arte contemporanea

QUEST'ARTE METTIAMOLA DA PARTE - MARIO VARGS LLOSA: “L’ARTE CONTEMPORANEA È UN IMBROGLIO, UNA CONGIURA SU CUI GALLERIE, MUSEI, CRITICI, RIVISTE, COLLEZIONISTI, MECENATI E MERCANTI SFACCIATI SI SONO MESSI D'ACCORDO PER INGANNARE MEZZO MONDO E PERMETTERE CHE POCHI SI RIEMPISSERO LE TASCHE. IN QUESTA ARTE TALENTO E FURBIZIA COESISTONO”

Articolo di Mario Vargas Llosa per “El Pais” pubblicato da “la Repubblica” (Traduzione di Luis E. Moriones)

 

vargas llosavargas llosa

Per dimenticare la Brexit, sono andato a conoscere il nuovo edificio della Tate Modern a Londra e, come mi aspettavo, ci ho trovato l' apoteosi della civiltà dello spettacolo. Sta avendo un grande successo: nonostante fosse un giorno feriale, era pieno di gente; molti turisti, ma la maggioranza mi è sembrato che fossero inglesi e, soprattutto, giovani.

 

ARTE CONTEMPORANEAARTE CONTEMPORANEA

Al terzo piano, in una delle grandi e luminose sale di esposizione, c' era un manico cilindrico, probabilmente di scopa, cui l' artista aveva tolto le setole di saggina o di nylon che l' avevano resa funzionale - come oggetto quotidiano per le faccende domestiche - e lo aveva dipinto minuziosamente di verde, blu, giallo, rosso e nero, in serie che seguivano più o meno questo ordine, ricoprendolo interamente. Intorno al manico, una corda formava un rettangolo che impediva agli spettatori di avvicinarvisi troppo e di toccarlo.

 

Lo stavo contemplando quando mi sono trovato circondato da un gruppo scolastico, bambini e bambine in uniforme blu, indubbiamente rampolli di famiglie benestanti che frequentano una scuola privata e che una giovane professoressa aveva portato lì, per fargli conoscere l' arte moderna.

 

Lo faceva con entusiasmo, intelligenza, convinzione. Magra, aveva degli occhi molto vivaci e parlava un inglese molto chiaro, magistrale. Sono rimasto lì, in mezzo a quel capannello, fingendomi assorto nella contemplazione del manico di scopa, ma, in realtà, per ascoltarla. Si aiutava con degli appunti che, evidentemente, aveva preparato coscienziosamente.

museo arte contemporanea a nizzamuseo arte contemporanea a nizza

 

Diceva agli scolari che questa scultura, o oggetto estetico, andava situata, per apprezzarla come si deve, all' interno della cosiddetta arte concettuale. Che cos' è? Un' arte fatta di concetti, di idee, vale a dire di opere che intendono stimolare l' intelligenza e l' immaginazione dello spettatore prima che la sua sensibilità possa veramente godere del dipinto, della scultura o dell' installazione che ha davanti ai suoi occhi.

 

In altre parole, ciò che vedevano lì, appoggiato a quel muro, non era un manico di scopa dipinto con diversi colori, ma un punto di partenza, un trampolino, per arrivare a qualcosa che, adesso, loro stessi dovevano costruire - o forse sarebbe meglio dire scrutare, dissotterrare, rivelare - grazie alla loro fantasia e alla loro inventiva. Vediamo, allora, a chi di loro quell' oggetto suggeriva qualcosa?

Museo arte contemporanea di Shanghai Museo arte contemporanea di Shanghai

 

I bambini e le bambine, che l' ascoltavano con attenzione, si scambiavano degli sguardi e delle risatine. Il lungo silenzio fu rotto da un bambino lentigginoso e dai capelli rossi con una faccetta furba: «Forse i colori dell' arcobaleno, Miss?». «Bene, perché no?», rispose la Miss, prudentemente. «Qualche altra impressione o osservazione? ».

 

Nuovo silenzio, risatine e gomitate. «Harry Potter volava su un manico di scopa che somigliava a questo», sussurrò una bambina, diventando rossa come un gambero. Ci furono delle sghignazzate, ma la professoressa, gentile e pertinace, li rimproverò: «Tutto è possibile, non ridete. Forse l' artista si è ispirato ai libri di Harry Potter, chissà. Non inventate tanto per inventare, concentratevi sull' oggetto estetico che avete davanti e chiedetevi che cosa nasconda in sé, quali idee e suggestioni ci siano in esso che potreste associare a cose che ricordate, che vi ritornano in mente grazie ad esso».

