manifestazione no tav

IN VAL DI SUSA C'È VOGLIA DI RITORNO ALLA NORMALITÀ: È TORNATA LA GUERRIGLIA DEI NO TAV! RAZZI, SASSI E OGGETTI CONTUNDENTI CONTRO LE FORZE DELL’ORDINE CHE HANNO RISPOSTO CON I LACRIMOGENI: UNA 36ENNE E' RIMASTA GRAVEMENTE FERITA AL VOLTO - I NO TAV AVEVANO BLOCCATO L’AUTOSTRADA A26 CON LAMIERE, TRONCHI E UN CAVO D’ACCIAIO AD ALTEZZA D’UOMO… - VIDEO

 

Da “Ansa”

 

manifestazione no tav 7

Si chiama Giovanna Saraceno e ha 36 anni l'attivista No Tav che ieri sera è rimasta ferita nel corso di una dimostrazione in Valle di Susa. La donna è una esponente di spicco del centro sociale autonomo 'Newroz' di Pisa. È già conosciuta dalle forze dell'ordine e a suo carico, secondo quanto si apprende, risultano diverse annotazioni da parte della Digos per episodi riconducibili a resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, interruzione di pubblico servizio, violenza privata e danneggiamento.

manifestazione no tav 6

 

È di 25 giorni la sua prognosi, secondo quanto riferito da ambienti della Città della Salute di Torino. La donna è al pronto soccorso di chirurgia dell'ospedale torinese delle Molinette, dove è stata portata con un «trauma da corpo contundente».

 

Da "Ansa"

Una dimostrazione dei No Tav davanti al cantiere del nuovo autoporto di San Didero, in Valle di Susa, ha chiuso nella tarda serata di ieri la giornata di manifestazioni del movimento che si oppone alla ferrovia Torino-Lione. Un centinaio di manifestanti hanno lanciato dalla ferrovia razzi, sassi e altri oggetti contundenti contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con dei lacrimogeni.

 

manifestazione no tav 1

Fonti del movimento No Tav riferiscono che una attivista di nome Giovanna, "sempre presente alle nostre iniziative", è stata portata in ospedale con delle ferite al volto definite "gravi".

 

 

Francesca Galici per “www.ilgiornale.it”

Proseguono le proteste in Val di Susa dei No Tav, che stavolta hanno deciso di bloccare l'autostrada. Una modalità già vista in altre occasioni, che però stavolta si è spinta addirittura oltre riversando sull'asfalto della A26 pietre, tronchi e lamiere.

manifestazione no tav 3

 

Cavo d'acciaio teso in autostrada

A rendere il blocco ancora più pericoloso, addirittura un cavo d'acciaio fissato ad altezza uomo che poteva seriamente ammazzare qualcuno. Si è trattato dell'azione di circa 30 persone, che hanno raggiunto l'autostrada quando corteo No Tav era ormai ultimato.

Immediato l'intervento della polizia, che ha provveduto a sospendere momentaneamente il traffico, e della società Sitaf che, invece, ha rimosso il blocco fisico. "Il movimento No Tav sta facendo di tutto per far sì che in Val di Susa ci scappi il morto: non si tratta nemmeno più di manifestazioni violente ma di veri e propri tentativi di omicidio. È una vera e propria follia", ha commentato il segretario generale del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese.

 

manifestazione no tav 2

La sua è una ferma condanna: "Dopo le bombe carta, gli artifizi pirotecnici utilizzati come proiettili contro le forze di polizia, i massi e le biglie di acciaio, si è arrivati addirittura a posizionare cavi di acciaio tesi sull'autostrada che avrebbero potuto provocare perfino la morte di qualcuno. Questi atti di barbara guerriglia devono essere fermati con decisione e dovrebbero trovare unanime condanna da parte di tutte le forze politiche".

 

La manifestazione

Da giorni in Val di Susa i No tav manifestano contro la realizzazione del nuovo autoporto. Si tratta di una struttura di servizio che andrà a supportare l'alta verolicità ferroviaria tra Torino e Lione e contro la quale il movimento No Tav da giorni protesta. Anche ieri è stata una giornata intensa da questo punto di vista, perché l'ennesimo corteo è partito da San Didiero (dove sorge l'autoporto) e si è diretto verso San Gorio. Si tratta di piccole località della Val di Susa, ricadenti nell'area cantieristica della Tav. Secondo gli organizzatori erano circa 3mila le persone che ieri si sono riunite per manifestare.

manifestazione no tav 5

 

Fortunatamente, dopo gli scontri di 5 giorni fa quando rimase ferito al petto un poliziotto, il corteo non è entrato il contatto con lo schieramento delle forze dell'ordine. A San Didiero, dove sorge fisicamente il cantiere dell'autoporto, sono rimasti a presidio 6 attivisti, stando a quanto riferiscono gli organizzatori. Tra i simboli che si sono fatti notare durante la manifestazione, oltre a quello di rappresentanza dei No Tav, anche quelli di Rifondazione comunista, Potere al popolo e le bandiere rossonere degli anarchici, riferisce La Stampa.

 

La voce delle amministrazioni

manifestazione no tav 9

Contro l'autoporto si sono schierati anche alcuni sindaci. "Questo cantiere non ha le autorizzazioni urbanistiche che spetta al comune rilasciare. E noi non le abbiamo mai rilasciate", ha detto il sindaco di Bruzolo. Proprio la sua amministrazione ha firmato nei giorni scorsi una delibera contro l'impianto di supporto. Stessa posizione assunta dal sindaco di San Didiero.

 

Il progetto, però, "è stato approvato dal Cipe e ha tutte le autorizzazioni necessarie per l'avvio dei lavori secondo quanto prevede la normativa". Questo affermano dalle parti di Telt, la società internazionale che si sta occupando del cantiere. "A ottobre 2020 il Tar aveva anche respinto un'istanza cautelare promossa dal Comune di San Didero sulle aree comunali soggette a uso civico necessarie per la rilocalizzazione dell'autoporto di Susa da parte di Sitaf", precisa la società.

manifestazione no tav 4manifestazione no tav 8

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....