
LA PARTITA DELLE BEFFE! I SOGNI DELLE AZZURRE AGLI EUROPEI FINISCONO AI SUPPLEMENTARI – IN VANTAGGIO CON UNA RETE DI BONANSEA, LE RAGAZZE DELLA NAZIONALE FEMMINILE SBAGLIANO IL GOL DEL RADDOPPIO CON SEVERINI E SUBISCONO UN ARBITRAGGIO GROTTESCO. PRIMA I 7 MINUTI DI RECUPERO COL GOL DELLE INGLESI A DUE MINUTI DALLA FINE E INFINE UN RIGORE INVENTATO DALLA CROATA MARTINCIC CHE MANDA IN FINALE LE RUBIZZE BRITANNICHE – IL CT SONCIN: “USCIRE COSÌ FA MALE” – GLI APPLAUSI DI GRAVINA - VIDEO
Andrea Sereni per repubblica.it - Estratti
(...) La sconfitta contro l’Inghilterra nella semifinale europea, la prima dopo ventotto anni, è un punto di partenza. Da qui si può costruire, migliorare, crescere. Le condizioni ci sono, la spinta generata dalle notti magiche svizzere ora deve essere alimentata.
La Nazionale ha giocato alla pari contro le campionesse in carica e vicecampioni del mondo. Una squadra sulla carta di un altro livello, che si è aggrappata all’ultimo metro possibile alle azzurre, lanciate dal gol di Bonansea nel primo tempo. Ha pareggiato Agyemang (decisiva in rimonta pure nei quarti con la Svezia), che nei supplementari ha colpito una traversa pochi istanti prima del contatto in area di rigore tra Severini e Mead, al minuto 118.
La beffa peggiore è che il penalty tirato da Kelly è stato respinto da Giuliani, ma sulla ribattuta la stessa Kelly ha segnato il gol che ha mandato l’Inghilterra in finale. Poco male. Il messaggio per il movimento del calcio femminile resta. Come il traguardo della prima semifinale, ventotto anni dopo l’ultima volta. Non solo. Convinzione, capacità di resistere, coraggio.
L’Italia ci ha messo questo e di più, soprattutto nei tempi supplementari dopo lo schiaffo subito al 96’, quando pochi istanti prima Severini era stata a un passo dal raddoppio. Tutto senza la capitana Girelli, uscita in lacrime a metà ripresa per un problema al flessore. Le ragazze si sono strette una attorno all’altra, in cerchio. Si sono caricate, hanno trovato le risorse per cancellare quanto appena successo e ripartire. E hanno resistito fino alla fine.
La fotografia di una crescita in convinzione e consapevolezza. Sapevano di essere una delle migliori quattro squadre d’Europa, lo hanno dimostrato. Impermeabili anche al frastuono dei tifosi inglesi, che occupavano tre quarti dello Stade de Genève.
A sciami ne erano arrivati in giornata nella città avvinghiata alle Alpi, da Londra e dall’Australia. Da loro il calcio delle donne è decollato nel 2022, quando hanno vinto l’Europeo in casa. Per la finale di Fa Cup a Wembley c’erano quasi 75 mila spettatori. Numeri fuori portata.
C’era una disperazione comprensibile, a fine gara. Ma a mente fredda la Nazionale saprà guardare e rivalutare una partita a lunghi tratti perfetta. Stappata da Bonansea e dal suo urlo dopo il gol che ha lanciato le azzurre nel primo tempo. Barbara ha fatto la linguaccia alla Del Piero e ha corso come Grosso in un’altra semifinale, a Dortmund nel 2026. In tribuna c’erano le due nipotine che si chiamano Benedetta e Beatrice, BB come la zia. Anche il fratello Giorgio, ex calciatore oggi geometra, che attraverso la sorella vive il suo sogno.
Erano nella piccola folla con magliette con dediche speciali e parrucche azzurre che colorava lo spicchio di stadio alle spalle della panchina delle ragazze. Il sigillo di Bonansea ha chiuso un primo tempo perfetto per l’Italia. Nella ripresa pian piano il baricentro è arretrato, sotto la pressione delle inglesi. In contropiede la Nazionale ha sprecato, ma è stata punita nel modo più crudele, a pochi secondi dalla finale. Stesso copione dei supplementari, con il rigore parato inutilmente da Giuliani. L’Italia saluta l’Europeo, a testa alta.
“Le ragazze – ha detto il ct Soncin – devono essere orgogliose. Uscire così fa male, ma questa sconfitta ci deve dare convinzione per il futuro”. “Solo applausi per le azzurre – commenta il presidente della Figc Gabriele Gravina – in tutto il campionato europeo sono state straordinarie. Ma questo è solo l’inizio, anche grazie al lavoro di Soncin questo gruppo regalerà agli italiani tante altre emozioni”.