cina laboratorio wuhan

PANE PER I COMPLOTTARI! - SECONDO L'ACCUSA DI UNA FONTE ANONIMA, SCIENZIATI DI WUHAN E RICERCATORI AMERICANI VOLEVANO CREARE UN NUOVO CORONAVIRUS IN LABORATORIO NEL 2018, PRIMA CHE ESPLODESSE LA PANDEMIA - IN LABORATORIO SI STAVA DUNQUE MANEGGIANDO UN VIRUS CHE NON HA ANTENATI IN NATURA? SECONDO UNA FONTE DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ SENTITA DAL "TELEGRAPH"...

Caterina Galloni per www.blitzquotidiano.it

 

laboratorio wuhan

Scienziati di Wuhan, in Cina, e ricercatori Usa avrebbero pianificato di sviluppare in laboratorio un nuovo coronavirus nel 2018, prima che esplodesse la pandemia.

 

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, da una domanda di sovvenzionamento di 14 milioni di dollari presentata il mese scorso alla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) è emerso che un team internazionale di scienziati aveva pianificato di creare virus chimerici, geneticamente modificati. La domanda di sovvenzione è stata presentata nel 2018 ed è trapelata a Drastic, il gruppo di analisi delle origini della pandemia.  

 

Laboratorio di Wuhan 2

La domanda di sovvenzione di Usa e Cina per la creazione di un nuovo coronavirus in laboratorio

E’ stata presentata dallo zoologo britannico Peter Daszak per conto di un gruppo che comprendeva Daszak EcoHealth Alliance, l’Istituto di virologia di Wuhan, l’Università della Carolina del Nord e Duke NUS a Singapore, secondo quanto riportato dal Telegraph.

 

“Compileremo dati di sequenza/RNAseq da un gruppo di ceppi strettamente correlati e confronteremo genomi a lunghezza intera, scansionando SNP unici che rappresentano errori di sequenziamento. I genomi candidati al consenso saranno sintetizzati commercialmente utilizzando tecniche consolidate e l’RNA della lunghezza del genoma nonché l’elettroporazione per recuperare virus ricombinanti”, è descritto nella domanda.

Laboratorio di Wuhan

 

Ciò comporterebbe un virus che non ha un antenato in natura, ha detto al Telegraph un esperto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

 

L’esperto, che ha chiesto al giornale di mantenere l’anonimato, ha affermato che se tale metodo fosse stato attuato si potrebbe spiegare perché in natura non sia mai stata trovata una stretta corrispondenza per Sars-CoV-2.

 

LABORATORIO WUHAN

Il virus naturale più vicino è il ceppo Banal-52, segnalato in Laos il mese scorso. Condivide il 96,8% del genoma del coronavirus che provoca Covid-19. Finora non è stato trovato alcun ceppo originario diretto con un collegamento intorno al 99,98 per cento.

 

Creare un nuovo virus

L’esperto dell’OMS ha dichiarato a The Telegraph che il processo descritto nella domanda avrebbe creato “una nuova sequenza di virus, non una corrispondenza al 100% con il nulla”.

 

In seguito avrebbero sintetizzato il genoma virale dalla sequenza del computer, creandone uno che non esisteva in natura ma sembrava naturale come è la media dei virus naturali.

 

la virologa shi zhengli laboratorio di wuhan

“Avrebbero inserito quell’RNA in una cellula e recuperato il virus. Ciò avrebbe creato un virus mai esistito in natura, con una nuova “spina dorsale” che non esiste in natura ma è molto, molto simile in quanto è la media delle spine dorsali naturali”, ha affermato l’esperto. Darpa avrebbe rifiutato di finanziare il lavoro per non mettere a rischio le comunità locali.

 

Il database dei ceppi virali presso l’Istituto di virologia di Wuhan è stato messo offline circa 18 mesi dopo il rifiuto, rendendo impossibile verificare su cosa stessero lavorando gli scienziati.

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