renzi viola morelli mps

MONTE DEI PACCHI IN ALTO MARE! DOPO LE DIMISSIONI DI VIOLA, L' AUMENTO MPS SLITTA AL 2017 (RENZI LO AVREBBE VOLUTO ENTRO L’ANNO) - A METÀ SETTIMANA IL CDA PER SCEGLIERE IL SUCCESSORE DELL’AD DIMISSIONARIO, L' EX MORELLI RESTA IL FAVORITO. SI ALLUNGANO I TEMPI DEL PIANO PER LA MESSA IN SICUREZZA DELL' ISTITUTO - IL PREMIER NON SI DICE PREOCCUPATO- L’ATTIVISMO DI PASSERA

Gianluca Paolucci per “la Stampa”

 

RENZI MPSRENZI MPS

L' unico effetto certo al momento delle dimissioni dei Fabrizio Viola è il rinvio dell' aumento di capitale del Monte dei Paschi a febbraio del 2017. Quando il referendum e i suoi eventuali contraccolpi negativi saranno auspicabilmente assorbiti.

 

Quello che fino a ieri era un desiderio delle banche coinvolte nell' operazione (finora almeno undici) fortemente osteggiato peraltro dal premier Matteo Renzi, che si è più volte espresso a favore di un aumento l' anno, diventa realtà con l' avvicendamento al vertice dell' istituto.

 

MPSMPS

«Chiunque arriverà avrà bisogno di un minimo di ambientamento», dice un banker.
Anche se quel qualcuno dovesse essere Marco Morelli, al momento di fatto l' unico candidato, che pure conosce bene Siena essendo stato per sette anni fino al 2010 direttore finanziario della banca senese.

 

Del caso-Mps è tornato a parlare Renzi: «No, no, no», ha risposto il premier a chi chiedeva se fosse preoccupato dopo le dimissioni di Viola. «Credo che la strada sia tracciata ed è una strada su cui sono confidente». È la strada, spiega Renzi allargando il discorso al credito italiano nel suo insieme, della «messa in sicurezza globale e definitiva del sistema bancario, con le aggregazioni delle popolari e gli aumenti di capitale. Sono molto più confidente di due mesi fa».

VIOLA MPSVIOLA MPSMARCO MORELLIMARCO MORELLI


Ma nonostante l' ottimismo di Renzi le incognite sull' operazione restano molte e da giovedì ce n' è una in più: chi sarà a presentare al mercato l' operazione di messa in sicurezza del Monte, qualunque essa sia.I nomi sul tavolo di Alessandro Falciai, presidente del comitato nomine (del quale fa parte anche il presidente della banca, Massimo Tononi), sarebbero tre: oltre a Morelli c' è anche Giampiero Maioli, ad di Cariparma e Roberto Nicastro, presidente di Banca Marche, Etruria, Carife e CariChieti. Ma tanto Maioli che Nicastro, impegnato nella cessione delle quattro banche, hanno dichiarato la loro indisponibilità.

 

I tempi per la formalizzazione del successore sono serrati:, ma nonostante l' urgenza di dare stabilità alla banca in un momento complesso come quello attuale, i tempi «tecnici» non rendono possibile una decisione in pochi giorni. Egon Zehnder ha iniziato ieri i suoi contatti con i potenziali candidati. Il cda per cooptazione del prossimo amministratore delegato dovrebbe tenersi a metà della prossima settimana, non prima di mercoledì. Il tutto sotto l' attento esame della Vigilanza Bce, con la quale sono già stati avviati contatti.


Su tutto gravano però le incognite sul piano annunciato il 29 luglio scorso e adesso in corso di rielaborazione, sul quale il nuovo ad dovrà mettere la faccia. Secondo l' ultima stesura, c' è da convincere gli investitori istituzionali a convertire almeno due miliardi di bond subordinati. E da far digerire al mercato un aumento che, seppur non più di cinque miliardi, è il terzo in pochi anni per la banca senese. Intanto è attesa a giorni la valutazione definitiva di Atlante dei 27,7 miliardi di sofferenze lorde che Mps vuole cedere. Il prezzo annunciato (33%) è già più basso per effetto del contributo della stessa Mps al veicolo.

VIOLA RENZI MORELLI MPSVIOLA RENZI MORELLI MPS


«Il prezzo finale non dovrebbe discostarsi di molto», spiega una fonte.

VIOLA MPSVIOLA MPS

Sullo sfondo resta l' attivismo di Corrado Passera, che presenterà a giorni una nuova proposta al cda di Mps. Se arrivasse con gli impegni di uno o più investitori a mettere soldi, sarà difficile dirgli di no.

Ultimi Dagoreport

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”