEO

MARCELL JACOBS SAVONA

Giulia Zonca Per “la Stampa”

 

Quanti pensieri si possono avere in 100 metri? Se sei il campione olimpico e ti prendi 10 secondi e 04 per vincerli, riesci a meditare parecchio. Alla prima uscita sui 100 metri dopo l'oro di Tokyo, Marcell Jacobs in sequenza ha avuto tutte queste idee: «Non ho recuperato quanto avrei voluto, sto facendo fatica, non posso farmi battere, non qui, me lo sento addosso, non mi può arrivare davanti, mi servono giusto due zampate e li metto dietro».

 

MARCELL JACOBS SAVONA

Li ha messi dietro e anche se fa il pollice verso al traguardo ha anche scoperto dettagli che prima non conosceva, riserve di agonismo sconosciute in una finale in cui è partito malissimo, ha recuperato, si è fatto raggiungere e ha chiuso primo. Non proprio routine in uno sprint.

 

Sulla pista di Savona, tirata a lucido per lui, Jacobs si è lasciato dietro Cissé (10"10) e Vicaut (10"12), dopo una batteria in 9"99, tempo che non si può registrare per il vento. Dopo svariate facce contrariate gli resta il sorriso malizioso di chi ha portato a casa la gara anche se non era nella forma ideale per gestirla.

MARCELL JACOBS SAVONA

 

«Ho perso peso, muscoli, allenamenti. Non ero al livello desiderato ma volevo iniziare e qui perché mi piace gareggiare in Italia. Anche la stagione indoor è partita con tempi sopra i personali che volevo abbassare e si chiusa da campione, con il primato europeo. C'è un mondiale ad aspettarmi anche questa estate. . .», una promessa. Appuntamento a Eugene, Portland, negli Usa che vogliono riprendersi la scena e ci provano già nell'anticipo di Diamond League, il 28 maggio.

marcell jacobs ai mondiali indoor di belgrado 6

 

Stessa città e stessa pista della sfida prevista a luglio, in casa Nike, il suo sponsor. Sette americani contro un azzurro: «Circondato. Non so se è un onore perché vogliono tutti esserci o se sono schierati perché sono sicuri che qualcuno mi batta. Vediamo». Coleman, il rivale superato al coperto, Kerley, Bednarek, Baker, Lyles, Bracy-Williams e l'ultimo baby fenomeno, il diciottenne Knighton. Tutti gli sprinter a stelle e strisce per fermare l'italiano che si è preso i Giochi: «Peggio di un Mondiale, è proprio una caccia».

 

marcell jacobs ai mondiali indoor di belgrado 7

Partenza per gli Stati Uniti, il 24 maggio, prima uno stop a Torino, al Salone del libro: «Strano, io che non leggo quasi nulla in mezzo agli scrittoroni». Lui un libro però lo ha scritto, «Flash», un'autobiografia in cui in realtà racconta soprattutto fallimenti: «Mi sono quasi divertito a tirarli fuori. Volevo far sentire la mia voce e con la mia storia dire che non ho una vita da super eroe, tutto perfetto, in progressione. Ho avuto un sacco di sfighe. Ho preso batoste a destra e sinistra e poi ho raggiunto comunque il mio sogno».

jacobs

 

C'è l'idea di farne un docufilm in futuro e ci sono tante ore di girato proprio nei posti dove qualcosa è andato storto: «Mi hanno portato a questo punto, a questi successi, quindi tornarci non ha fatto scattare brutti ricordi. Ho ripercorso ogni pezzo del passato con grande serenità. E non mi sono commosso. Non mi commuovo più, lo lascio fare al mio allenatore, a Camossi viene bene».

marcell jacobs

 

Ha pensato a quando la leggeranno i suoi tre figli mentre si svelava in «Flash»? «No, per nulla, è stato spontaneo, però mi piace l'idea che mi possano sapere così, uno che è inciampato tante volte prima di andare dritto, il più grande, Jeremy, potrebbe già iniziare a leggerlo, anche se io alla sua età non lo avrei mai fatto». Lui sfogliava Topolino, «un personaggio Jacobs non sarebbe male, so che hanno usato degli sportivi come ispirazione». Da grande, sul comodino ci ha messo solo la vita di Usain Bolt, «meglio la mia, almeno in pagina è venuta meglio».

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