ABBIATE FED(E) - LA PAURA CHE BERNANKE CHIUDA I RUBINETTI FA CROLLARE I MERCATI (FTSE MIB -1,63%) - MPS (-4,89%) SI AVVICINA AL LIVELLO CHE FA SCATTARE L’ESCUSSIONE DEL PEGNO DELLA FONDAZIONE - GIU’ ANCHE TELECOM

Carlotta Scozzari per Dagospia

Dopo la pausa di ieri, tornano subito a fioccare gli ordini di vendita a Piazza Affari, che risente delle aspettative sulla riunione di domani del Fomc della Federal Reserve statunitense (Fed). "A un giorno dal comunicato della Fed - commenta Vincenzo Longo, market strategist di Ig Markets - il sentiment sul mercato rimane particolarmente fragile. Il ritracciamento di oggi conferma il timore che Bernanke (Ben, il presidente uscente della banca centrale a stelle e strisce, ndr) possa dare avvio al tapering già domani sera". E dare avvio al tapering significherebbe inaugurare la fase di restrizione monetaria dopo anni di espansione che sono serviti per stimolare l'economia, inondando i mercati di liquidità. Così, a Milano, il Ftse Mib ha terminato con una secca flessione dell'1,63%, a quota 17.925,21 punti, di nuovo al di sotto della soglia dei 18mila punti.

All'interno del paniere principale del listino italiano, deboli le banche, e soprattutto Mps, che ha fatto segnare una flessione del 4,89 per cento. Le azioni di Rocca Salimbeni, dopo l'ennesimo crollo degli ultimi giorni, viaggiano a 0,1576 euro, sempre più vicine alla soglia dei 12 centesimi, livello a cui scatterebbe l'escussione del pegno da parte delle banche finanziatrici sui titoli in mano alla Fondazione. L'ente guidato da Antonella Mansi, negli ultimi tempi, si è messo di traverso all'aumento di capitale da 3 miliardi che il presidente Alessandro Profumo e l'amministratore delegato Fabrizio Viola vorrebbero chiudere già a gennaio. La Fondazione, dal canto suo, zavorrata da un debito di quasi 350 milioni, chiede più tempo per cominciare a fare cassa vendendo le azioni.

Tra le banche, rosso intenso anche per le due "big" del settore Intesa Sanpaolo (-2,55%) e Unicredit (-2,28 per cento). Tra le peggiori performance della giornata, anche Mediaset (-3,56%) e Ferragamo (-2,78 per cento). Quest'ultima ha probabilmente risentito della giornata di realizzi su Moncler, la società dei piumini che, fuori dal Ftse Mib, ieri aveva debuttato con un balzo di quasi il 47% e oggi ha ceduto il 5,5 per cento.

Giornata di vendite, con un calo comunque inferiore a quello del mercato, anche per Telecom Italia (-1,15%), mentre si fa sempre più vicina l'assemblea dei soci di venerdì che dovrà votare la richiesta del socio al 5% Marco Fossati di revocare l'attuale consiglio di amministrazione.

Oggi la società ha fatto sapere che, nel caso in cui l'assise dovesse votare contro l'azzeramento del consiglio (e quindi a supporto della cassaforte Telco, che ha il 22,4% delle azioni) Angelo Provasoli ha rinunciato alla candidatura in sostituzione di Elio Catania. La società guidata da Marco Patuano ha, inoltre, comunicato che le registrazioni per l'assemblea sono pari al 53,8% del capitale, di cui oltre 4,8% riconducibile al fondo statunitense Blackrock. La quota degli americani, che tanta confusione hanno fatto negli ultimi giorni sulla loro posizione in Telecom, dovrebbe essere determinante per stabilire le sorti del voto.

 

BERNANKE YELLEN OBAMAALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA Piumini Moncler in Borsa perche il debutto e stato un successo h partb Marco Patuano Telecom Italia

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