carmelo barbagallo e ignazio visco

VISCO INFERNO - ''IN BANKITALIA È ANDATA BENISSIMO''. DURANTE LE ISPEZIONI MARCO JACOBINI INCONTRA IL CAPO DELLA VIGILANZA CARMELO BARBAGALLO. MANCANO 2 GIORNI AL TERMINE DELLE ISPEZIONI. JACOBINI CHIAMA SUA MOGLIE: "È ANDATA BENISSIMO", ESORDISCE, PRIMA DI SPIEGARLE CHE BARBAGALLO GLI HA DETTO CHA LA POPOLARE HA BISOGNO DI UN CAMBIO: IL RUOLO DI AD DEVE ANDARE A SUO FIGLIO GIANLUCA…

 

Antonio Massari per il ''Fatto Quotidiano''

 

CARMELO BARBAGALLO

Quando gli investigatori della Guardia di Finanza entrano nell' ufficio di Gianluca Jacobini, all' epoca condirettore generale della Banca Popolare di Bari, sulla sua scrivania trovano sei block-notes con una lunga serie di appunti scritti a mano. È una delle perquisizioni disposte dalla Procura di Bari che da tempo, con il procuratore aggiunto Roberto Rossi e i sostituti procuratori Lidia Giorgio e Federico Perrone Capano, stanno facendo luce sulla conduzione della banca.

 

Uno di questi block-notes, secondo gli specialisti del Nucleo speciale di Polizia Valutaria, è di sicuro interesse investigativo. Sulla prima pagina, un post-it fucsia. All' interno una data: 10 giugno 2013. E poi quattro numeri messi in fila che per gli investigatori spiegano bene il senso delle parole successive: "2358". Il numero corrisponde all' articolo del codice civile che vieta a qualsiasi società di "accordare prestiti, direttamente o indirettamente, e fornire garanzie, per l' acquisto o la sottoscrizione delle proprie azioni, se non alle condizioni previste".

gianluca jacobini 2

 

In sostanza - tranne in casi esplicitamente previsti - una banca non può accordare a un proprio cliente un prestito per acquistare le azioni della banca stessa. Ed ecco cosa trovano gli investigatori della Gdf durante le perquisizioni disposte nel 2016, nel block-notes con post-it fucsia. Un appunto - secondo l' accusa scritto da Gianluca Jacobini - dove si legge: "Intercettare clienti che vogliono diventare soci, accedendo al pacchetto soci, inserendo la possibilità di avere un finanziamento pari a due volte le azioni".

 

Non è esattamente - per usare un eufemismo - la prassi prevista per legge. Piuttosto, rilevano gli investigatori, si tratta di una posizione "fortemente distonica" rispetto alle normali regole prudenziali che ogni banca dovrebbe rispettare. Ma alla BpB le regole non dovevano erano sempre rispettate, se un mese fa Bankitalia ha deciso di commissariarla e il governo ha varato un decreto per salvarla.

CARMELO BARBAGALLO IGNAZIO VISCO

 

C' è un secondo episodio che il Fatto è in grado rivelare. Già nel 2013 Bankitalia non era d' accordo sulla conduzione familiare della BpB. Si concentra sulla figura di Marco Jacobini che, si legge nella contestazione numero 3 dell' ispezione condotta quell' anno, non dovrebbe incarnare il ruolo di amministratore delegato: "La scelta di non sostituire Marco Jacobini - eletto presidente del Consiglio - nel ruolo di ad, ha amplificato l' esigenza di presidiare accuratamente i potenziali conflitti d' interessi inevitabilmente discendenti dal suo rapporto di parentela con due dei vicedirettori generali e con il consulente legale della banca.

 

Le misure adottate (allontanamento dalla riunione o astensione del presidente) hanno reso farraginoso l' iter decisionale su tematiche poste nella responsabilità dei citati vicedirettori". I due vicedirettori sono i figli di Marco Jacobini, Gianluca e Luigi. Nonostante questa e altre contestazioni, di lì a poco, Bankitalia consente alla Popolare di Bari di acquisire una banca fortemente indebitata (e commissariata), l' abruzzese Tercas, togliendo così una grana a Palazzo Koch, ma che affosserà i conti di Bpb. Marco Jacobini resterà invece al suo posto fino al 2019. Ma c' è di più.

MARCO JACOBINI CON IL FIGLIO GIANLUCA

 

Durante le successive ispezioni di Bankitalia - la prima tra il 24 aprile e il 27 maggio 2016, la seconda tra 20 giugno e il 10 novembre 2016 - Marco Jacobini incontra il capo della Vigilanza di Palazzo Koch. Parliamo di Carmelo Barbagallo, che Jacobini incontra a Roma, dopo aver richiesto un appuntamento a un alto funzionario di Bankitalia.

È l' 8 novembre 2016.

 

marco jacobini 1

Mancano 2 giorni al termine delle ispezioni. Dopo l' appuntamento Jacobini chiama sua moglie per raccontarle l' esito dell' incontro: "È andata benissimo", esordisce, prima di spiegarle che Barbagallo gli ha detto cha la Popolare ha bisogno di un cambio: il ruolo di ad deve andare a suo figlio Gianluca, al quale Marco deve lasciare il posto per diventare presidente onorario, mentre Luigi dovrebbe lasciare la banca. Pochi minuti dopo, Marco chiama proprio suo figlio Luigi per dirgli che l' incontro è andato bene e che Barbagallo gli ha detto di aspettare l' arrivo della relazione e che "poi se la vedrà lui personalmente".

 

Non sappiamo se Jacobini abbia millantato e, nel caso abbia detto il vero, cosa intendesse per "poi se la vedrà lui personalmente".

Il fatto certo, però, è che il suo telefono agganciava una cella di Roma e che secondo gli investigatori della Guardia di Finanza Jacobini s' è realmente recato nella sede della Banca d' Italia. Di certo, c' è anche un altro fatto: nonostante i ripetuti inviti a lasciare il suo posto - formali e non, sempre che il patron della Popolare di Bari non abbia inventato il dialogo con Barbagallo -, Marco Jacobini è rimasto ai vertici della banca fino al luglio dello scorso anno. E il commissariamento arriva nel dicembre scorso.

VINCENZO DE BUSTISgianluca jacobini 3

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)