IRAN ARTE CONTEMPORANEA 9IRAN ARTE CONTEMPORANEA 9

 

Poco a poco, i bambini si sono fatti coraggio e hanno cominciato a improvvisare e, mentre alcuni sembravano seguire le istruzioni della Miss e proponevano interpretazioni che avevano qualche relazione con il manico di scopa dipinto, altri giocavano o volevano far ridere i compagni dicendo cose assurde o insolite. Un bambino cicciottello molto serio ha assicurato che quel manico di scopa gli ricordava sua nonna, un' anziana che, nei suoi ultimi anni, si trascinava sempre con l' aiuto di un bastone per non inciampare e cadere. Col passare dei minuti, la mia ammirazione per la professoressa aumentava.

 

Non si è mai abbattuta, non li ha mai presi in giro, né si è arrabbiata nell' udire le sciocchezze che le dicevano. Si rendeva perfettamente conto che, se non tutti, la maggior parte dei suoi alunni aveva ormai dimenticato il manico di scopa e l' arte concettuale, e distraeva la sua noia con un giochetto del quale lei stessa, senza volere, gli aveva dato la chiave.

 

IRAN ARTE CONTEMPORANEA IRAN ARTE CONTEMPORANEA

Uno dopo l' altro, con eroica tenacia, ascoltava con interesse tutto, spiritoso o strampalato che fosse, e riportava i bambini all'"oggetto estetico" che avevano davanti, spiegando loro che ora certamente capivano, per tutto quello che stava accadendo, come quel cilindro di legno decorato con quei colori intensi avesse aperto in ognuno di loro una paratia mentale da cui uscivano idee, concetti, che li riportavano al passato per poi farli risalire al presente e attivava la loro creatività rendendoli più permeabili e sensibili all' arte dei nostri giorni. Un' arte che è diametralmente diversa da ciò che era bello o brutto per gli artisti che dipinsero i quadri dei classici che avevano visto pochi mesi prima nella visita alla National Gallery.

 

Quando la perseverante e simpatica Miss si è portata via i suoi alunni per portarli ad esplorare, in quella stessa sala del nuovo edificio della Tate Modern, un labirinto di stuoie di Cristina Iglesias, sono rimasto ancora per un po' davanti a questo "oggetto estetico", il manico di scopa dipinto da un artista il cui nome ho deciso di non scoprire; non ho nemmeno voluto sapere il titolo con cui aveva battezzato la sua "scultura concettuale".

 

PIRAMIDE TATE MODERNPIRAMIDE TATE MODERN

Pensavo alla difficile impresa di quella professoressa: convincere quei bambini che quell'oggetto rappresentava l' arte del nostro tempo, che in quel manico dipinto c' era tutta quella somma di cose che compongono un' opera d' arte genuina: artigianato, abilità, inventiva, originalità, audacia, idee, intuizioni, bellezza.

 

Lei era convinta che fosse così, perché altrimenti le sarebbe stato impossibile affrontare con tanto impegno quello che faceva, parlando ai suoi alunni e ascoltando le loro reazioni con tanta gioia e sicurezza. Non sarebbe stata una crudeltà farle sapere che ciò che faceva, in fondo, con tanta dedizione, ingenuità e innocenza, non era altro che contribuire a un imbroglio monumentale, a una sottilissima congiura poco meno che planetaria su cui gallerie, musei, illustrissimi critici, riviste specializzate, collezionisti, professori, mecenati e mercanti sfacciati si sono messi d' accordo per ingannarsi, ingannare mezzo mondo e, di passaggio, permettere che pochi si riempissero le tasche grazie a una simile impostura?

 

alexander calder at tate modern 4alexander calder at tate modern 4

Una straordinaria cospirazione della quale nessuno parla e che, tuttavia, ha trionfato su tutta la linea, tanto da essere irreversibile: nell' arte del nostro tempo, il vero talento e la più cinica furbizia coesistono e si mescolano in modo tale che non è più possibile separare né distinguere l' uno dall' altra.

 

Queste cose sono sempre avvenute, non c' è dubbio, ma allora, oltre a queste, c' erano certe città, certe istituzioni, certi artisti e certi critici che resistevano, che affrontavano la furbizia e la menzogna, le denunciavano e le sconfiggevano. Facevano parte di quell' élite demonizzata che la correttezza politica della nostra epoca ha messo al muro.

Che ci abbiamo guadagnato? Quello che ho davanti: un manico di scopa con i colori dell' arcobaleno che assomiglia a quello con cui Harry Potter vola tra le nuvole.

alexander calder alla modern tate  9alexander calder alla modern tate 9alexander calder alla modern tate alexander calder alla modern tate alexander calder alla modern tate walexander calder alla modern tate w

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…